secolo xix
Provincia, marcia indietro sul piano rifiuti
la decisione
Varata una commissione per correggere
il documento approvato
(e mai attuato)
dal precedente consiglio
01/02/2008
IL PIANO dei rifiuti - non ancora attuato - sarà modificato. Cambiano la politica, l'approccio e i tempi. La novità principale è che sarà aumentata la percentuale della raccolta differenziata, che mirerà ad arrivare alla quota del 65% (anziché il 40,5%). Ma la Provincia sta anche pensando a installare mini-impianti per il trattamento a freddo dei rifiuti, strumenti da installare nelle discariche.
La prossima settimana nascerà una commissione speciale rifiuti, frutto dall'accordo tra Pd e Sinistra Arcobaleno (probabile la presidenza al consigliere Pdci Alberto Corradi ). Una decisione che ha fatto gridare allo scandalo l'opposizione di centrodestra. In occasione del consiglio provinciale monotematico di ieri pomeriggio sull'argomento rifiuti, Carla Oliveri (Forza Italia) ha definito l'ente provinciale «inutile e privo di ogni potere sulla gestione del ciclo dei rifiuti». La commissione provinciale speciale - proposta da Alessandro Benzi (Prc) - avrà il compito di vigilare sull'applicazione del piano provinciale e di decidere, visti i risultati delle prime sperimentazioni, a quale impianto finale si dovrà arrivare. Il documento provinciale che imposta le modalità del trattamento rifiuti non è stato messo in discussione,dalla maggioranza dell'ente presieduto da Alessandro Repetto. Che di fatto, però, frena rispetto a decisioni prese soltanto qualche mese fa sulla necessità, in tempi brevissimi, di arrivare all'individuazione di un progetto da mettere a gara per lo smaltimento finale dei rifiuti. L'allineamento rispetto alle decisioni prese in materia dal Comune di Genova solo qualche settimana fa, dunque, è totale: non si parlerà di inceneritore, gassificatore o altro prima di aver capito dove si può arrivare con la raccolta differenziata.
Ieri il centrodestra - che aveva chiesto la convocazione del consiglio monotematico - ha presentato sei ordini del giorno tutti respinti a parte uno, approvato all'unanimità, che prevede la necessità di rendere pubblici i dati reali della differenziata realizzata in Provincia. Molti, ieri, gli interventi nel dibattito tenutosi nell'aula di palazzo Spinola. Ad aprire è stato Massimo Pernigotti (Lista Biasotti) che riferendosi alla recentissima delibera del Comune di Genova sul ciclo dei rifiuti ha chiesto «è l'ennesimo documento illusorio o effettivamente realizzabile nel concreto?». Mario Maggi (FI) ha invitato «a passare dalle ecoballe all'assunzione di responsabilità, evitando che Genova sia la prossima tappa del tour della spazzatura: basta alibi, non possiamo rimandare all'infinito gli impianti finali per chiudere il ciclo dei rifiuti». Forza Italia ha ribadito la propria adesione al progetto dell'inceneritore come impianto di smaltimento finale, e dai banchi di un po' tutta la minoranza sono arrivate accuse alla gestione del problema rifiuti, anche in relazione all'emergenza campana, tenuta dal presidente e dalla giunta. «Provincia inerte di fronte al problema dello smaltimento dei rifiuti? Abbiamo fatto quanto era nelle nostre competenze, ossia il coordinamento dei comuni per la redazione del piano provinciale, la sua approvazione nel 2003 e lo svolgimento della funzione di segreteria tecnica dell'Ambito territoriale che lo ha regolarmente licenziato nel 2004», dice Repetto. Il presidente ha ricordato le iniziative della provincia per promuovere la raccolta differenziata. «Quello di aumentare la percentuale di raccolta differenziata è il nodo centrale del piano di smaltimento - sostiene l'assessore al Ciclo dei rifiuti Sebastiano Sciortino - entro il 2008 verificheremo i risultati ottenuti con le strutture in via di allestimento e in base a ciò sarà valutata l'opportunità di chiudere il ciclo utilizzando uno o più impianti la cui qualità e dimensione saranno decise da un'apposita commissione comunale integrata da quella provinciale». A latere del consiglio, Sciortino esplicita le sue idee sul processo di distruzione dei rifiuti. «Penso, ma per ora si tratta di una mia idea, a una serie di piccoli impianti denominati "tor" da installare nelle discariche genovesi, anche in quelle piccole. Si tratta di strumenti da inserire alla conclusione del ciclo in grado di separare la indifferenziata da altri rifiuti e di ridurre in polvere parti di essi con un trattamento a freddo». A Scarpino si pensa poi a un ulteriorie piccolo impianto (Tmb) per la separazione dell'umido dal secco.
daniele grillo
01/02/2008
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