[NuovoLab] La guerra contro gli ultimi

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*:: NoRacismNews::*
http://no-racism-news.noblogs.org/
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*_*La guerra contro gli ultimi*
*Decreto Legge sulle espulsioni e "guerra contro gli ultimi"**
Intervista a Marco Revelli, storico, sociologo, docente all'Università
Orientale del Piemonte*
Redazione Melting Pot Europa <http://www.meltingpot.org>

/"Le strade della nostra città diventano l'equivalente dei comparti di
produzione della fabbrica.

La pulizia etnica che si realizza nelle nostre strade, il tipo di
controllo poliziesche che si esercita su queste, il disciplinamento,
significano anche espellibilità di coloro che non sono direttamente
produttivi in questo quadro, di coloro che non possono essere pienamente
messi al lavoro perché non disponibili a ciò: costoro vengono
considerati degli intralci, vengono considerati disturbo.

Lo spazio pubblico è diventato totalmente uno spazio produttivo, nello
spazio produttivo funziona il disciplinamento della produzione e quindi
la rimozione dell'altro.
I nuovi capireparto sono i sindaci, il partito dei sindaci è oggi
l'equivalente del comando d'impresa.

A Roma una "task force di Rangers" è stata istituita proprio dal sindaco
per operare negli accampamenti: i buldozzer che schiacciano sotto i
cingoli i quaderni scolastici dei bimbi accampati negli insediamenti
sono la fotografia di un presente che ha travolto accoglienza ed
integrazione nella guerra intrapresa contro gli ultimi"/

Decreto legge sulle espulsioni dei cittadini comunitari, spazio europeo,
cittadinanza europea. Abbiamo intervistato *Marco Revelli*, storico e
sociologo, docente all'Università Orientale del Piemonte.

*Sembra che per una barriera caduta, quella che ha visto Romania e
Bulgaria fare ingresso nell' Unione Europea, se ne debbano per forza
alzare di nuove. La politica, i mezzi di informazione, la normativa
comunitaria, sembrano andate in corto circuito. Tu hai definito questa
situazione "una crisi di nervi dello scenario italiano". Cosa sta
accadendo?*

Effettivamente, quello a cui abbiamo assistito la scorsa settimana, è un
vero e proprio caso di precipitazione ed imbarbarimento del nostro
comune senso collettivo e della sfera politica che non ha probabilmente
precedenti, quantomeno nella nostra storia recente, dell'ultimo mezzo
secolo.

Di colpo ci siamo scoperti in un paese in preda ad una crisi di nervi,
in tutti i suoi livelli. Quello delll'opinione pubblica, dei media che
hanno svolto un ruolo devastante nell'area della comunicazione, e della
politica, che ha prodotto un corto circuito devastante.

Da un evento, un crimine terribile come l'assassinio di Giovanna
Reggiani, imputabile ad un individuo, ad una persona, che peraltro è
stata immediatamente arrestata, su denuncia di una Rom che abitava nel
medesimo insediamento, si è passati alla colpevolizzazione collettiva di
un intero gruppo etnico, di una intera popolazione, migrante, povera,
già oggetto di stigma e persecuzione sociale in Italia ed in Romania.

Questa è una prova di irresponsabilità assoluta innescata sicuramente
dalla destra, che ha il fascismo nel proprio dna, da Gianfranco fini,
che grattando sulla vernice di incivilimento che si è dato, resta il
fascista di sempre, ma fatta propria e rincorsa dalla sinistra, dal
Sindaco di Roma in particolare, che ha una responsabilità a mio avviso
gravissima, e che ha fatto seguire a quell'episodio una vera e propria
rappresaglia.

La distruzione dell'insediamento ad opera delle ruspe del comune è un
atto di guerra, di rappresaglia, contro una collettività che non aveva
alcuna responsabilità se non quella di abitare nello stesso luogo del
colpevole.

*Alla colpevolizzazione, alla spettacolarizzazione di quell'evento, è
seguito un Decreto Legge che andrà a modificare strutturalmente e
permanentemente, nell'ordinamento italiano, la regolamentazione della
libera circolazione e del diritto di soggiorno di una generalità di
soggetti, i cittadini comunitari.*

*Mentre da tempo si annuncia il superamento della legge Bossi Fini e dei
Centri di Permanenza Temporanea, il loro regime oggi viene esteso anche
ai cittadini comunitari, e questo in probabile contrasto con le norme
dell' UE.*

*Che scenario si va delineando nello spazio europeo con la possibilità
di detenere per esempio i cittadini comunitari all'interno dei Cpt a tuo
avviso?*

Diciamo subito che, già di per se stessa, la riunione d'urgenza del
Governo, per emanare un Decreto Legge di questo tipo, nell' emergenza, a
ridosso dell' episodio dell'uccisione, è già la prova di una uscita di
controllo, di una crisi mentale della nostra politica.

Connettere l'attività legislativa, l'emanazione di un atto normativo che
riguarda, appunto, una generalità di persone, ad un fatto di cronaca che
riguarda un singolo individuo, è una violazione della nostra civiltà
giuridica .

I contenuti di questo atto riflettono il clima emotivo nel quale è stato
emanato: è un atto anticostituzionale, nella sua formulazione originaria
in particolare, che pur tuttavia ha già prodotto degli effetti, perchè
ha lavorato sui corpi delle persone.

