[NuovoLab] Contro le fabbriche di morte - NO F-35

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Autore: Edoardo Magnone
Data:  
To: forumgenova
Oggetto: [NuovoLab] Contro le fabbriche di morte - NO F-35
Ricevo e trasmetto sperando di non irritare troppo i filo-militaristi
filo-governativi dentro al presente governo pacifista.

Edoardo Magnone



----- Messaggio inoltrato da Coordinamento contro gli F-35 <info@???>

    Data: Sat, 06 Oct 2007 17:27:30 +0200
    Da: Coordinamento contro gli F-35 <info@???>
Rispondi-A: Coordinamento contro gli F-35 <info@???>
 Oggetto: [SP] Contro le fabbriche di morte - NO F-35
      A: Scienza e Pace <scienzaepace@???>


Si avvicina il 2008. E con il nuovo anno si avvicina pure il momento in
cui inizieranno a costruire lo stabilimento per l'assemblaggio dei nuovi
cacciabombardieri americani F35.

Entro la cinta dell'aeroporto militare di Cameri (a pochi chilometri da
Novara) Lockheed Martin ed Alenia avvieranno a breve le operazioni
necessarie per cominciare la produzione dei micidiali cacciabombardieri
di nuova generazione.

I prototipi degli F35 già volano nei cieli degli USA: i primi collaudi
hanno lasciato molto soddisfatti i militari, felici, evidentemente, di
poter disporre di un nuovo ipertecnologico strumento di morte.

Il nostro Paese non è voluto restare indietro nella corsa agli
armamenti: sono aumentate le spese per l'acquisto di nuovi sistemi
d'arma e diverse missioni cosiddette di pace vengono disseminate qua e
là nel mondo, a seconda della fantasia guerrafondaia dei governi che si
succedono negli anni che passano. Governi di diversa composizione
politica e purtuttavia simili nel concepire una politica estera di
aggressione nei confronti di territori altrui e di asservimento alla
politica di potenza degli Stati Uniti d'America e della Grande Europa.

Noi, che da sempre rifiutiamo la guerra come pure ogni altro strumento
di dominio, non possiamo evitare di alzare alta la nostra voce contro
l'ennesima impresa militare che, tra l'altro, stravolgerà pure il nostro
territorio compreso entro i confini del parco del Ticino. Ad ogni modo,
al di là di ogni questione relativa all'impatto ambientale, costruire
cacciabombardieri significa senza dubbio preparare strumenti di
sterminio di massa, significa preparare gli attrezzi per la conquista di
territori "nemici", a sostegno della predazione di risorse economiche
sempre più scarse e sempre più contese.

Il Coordinamento contro gli F35 ha già organizzato, il 19 maggio scorso,
un grande corteo per le strade del centro di Novara. Più di un migliaio
di persone hanno percorso la città in modo festoso e deciso, urlando a
più riprese un'opposizione intransigente contro tale nuova impresa di morte.

Ma non possiamo fermarci: dobbiamo continuare a contrastare il progetto
F35, dobbiamo dimostrare che la gran maggioranza della popolazione
italiana si oppone ad ogni guerra ed allo sperpero di denaro pubblico
nella costruzione e nell'acquisto di strumenti di morte.

Il 22 ed il 23 settembre, a poca distanza dal recinto dell'aeroporto
militare di Cameri, ci siamo riuniti per discutere sulle prossime
iniziative da porre in atto.

Prima tra tutte la grande marcia antimilitarista verso l'aeroporto
militare di Cameri: il 4 novembre (proprio nel giorno sacro ai
militaristi di casa nostra), ci dirigeremo a migliaia verso il luogo
dove vogliono costruire l'ennesima fabbrica di morte. E ancora una volta
urleremo chiaro e forte il nostro no agli F35.

Contro le fabbriche di morte - Contro tutte le guerre
Fermiamo gli F-35

Coordinamento contro gli F-35 - Novara

----- Fine messaggio inoltrato -----


Si avvicina il 2008. E con il nuovo anno si avvicina pure il momento in
cui inizieranno a costruire lo stabilimento per l'assemblaggio dei nuovi
cacciabombardieri americani F35.

Entro la cinta dell'aeroporto militare di Cameri (a pochi chilometri da
Novara) Lockheed Martin ed Alenia avvieranno a breve le operazioni
necessarie per cominciare la produzione dei micidiali cacciabombardieri
di nuova generazione.

I prototipi degli F35 già volano nei cieli degli USA: i primi collaudi
hanno lasciato molto soddisfatti i militari, felici, evidentemente, di
poter disporre di un nuovo ipertecnologico strumento di morte.

Il nostro Paese non è voluto restare indietro nella corsa agli
armamenti: sono aumentate le spese per l'acquisto di nuovi sistemi
d'arma e diverse missioni cosiddette di pace vengono disseminate qua e
là nel mondo, a seconda della fantasia guerrafondaia dei governi che si
succedono negli anni che passano. Governi di diversa composizione
politica e purtuttavia simili nel concepire una politica estera di
aggressione nei confronti di territori altrui e di asservimento alla
politica di potenza degli Stati Uniti d'America e della Grande Europa.

