Re: [NuovoLab] La storia siamo noi!

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Autor: norma
Data:  
Para: Mailing list del Forum sociale di Genova, zapata
Asunto: Re: [NuovoLab] La storia siamo noi!
Grazie per avere scommesso su una manifestazione così difficile.
Anche noi , a partire dall'ora in silenzio di domani proporremo una
vasta partecipazione a Vicenza. Sarebbe forse utile una riunione
cittadina per gli aspetti politici ed organizzativi, che ne dite?
Norma Bertullacelli


zapata@??? ha scritto:
> La Storia siamo Noi!
>
> La partecipazione alla manifestazione di sabato 17 novembre
> ha superato ogni più benevola previsione. Non eran certo i
> numeri visti in piazza a Genova, quelli che speravamo o ci
> attendevamo nelle frenetiche giornate che hanno preceduto la
> manifestazione.
>
> E' stata una mobilitazione straordinaria malgrado i
> boicottaggi di Trenitalia, malgrado il terrorismo dei mezzi
> di informazione pronti a contare, augurandoseli, i danni;
> malgrado l'ambiguità di un sindaco che ora si punta sul
> petto la medaglia del buon andamento del corteo e gli
> equilibrismi di boccheggianti partiti pronti a trarre linfa
> dalla forza di questa mobilitazione (facendo chiedere a quei
> 100.000 quel che loro non riescono ad ottenere dalle
> postazioni di governo).
>
> Non era né facile né scontato, tornare a riprendersi le
> strade di Genova, tornare a riprendersi quella voce troppo a
> lungo rimasta silenziosa, esser così tante e tanti per non
> far scrivere ad altri la storia dei giorni del luglio 2001.
>
> Non era facile ma doveroso rispondere immediatamente e
> politicamente da qui, da Genova, nella ristrettezza di
> tempi ineludibili e non dilazionabili, imposti da un
> calendario fitto e dalla tempistica del processo, prossimo
> alle sentenze.
>
> Non era facile, nella sempre minor agibilità politica per
> i movimenti che si vorrebbero schiacciati dalle logiche e
> dal calendario imposti dalla rappresentanza di palazzo,
> forzare la ritualità dei meccanismi tra nomenklature,
> prender la parola con forza e tempestività e
> dire:”vogliono terrorizzarci, voglion dare 225 anni di
> carcere a 25 di noi, voglion riscrivere la storia di ieri ed
> ipotecare quella di domani. Torniamo a Genova, ripartiamo
> da Genova.”
>
> Questo, senza ambiguità, era il senso col quale si è
> chiamato il popolo di Genova a tornare in piazza, questo ha
> affermato la moltitudine per le strade della nostra città
> durante il corteo di sabato.
>
> Ripartire dalla storia del 2001 per scrivere la vera storia
> di quei giorni, quella di 300 mila persone che hanno sfidato
> gli 8 saccheggiatori del pianeta, occupanti abusivi della
> città di Genova nel luglio 2001.
>
> Ripartire da quei giorni per difendere 25 compagni,
> compagne, fratelli e sorelle, per non farli sentire
> soli:rischiano di esser rovinati da richieste di condanne
> gravi e tutte politiche, di pagare perchè 300 mila persone
> sognavano un altro mondo possibile.
> Ripartire da quei giorni per raccontare la violenza
> torturatrice del potere nelle strade di Genova, alla Diaz, a
> Bolzaneto: macelleria i cui responsabili sono stati
> riabilitati e promossi in questi anni dai governi di
> entrambi gli schieramenti.
> PROMOSSI E RIABILITATI DAGLI STESSI CHE DOVREBBERO FARE LUCE
> SU QUEI FATTI ISTITUENDO LA COMMISSIONE DI INCHIESTA.
> La storia di quei giorni non la posson riscriver i tribunali
> e nemmeno i palazzi del potere.
> Ma non ci si può fermare qui e sopratutto non lo si può
> fare dopo una mobilitazione come quella cui abbiamo
> partecipato, che abbiamo costruito.
>
> C'è un filo che lega i fatti di quei giorni al clima che
> viviamo oggi: il delirio securitario gestito ad arte per
> legittimare politiche repressive e incanalare paure e
> pulsioni contro i migranti, un parlamento che da sinistra a
> destra stanzia 30 milioni di euro per un altro vertice degli
> 8 saccheggiatori, le ruspe e le espulsioni targate PD, i
> CPT, le politiche proibizioniste, gli abusi e gli omicidi di
> polizia nelle strade e nelle carceri, il saccheggio delle
> valli alpine e di Vicenza, le politiche di guerra chiamate
> “missioni di pace”.
> Il filo che lega queste politiche alle violenze del potere
> di quei giorni è ciò che deve condurci a provare a
> scrivere ed a FARE un'altra storia per i giorni che
> verranno.
>
> A Genova si è riaffacciato un movimento che non ha
> compatibilità da rispettare se non la coerenza di
> continuare a contrastare oggi ciò che contrastava 6 anni
> fa, se non l'esigenza di tentare la trasformazione del mondo
> che lo circonda a partire dalle contraddizioni dei nostri
> quartieri e dei territori per arrivare alle grandi questioni
> globali.
> Perchè l'animo col quale saremo a Vicenza il 15 dicembre
> è lo stesso col quale nel nostro quartiere promuoviamo
> diritti e partecipazione imbattendoci nella stupidità di
> una amministrazione miope o, peggio, volutamente promotrice
> di intolleranza ed esclusione.
>
> Da Genova riparte quella voglia di cambiare il mondo, di
> difendere i beni comuni, di costruire la vera democrazia
> assoluta contro muri, violenza e proibizioni del potere, per
> ricostruire legami ed edificare una società altra con la
> stessa passione, la stessa capacità critica e quelle
> stesse pratiche che anche con la requisitoria dei PM Canepa
> e Canciani si vorrebbero spaventare, terrorizzare ed
> ammutolire.
>
> Centro Sociale Zapata - Genova
>
> http://www.dirittinrete.org/ita/index.php?option=com_content&task=view&id=215&Itemid=41
>
>
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