[Cm-milano] utopias.eu, articolo e intervista a isa (da D)

Delete this message

Reply to this message
Author: Alex Foti
Date:  
To: radical-europe, critical mass milano - crew ::: http://www.inventati.org/criticalmass/ ::: la rivoluzione non sara' motorizzata !!!, precog
Subject: [Cm-milano] utopias.eu, articolo e intervista a isa (da D)
http://periodici.repubblica.it/d/index.jsp?num=578&page=178


VIAGGIATORI DI MONDI IDEALI
Comunità alternative (quasi) perfette, scuole e fattorie anarchiche.
Un gruppo di ragazzi ha tracciato una strana mappa. Quella delle
utopie applicate
di Alessandro Delfanti
Una carta del mondo che non contiene il Paese dell'Utopia non è degna
nemmeno di uno sguardo". Sembra che qualcuno abbia ascoltato le parole
di Oscar Wilde, quando ha deciso di tracciare una mappa delle utopie
d'Europa: Isa e John sono due attivisti del Laboratory of
Insurrectionary Imagination che stanno facendo il giro del nostro
continente e lo stanno narrando in un blog (www.utopias.eu) che alla
fine del loro lungo viaggio, l'inverno prossimo, diventerà anche un
libro e un film. Il loro sguardo si rivolge a utopie molto concrete:
luoghi in cui le persone sperimentano modi di vivere differenti e
immaginano società egualitarie, ecologiche, che partano dalle
esperienze personali. "Utopie su piccola scala ma che hanno le
potenzialità per rivoluzionare la società", come dicono Isa e John.
Alla fine di dicembre saranno in Italia per visitare i nostri centri
sociali, "esperienze molto interessanti perché offrono spazi in cui
cercare risposte collettive ai problemi degli ambienti urbani. Sono
stati luoghi di resistenza al neoliberismo ma hanno proposto anche
alternative concrete e idee nuove", spiega Isa dalla Francia, dove è
ospite di tre comunità agricole autogestite nel sud del Paese, ultima
tappa prima dell'arrivo in Italia.
Il viaggio è cominciato in settembre da Landmatters, un collettivo che
gestisce una cooperativa di produzione agricola nel Devonshire, in
Inghilterra. Il nome è un gioco di parole che significa sia "le cose
della terra" che "la terra è importante" e infatti gli abitanti di
Landmatters praticano la permacultura, un insieme di tecniche agricole
sostenibili che rispetta i ritmi della Terra. Quali i motivi che hanno
spinto i due ad affrontare questo anno di viaggio? "Tutti prima o poi
accarezzano il sogno di migliorare il mondo o cambiare vita. Bene. C'è
chi l'ha fatto prima di noi. L'ha teorizzato, messo in pratica. In
assoluto contrasto con la società competitiva, consumista e
autoritaria dominante. Quindi, perché non andare a vedere com'era
andate a finire? Ci siamo così imbattuti in realtà non solo corrette
da un punto di vista etico ed ecologico, ma anche belle, appaganti.
Chi voglia intraprendere il nostro stesso viaggio, può mettere a
confronto (provandoli) tutti i diversi modi di vivere alternativi
rispetto al sistema capitalistico. Si arriva, ci si presenta, ci si
propone per collaborare e condividere il loro tempo, le attività di
una comunità, esattamente come avevano fatto, a loro tempo, gli
hippie. Non abbiamo inventato nulla". Attenzione però: le utopie non
sono soltanto ecologiche o rurali. Anzi, come dice Isa, "abbiamo
deciso di visitare esperimenti tra di loro diversi: una scuola, un
ecovillaggio, una fattoria, uno squat...". Per esempio Paideia, una
delle scuole basate su principi anarchici più longeve del mondo: da
quasi 30 anni opera in Estremadura, in Spagna. Una scuola in cui i 60
studenti e i 10 insegnanti prendono le decisioni insieme, in
assemblea, una scuola affatto tradizionale, "a parte qualche lavagna e
i libri sparsi dappertutto, non ci sono orologi né campanelle" e i
bambini vengono educati alla non violenza e all'autogestione. Dopo la
tappa in Italia, Isa e John andranno a conoscere i lavoratori di
Jugoremedija, una fabbrica occupata in Serbia, e Zajazka, scuola di
cultura popolare slovacca, per terminare il viaggio nella Città libera
di Christiania, il quartiere anarchico di Copenhagen che dal 1971
porta l'utopia nel cuore di una capitale europea e oggi meta di
curiosi, turisti, irriducibili degli anni Settanta e hippie del terzo
millennio. "In Europa succedono un sacco di cose. Spesso le persone
pensano ad alternative lontanissime, come le comunità zapatiste in
Chiapas. Ma questo viaggio serve a dire: guardate qui! In Europa ci
sono centinaia di progetti altrettanto ispiratori e rivoluzionari".
Del resto questi esperimenti sociali, economici e agricoli non sono
mai fughe dal mondo, al contrario. Spesso si tratta di famiglie,
comunità con bambini e anziani che hanno ricreato un microuniverso
autonomo. Ma questi individui, questi bambini, potranno mai ritornare
nel mondo comune? "Le utopie che costellano l'Europa sperimentano modi
diversi di prendere decisioni, coltivare la terra, organizzarsi. La
fattoria dalla quale sto scrivendo, per esempio", continua Isa, "ha un
campeggio e un ostello per l'estate, un programma molto dinamico di
eventi culturali durante i quali tutti possono vedere come funziona
una fattoria collettiva autogestita. Tutto semplice, possibile. Non
ricco. Ma qui non hanno problemi di bisogni "indotti" dal marketing".
Detto questo, non stiamo parlando di superuomini e società da manuale.
"Ogni Utopia è una società imperfetta. Le
realtà che stiamo visitando non sono fisse e immutabili: cambiano di
continuo, si evolvono, imparano dai propri errori. Li accomuna il
fatto di impegnarsi per un mondo rispettoso degli ecosistemi e delle
persone che li abitano. In cui il lavoro sia appagante, ma non
fagocitante. Sembrano slogan logori, mi rendo conto. E invece
rappresentano un'altra forma di felicità. Più faticosa".
Vediamoci qui
Christiania, Copenhagen, Danimarca: storica comune hippie fondata nel
1971, dove si sono sperimentate forme di parziale autogoverno e
vendita pubblica
di droghe leggere (www.christiania.org).
Landmatters. Totnes, Uk: progetto collettivo di permacultura
(www.landmatters.org.uk).
Zegg, Berlino, Germania: centro sperimentale di social design
e comunità basata sulla
non violenza, la sostenibilità e la tolleranza (www.zegg.de). Zajezka,
Slovacchia: antico villaggio tra
le montagne dove nel 1998 fu fondata una scuola di cultura folk, per
insegnare ai giovani mestieri
e arti antiche (www.zajezka.sk).
Can Masdeu, Barcellona, Spagna: collettivo che gestisce una
cascina con orti collettivi
e lezioni di ecologia per fermare l'avanzamento urbanistico (www.canmasdeu.net).
Paideia, Merida, Spagna: scuola
anarchica per bambini e ragazzi (www.paideiaescuelalibre.org).