Re: [Cm-milano] report??_continua_due

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Author: invel
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To: critical mass milano - crew ::: http://www.inventati.org/criticalmass/ ::: la rivoluzione non sara' motorizzata !!!
Subject: Re: [Cm-milano] report??_continua_due
Guido Rossa / Il ricordo del compagno dell'Italsider

Quella sua bravura nella manutenzione

G.C.

Negli anni 70 l'Italsider, con i suoi 11.500 dipendenti e i 3.500
lavoratori dipendenti delle imprese d'appalto, poteva essere
considerata una piccola cittadina. Renato Gabbi, operaio, ha fatto
parte del Consiglio di Fabbrica per oltre 10 anni.

Rassegna A quale mansione era adibito Rossa in quegli anni?

Gabbi Guido era operaio, ma era talmente bravo che in realtà svolgeva
quasi delle funzioni di tecnico. Era particolarmente dotato per la
piccola manutenzione, non era una dote comune in fabbrica.

Rassegna Ricordi il vostro primo incontro?

Gabbi Abbastanza bene. Fu durante una assemblea generale: Rossa si
alzò e fece un intervento. Dopo poco tempo mia moglie, che era proprio
nel suo reparto, mi disse che lo avevano eletto delegato con i voti
degli operai e dei tecnici.

Rassegna Quale era il clima in fabbrica?

Gabbi Erano tempi difficili. Tutti eravamo impegnati nella lotta al
terrorismo. Volevano entrare nella fabbrica, ci provavano da tempo
lasciando i volantini fuori dai cancelli. Il periodo del terrorismo
durò a lungo, per degli anni. Ci fu la presa di posizione ufficiale
della Cgil e Lama diceva che bisognava denunciare i terroristi. Noi
volevamo, attraverso le regole e l'impegno sindacale, cambiare la
società e la fabbrica e Guido era uno di noi. Poi c'è stato l'episodio
di Berardi e le cose si sono ulteriormente complicate. Avevamo chiesto
che a Guido venisse data una scorta, ma ciò non avvenne. E allora la
scorta l'abbiamo fatta noi, insieme a un po' di compagni; a Guido era
stata data la possibilità di entrare e uscire a orari non definiti in
modo da poter depistare eventuali pedinamenti. Loro hanno aspettato
che la situazione si raffreddasse, che calasse un po' la tensione e
poi lo hanno ucciso al buio e alle spalle.

Rassegna Cosa avvenne quando arrivò la notizia della sua morte?

Gabbi Ci telefonò in fabbrica la Digos al mattino verso le 7 e la
reazione fu immediata: sciopero e tutti fuori a manifestare insieme
alle istituzioni, alla città, ma soprattutto ai lavoratori. Ai
funerali, due giorni dopo, c'era più di mezzo milione di persone. Dopo
la morte di Guido furono tempi difficili, anche io ho avuto la scorta:
portavo a scuola mia figlia con due macchine della polizia ed è
andata avanti per più di 7 mesi.

Rassegna Come è cambiata la società?

Gabbi Oggi mi sembra di percepire più individualismo. Intanto non ci
sono quasi più le grandi fabbriche. Il mondo del lavoro è cambiato:
questi nuovi contratti non danno nessuna garanzia e le nuove tipologie
di lavoro estremamente precario non aiutano la coesione sociale. C'è
tanta disillusione tra la gente, sia per quanto riguarda il salario,
sia per le condizioni di lavoro.

Rassegna Chi era Guido Rossa?

Gabbi Guido era un uomo onesto, serio, impegnato nel sindacato e
nella politica. Umanamente era al di sopra degli altri. Era di una
correttezza unica ed era molto sensibile, in più di un'occasione andò
oltre i suoi compiti di delegato: se qualcuno aveva un problema, anche
al di fuori del lavoro, Guido cercava sempre di rendersi utile. Era
anche un grande scalatore. Nei fine settimana si metteva d'accordo con
le scuole per portare i bambini a prendere l'aria buona sul
promontorio di Portofino.

Guido sicuramente non pensava di dover fare un sacrificio: chiunque
di noi avrebbe potuto essere al suo posto. Guido era un uomo serio
che ha agito coerentemente anche in quella occasione, e per quello ha
pagato.


(Rassegna sindacale, n.3, 22-28 gennaio 2004)
        

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