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LINFAMIA E IL SILENZIO DEI COLPEVOLI
In questi giorni, gruppuscoli di neofascisti (come al solito di notte) hanno imbrattato i muri di alcune scuole del Tufello con scritte indegne, per propagandare la loro sottocultura squadrista, razzista, sessista e omofoba, ben rappresentata dalle aggressioni compiute nella città negli ultimi anni.
A fronte di tutto ciò, le istituzioni hanno risposto con un intervento in linea con la ben nota equidistanza veltroniana, un intervento del "decoro urbano" che ha coperto ogni scritta dentro e fuori il liceo Aristofane, equiparando quanti lottano ogni giorno per il diritto al reddito, alla casa, alla cultura, ai diritti di cittadinanza, a quei miserabili che ancora rivendicano pubblicamente "lalleanza con la Germania nazista".
Non ci stiamo.
Non possiamo accettare che la storia di questo quartiere e di Roma sia infangata da qualche scritta infame. Non possiamo accettare nessuna equidistanza, che significa nei fatti complicità, che attraverso un muro bianco spera in una impossibile equiparazione. Quel bianco che, come in un romanzo di Saramago, sembra rappresentare la cecità e lindifferenza colpevole.
Non possiamo accettare una cultura infame, che propone uno stereotipo di prevaricazione e oppressione.
Per queste ragioni, sabato 20 ottobre saremo davanti al liceo Aristofane per ricordare a tutti la storia e il presente della nostra città e del nostro quartiere, i valori e le pratiche con cui costruiamo ogni giorno un'altra idea di città.
Per denunciare ogni complicità - mascherata da silenzio - con la pattumiera della storia: il fascismo.