[NuovoLab] Nei cpt (mai chiusi!) si muore...

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Autore: Edoardo Magnone
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To: forumgenova
Oggetto: [NuovoLab] Nei cpt (mai chiusi!) si muore...
Eppure il governo si muove! Decellerato, e decerebrato, ma si muove! Eccome se
si muove! Aspettare per crederci... ancora!

Edoardo Magnone
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Morto per detenzione amministrativa

Non ha più fine l’escalation di barbarie che si consuma all’interno dei centri
di detenzione per migranti italiani. Pestaggi, autolesionismi, rivolte,
irruzioni brutali della polizia appartengono ad un presente sempre più
quotidiano, scandito ora per ora nei centri di permanenza, nei centri di
accoglienza, nei centri di identificazione e in tutti quegli altri luoghi in
cui i migranti sono ridotti a corpi indesiderati.

Ha fine la vita del ragazzo tunisino trovato cadavere nel CPT di Modena, che
piuttosto che restare rinchiuso in attesa dell’espulsione ha preferito
ammazzarsi da solo.
Non è la prima volta che si muore di detenzione amministrativa, nel CPT di via
Mattei era accaduto nell’agosto 2006, mentre a Gradisca d’Isonzo lo scorso
settembre la tragedia è stata sfiorata solo per caso.

La questione dei centri di detenzione è stata affrontata con la nota politica
dell’annuncio: enormi proclami di superamento, svuotamento, umanizzazione,
radicale trasformazione del sistema detentivo, che mai come ora risuonano vuoti
di ipocrisia.

La cruda verità è il cadavere di questo giovane ventitreenne, che si è
strangolato con i lacci delle scarpe pur di farla finita con la condizione del
clandestino, uno stigma indelebile che si attacca alla pelle, una condizione
imposta e subita che per tanti trasforma il sogno dell’Europa in un incubo.

Ci sembra puntuale, in questo scenario, il segnale che arriva dalle associazioni
e dai movimenti contro il CPT di Gradisca d’Isonzo che invocano la ripresa di un
percorso per la chiusura dei centri di detenzione.

[ martedì 16 ottobre 2007 ]

http://www.meltingpot.org/articolo11291.html