Francia - CPT in rivolta. Mobilitazioni contro le espulsioni
Detenuti in sciopero della fame e repressione della Polizia
Dalla metà di dicembre i detenuti dei Centri di Permanenza di
Mesnil-Amelot e di Vincennes sono in rivolta. La ribellione si sta
estendendo a tutte le strutture di detenzione. I migranti non chiedono
migliori condizioni di trattenimento ma la chiusura dei centri.
La prima rivolta è cominciata a metà dello scorso dicembre nel CPT di
Mesnil-Amelot, nella regione di Parigi, con atti di denunincia,
rivendicazioni scritte sugli abiti, sciopero della fame, rifiuto di
rientrare nelle camere per protestare contro il regime militare
all'interno dei CPT, le condizioni disumane di trattenimento, la
continua brutalità della Polizia contro i detenuti. Si è poi estesa al
CPT di Vincennes, nella stessa regione, dove molti detenuti
sans-papiers si sono uniti allo sciopero della fame e si sono
rifiutati di rientrare nelle camere. La polizia insieme al corpo dei
CRS ha fatto irruzioni nelle strutture, reprimendo duramente la
rivolta picchiando e ferendo i detenuti e rifiutando di chiamare
l'assistenza medica. Molti migranti sono messi in celle di isolamento.
Eppure gli scioperi non si fermano e i detenuti continuano la protesta
mettendosi in comunicazione con l'esterno: inviano alle Ambasciate e
Consolati dei paesi di provenienza un documento di forte denuncia
delle violazioni dei diritti umani da parte della Repubblica francese
contro i migranti e ottengono l'attenzione dei grossi media nazionali,
compresa la televisione.
Movimenti e collettivi sostengono la protesta e organizzano
manifestazioni fuori dai CPT, campagne informative e di assistenza
legale per sostenere i detenuti che si oppongono alla politica delle
espulsioni del Governo Sarkhozy. Prima della fine del 2007 le
Prefetture hanno infatti ricevuto l'indicazione di accelerare le
retate per raggiungere l'obiettivo di 25000 espulsioni fissato dal
Ministro per l'Immigrazione e l'Identità nazionale Brice Hortefeux. La
conseguenza è stata un'impennata di arresti, fermi e retate nelle
questure, nelle prefetture, ma anche davanti ai consolati e alle
scuole, per la strada e nella metro e addirittura in aeroporto.
I migranti denunciano la politica immigratoria del Governo che dispone
la caccia al migrante fomentando la criminalizzazione dei sans papiers
e negando ogni possibilità di regolarizzazione, inasprendo le misure
di espulsione coatta contro migranti sans papiers soggiornanti di
lungo periodo, con famiglie e lavoro in Francia. Proprio in queste ore
è in corso il tentativo da parte degli attivisti del RESF di bloccare
il volo aereo di espulsione di un cittadino del Congo padre di 5 figli
nati in Francia detenuto nel CPT di Mesnil-Amelot e in sciopero della
fame.
Sabato 5 gennaio è stata indetta una grande manifestazione da Parigi
al CPT di Vincennes, i migranti invitano tutti i sans papiers europei
a mobilitarsi per la chiusura dei centri di detenzione amministrativa
e per il diritto di soggiorno.
Neva Cocchi, redazione Melting Pot Europa
http://www.meltingpot.org/articolo11860.html