Esso sottrae al controllo giurisdizionale una serie di atti che hanno a
che fare con la disposizione della libertà personale, sospende /l'habeas
corpus/, che è una acquisizione consolidata di ogni civiltà giuridica,
permette a delle autorità amministrative, senza alcun controllo, di
decidere della vita delle persone, e sospende o stravolge, per certi
versi, il principio della libertà di circolazione dei cittadini comunitari.

I cittadini rumeni che sono in Italia sono cittadini comunitari a tutti
gli effetti, ma utilizzando per certi versi alcune caratteristiche delle
direttive europee, se ne fa una applicazione particolare.

Si vincola la pienezza del diritto di cittadinanza al reddito.

Questa è una concezione /"censitaria" /della cittadinanza che ci fa fare
un salto indietro di un paio di secolo e stabilisce che chi non ha un
reddito non è pienamente cittadino europeo.

Potremmo anche dire che ce lo potevamo aspettare, perché l'Europa è nata
su basi /"censitarie"/, è l'Europa in primo luogo della finanza e del
capitale, è un Europa molto poco attenta ai diritti civili.

Quella che ha fatto il governo italiano è una ulteriore forzatura, che
fa si che l'Europa dia il peggio di tutto questo.

*Sembra uno spazio europeo che si presenta come spazio gerarchico.
Prima dell'ingresso di rumeni e bulgari c'è stato, ricordiamolo,
l'ingresso della nostra economia in quei paesi, molti imprenditori hanno
infatti esternalizzato lì quasi la totalità dei loro comparti di
produzione. Può la libera circolazione valere solo in una direzione?*

*E ancora; il modello produttivo che si è affermato, quello
postfordista, si nutre della mobilità e del prezioso "lavoro migrante".
Migliaia di cittadini rumeni sono centrali oggi nell'economia italiana,
nel settore dell'edilizia, in quello della cura della persona per esempio.
A fronte di questa centralità, su di loro, si costruiscono però tutte le
politiche securitarie attuali.
Come spiegheresti questa situazione?*

In due modi direi:

Primo, le norme che regolano la libera circolazione in Europa non sono
quelle dei diritti dell'uomo, sono le regole della lex mercatoria.

Circolano in maniera assolutamente libera i capitali, circolano le
merci, gli uomini circolano solo nella misura in cui sono classificabili
come merci, o sono portatori di capitale.

Questo tipo di interpretazione della libera circolazione, in Europa, fa
della carta di credito l'equivalente del passaporto o del lasciapassare,
abbiamo quindi una deformazione della costituzione materiale dell'Europa
in senso esplicitamente mercantile.

Dall'altra parte abbiamo la trasformazione delle nostre città da
contenitori delle macchine produttive in macchine produttive esse stesse.

E' l'emergere di quello che va sotto l'etichetta di città biopolitica,
la città che subentra alla vecchia città fordista.

La città fordista riproponeva in termini spaziali la divisione del
lavoro e la razionalizzazione dello spazio di tipo taylorista, la città
postfordista è quella che invece mette al lavoro la totalità della vita,
la totalità della nostra dimensione, del bios, l'insieme delle nostre
relazioni, la totalità del nostro tempo, e così via.

Le strade della nostra città diventano l'equivalente dei comparti di
produzione della fabbrica.

La pulizia etnica che si realizza nelle nostre strade, il tipo di
controllo poliziesche che si esercita su queste, il disciplinamento,
significano anche espellibilità di coloro che non sono direttamente
produttivi in questo quadro, di coloro che non possono essere pienamente
messi al lavoro perché non disponibili a ciò: costoro vengono
considerati degli intralci, vengono considerati disturbo.

Lo spazio pubblico è diventato totalmente uno spazio produttivo, nello
spazio produttivo funziona il disciplinamento della produzione e quindi
la rimozione dell'altro.

I nuovi capireparto sono i sindaci, il partito dei sindaci è oggi
l'equivalente del comando d'impresa.

A Roma una /"task force di Rangers"/ è stata istituita proprio dal
sindaco per operare negli accampamenti: i buldozzer che schiacciano
sotto i cingoli i quaderni scolastici dei bimbi accampati negli
insediamenti sono la fotografia di un presente che ha travolto
accoglienza ed integrazione nella /"guerra intrapresa contro gli ultimi"/.

*Vedi anche:*

*- Cittadini comunitari - Le espulsioni passano per i CPT
<http://no-racism-news.noblogs.org/post/2007/11/09/cpt-per-comunitari-espulsi>*


*- Espulsioni più facili in nome della sicurezza
<http://www.meltingpot.org/articolo11401.html>*

*- Decreto legge sulle espulsioni dei comunitari. L'Europa non è più
"sicura"
<http://no-racism-news.noblogs.org/post/2007/11/02/d.l.-sulle-espulsioni>*

*- Espulsioni dei comunitari e provvedimenti d'urgenza
<http://www.meltingpot.org/articolo11450.html>*

*- "Giocare col fuoco" di Marco Revelli
<http://no-racism-news.noblogs.org/post/2007/11/06/giocare-col-fuoco>*