[Forumlucca] Trascrizione audio Mario Ciancarella

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Szerző: laura picchi
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Tárgy: [Forumlucca] Trascrizione audio Mario Ciancarella

Trascrizione audio Mario Ciancarella che trovate come già detto sul sito www.strageustica.altervista.org nell'Archivio on line Sandro marcucci. Laura

Sicuramente dovrò essere fermato, perché non riuscirei a dire in dieci minuti tutto quanto. Io voglio comunicare un disagio con il problema con il quale ero arrivato e che già dal primo intervento si è qualificato, cioè il disagio del tentativo non dichiarato in termini molto trasparenti, noi parliamo di trasparenza, del passaggio da movimento a partito. Qualcuno oggi ha cominciato a dire che è un passaggio ineludibile, non dobbiamo averne paura e però io non ho sentito fare emergere un grosso discorso di cultura di rete, quella che io presumo sia una cultura di rete, e ho sentito soprattutto parlare di risultati, di collocazioni, di progetti da realizzare e di decisioni da prendere in relazione all’organizzazione. Mi sono sembrati discorsi stile sirene, fascinosi, che mettono abbastanza tranquilla la coscienza di chi si era impegnato in un movimento a termine in una situazione di difficoltà e di emergenza particolare della società e della politica italiana per creare delle condizioni, delle situazioni ben precise, al termine del quale, visto che si parlava di movimento a termine, forse ci saremmo dovuti ritrovare insieme per dire abbiamo portato a compimento l’obiettivo, abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo posti, finiamo quindi come formazione che aveva un obiettivo, ricominciamo da capo chi vuole, ricontandoci da capo,chi voglia far parte di una nuova formazione politica,invece mi sembra che surrettiziamente si voglia che siamo arrivati al punto di aver bisogno dell’organizzazione di partito senza verificare tra di noi se realmente siamo in grado di aver sviluppato una cultura di rete nelle città, nei luoghi dove viviamo, noi che dicevamo in campagna elettorale che volevamo dire delle parole che avevano un senso e non erano più parole buttate all’aria, dicevamo di riconsegnare la città ai cittadini, parlavamo di trasparenza, parlavamo di concetti di responsabilità e nelle decisioni di governo, parlavamo di una cultura di governo che non è necessariamente la governabilità perché a noi ci opponevano proprio il discorso della frammentazione della governabilità e io ho sentito parlare di governabilità, cioè del 51%, parliamoci chiaramente, la governabilità così come viene intesa vuol dire la ricerca del 51%, la ricerca delle alleanze per poter essere al governo delle città e su questo mi sembra bisognerebbe essere molto più franchi, perché quando parliamo di cultura e di un discorso di restituire ai cittadini la città, e poi troviamo tanti di noi che hanno continuato a non leggere la Costituzione come non l’avevano letta prima del 5 aprile o prima di venire nella Rete. E quando si parla di Costituzione dicono sì ma insomma c’ha 50 anni questa Costituzione e quando noi dicevamo che la ragione dell’etica dovevano essere prevalenti sulle ragioni della politica come ci erano state poste negli ultimi 30 anni, ricordando quelli che ci dicevano sì l’etica è una bella cosa ma la politica è altro, sì la solidarietà è una bella cosa ma la politica è altro, io credo che noi stiamo scivolando man mano anche noi nel gruppo dei santini, il gruppo dei santini che sono i nostri parlamentari, sì Orlando è bravissimo, parla di mafia ma Viareggio è un’altra cosa,sì Galasso è bravo ma via insomma la politica della città è un’altra cosa,Galasso ho sentito stamattina viene a Viareggio per fare l’attrazione di voti, no Galasso viene a Viareggio, perché Viareggio è invasa dalla mafia e Galasso viene a Viareggio per dare la testimonianza di un parlamentare che fa il consigliere comunale di Viareggio, con una cultura di governo dove le persone della Rete di Viareggio dovranno verificare e mettere a rischio la propria credibilità se sono veramente diventati Rete, se sono capaci di offrire al rappresentante istituzionale quella rete di rapporti, quel rapporto con la città di cui favoleggiavamo, invece siamo già tornati proprio su questo concetto strano che i nostri dicono delle belle cose ma la politica che dobbiamo fare noi sulle città è altro. Le nostre facce, va bene che Orlando rischi la sua, ma le nostre facce tutto sommato è difficile rischiarle, dobbiamo avere dei rapporti, ora noi viviamo in un sistema, ora io vorrei chiedere se noi veramente ci crediamo che questo sistema è il sistema in mano alla corruzione degli affari della politica e della mafia unita alla massoneria. Siamo stati accolti a Perugia dal grande manifesto dei massoni, non so se l’avete visto in giro, che con una cultura appena appena un po’ attenta alle cose si può leggere subito, immediatamente come un qualcosa di attenzione alla Rete,ma noi ci crediamo o no a queste cose? Ci crediamo o no che abbiamo un sistema bancario che è al servizio di questa turpe connessione tra politica, affari e criminalità organizzata, visto che la parola mafia la collochiamo in Sicilia, in Calabria o da qualche altra parte. Noi abbiamo un sistema bancario che è stato preavvisato, così come per le privatizzazioni circa 20 giorni prima della manovra economica, per cui prima del 9 luglio le banche hanno chiamato i grandi clienti e i conti superiori a 400 milioni nella maggioranza dei casi non hanno pagato il 9 per mille, perché sono spariti il 6 di luglio e sono riapparsi il 12. Banche hanno chiamato i migliori clienti invitandoli a disinvestire in borsa italiana e a investire in borsa estera e abbiamo avuto nelle due settimane un crollo credo del 19%, noi abbiamo avuto queste banche che hanno fatto disinvestire in bot e investire in ecu, tant’è vero che erano terrorizzati che se non passava l’approvazione di Maastricht in Francia li avrebbero distrutti questi megaclienti e di conseguenza i bot sono saliti alle stelle con dei rapporti di lira interbancaria che sono andati fino al 37% inginocchiando in 15 giorni l’economia italiana, abbiamo avuto un Presidente del consiglio che ha detto davanti agli italiani sul più grande quotidiano italiano di aver mentito agli italiani sapendo di mentire e poi di essere andato in un cinema per verificare la propria credibilità, cioè ci crediamo davvero che dobbiamo porre il problema, il dito su queste piaghe? Su queste banche che sono il servizio di riciclaggio dei grandi capitali, in Toscana è una cosa spudoratamente sotto gli occhi di tutti. Ci crediamo che non può venire solo Orlando, solo Claudio Fava, non può venire solo Galasso a parlare di queste cose ma dobbiamo rischiare la nostra faccina,la nostra reputazione, le altre cosettine che ci abbiamo per parlare di queste cose? Non è vero che è finita, il partito ci mette seduti, ci mette per avere una linea, per rispondere a tutti su che cosa dobbiamo fare di Maastricht, però stranamente pochissimi di noi, almeno parlo delle realtà dove vado a conoscere,quando dibattiamo queste cose hanno approfondito come funziona la rete di Nando Dalla Chiesa, cioè la costituzione della rete,poco la costituzione nazionale, poco la costituzione della rete e vogliono far politica. Abbiamo dentro di noi una voglia di governare che è superiore alla voglia di far politica vera, con una cultura di governo. Rischiamo, dico, perché se siamo qui non è del tutto vero, però noi non abbiamo pensato a nessuna iniziativa, parlando di solidarietà,per denunciare ufficialmente in tutte le maniere possibili che è incredibile che dodici parlamentari di opposizione vivano una vita blindata, che dei giudici italiani che stanno facendo il loro dovere contro i nemici dello stato vivano una vita blindata e quella stessa vita blindata non la vivano il ministro degli interni e il capo del governo.Se il nemico è lo stesso, noi diciamo nuova resistenza per una nuova democrazia, fatemi vedere se durante la resistenza ci poteva essere un solo partecipante della resistenza che poteva tranquillamente girare sotto gli occhi dei tedeschi, del nemico occupante, pativa gli stessi rischi, a maggior ragione un capo, invece a noi lasciamo che vengano volgarizzate le vite blindate dei Lima, degli Orlando,dei Galasso ecc. ecc. le esagerazioni quasi che loro fossero i ministri degli interni e si potessero assegnare le scorte. Allora i casi sono due: o questo pericolo è vero e allora noi abbiamo elementi di opposizione che vivono blindati mentre non lo sono coloro che dovrebbero combattere con il massimo, con la massima disponibilità di mezzi questa gente, il vero nemico dello stato oppure non è vero allora vuol dire che questo stato sta blindando uomini dell’opposizione come se fossimo in Cile.(moderatore.siamo al decimo minuto, se puoi..)Vado via subito, c’era tanta altra roba, però volevo dire questo io non vorrei arrivare che, a pensare che la Rete, qusto movimento politico abbia bisogno di qualche vittima eccellente all’anno per ritrovare la carica delle parole che dice. La carica delle parole che noi diciamo la dobbiamo mettere all’interno della politica che facciamo nelle città, perché quando ci dicono che non abbiamo soluzioni di economia, ricordiamoci che nei nostri trattati di economia c’è scritto che gli amministratori devono trattare la cosa pubblica come, con i criteri del buon padre di famiglia, il che vuol dire che non deve essere solo Prodi, che il buon padre di famiglia amministra con determinati criteri che possono essere di tutti, però oltre che delle scommesse facciamo delle verifiche tra di noi, perché è troppo bella la politica pensata come un servizio al governo e a alla politica che non quella che cerca di rinchiudersi e di trovare il suo spazio, la sua seggiola all’interno del sistema(applauso timido).
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