Noi, che da sempre rifiutiamo la guerra come pure ogni altro strumento
di dominio, non possiamo evitare di alzare alta la nostra voce contro
l'ennesima impresa militare che, tra l'altro, stravolgerà pure il nostro
territorio compreso entro i confini del parco del Ticino. Ad ogni modo,
al di là di ogni questione relativa all'impatto ambientale, costruire
cacciabombardieri significa senza dubbio preparare strumenti di
sterminio di massa, significa preparare gli attrezzi per la conquista di
territori "nemici", a sostegno della predazione di risorse economiche
sempre più scarse e sempre più contese.

Il Coordinamento contro gli F35 ha già organizzato, il 19 maggio scorso,
un grande corteo per le strade del centro di Novara. Più di un migliaio
di persone hanno percorso la città in modo festoso e deciso, urlando a
più riprese un'opposizione intransigente contro tale nuova impresa di morte.

Ma non possiamo fermarci: dobbiamo continuare a contrastare il progetto
F35, dobbiamo dimostrare che la gran maggioranza della popolazione
italiana si oppone ad ogni guerra ed allo sperpero di denaro pubblico
nella costruzione e nell'acquisto di strumenti di morte.

Il 22 ed il 23 settembre, a poca distanza dal recinto dell'aeroporto
militare di Cameri, ci siamo riuniti per discutere sulle prossime
iniziative da porre in atto.

Prima tra tutte la grande marcia antimilitarista verso l'aeroporto
militare di Cameri: il 4 novembre (proprio nel giorno sacro ai
militaristi di casa nostra), ci dirigeremo a migliaia verso il luogo
dove vogliono costruire l'ennesima fabbrica di morte. E ancora una volta
urleremo chiaro e forte il nostro no agli F35.

Contro le fabbriche di morte - Contro tutte le guerre
Fermiamo gli F-35

Coordinamento contro gli F-35 - Novara





Si avvicina il 2008. E con il nuovo anno si
avvicina pure il momento in
cui inizieranno a costruire lo stabilimento per l'assemblaggio dei
nuovi cacciabombardieri americani F35.

Entro la cinta dell'aeroporto militare di Cameri (a pochi chilometri da
Novara) Lockheed Martin ed Alenia avvieranno a breve le operazioni
necessarie per cominciare la produzione dei micidiali cacciabombardieri
di nuova generazione.

I prototipi degli F35 già volano nei cieli degli USA: i primi collaudi
hanno lasciato molto soddisfatti i militari, felici, evidentemente, di
poter disporre di un nuovo ipertecnologico strumento di morte.

Il nostro Paese non è voluto restare indietro nella corsa agli
armamenti: sono aumentate le spese per l'acquisto di nuovi sistemi
d'arma e diverse missioni cosiddette di pace vengono disseminate qua e
là nel mondo, a seconda della fantasia guerrafondaia dei governi che si
succedono negli anni che passano. Governi di diversa composizione
politica e purtuttavia simili nel concepire una politica estera di
aggressione nei confronti di territori altrui e di asservimento alla
politica di potenza degli Stati Uniti d'America e della Grande Europa.

Noi, che da sempre rifiutiamo la guerra come pure ogni altro strumento
di dominio, non possiamo evitare di alzare alta la nostra voce contro
l'ennesima impresa militare che, tra l'altro, stravolgerà pure il
nostro territorio compreso entro i confini del parco del Ticino. Ad
ogni modo, al di là di ogni questione relativa all'impatto ambientale,
costruire cacciabombardieri significa senza dubbio preparare strumenti
di sterminio di massa, significa preparare gli attrezzi per la
conquista di territori &#8220;nemici&#8221;, a sostegno della predazione di risorse
economiche sempre più scarse e sempre più contese.

Il Coordinamento contro gli F35 ha già organizzato, il 19 maggio
scorso, un grande corteo per le strade del centro di Novara. Più di un
migliaio di persone hanno percorso la città in modo festoso e deciso,
urlando a più riprese un'opposizione intransigente contro tale nuova
impresa di morte.

Ma non possiamo fermarci: dobbiamo continuare a contrastare il progetto
F35, dobbiamo dimostrare che la gran maggioranza della popolazione
italiana si oppone ad ogni guerra ed allo sperpero di denaro pubblico
nella costruzione e nell'acquisto di strumenti di morte.

Il 22 ed il 23 settembre, a poca distanza dal recinto dell'aeroporto
militare di Cameri, ci siamo riuniti per discutere sulle prossime
iniziative da porre in atto.

Prima tra tutte la grande marcia antimilitarista verso l'aeroporto
militare di Cameri: il 4 novembre (proprio nel giorno sacro ai
militaristi di casa nostra), ci dirigeremo a migliaia verso il luogo
dove vogliono costruire l'ennesima fabbrica di morte. E ancora una
volta urleremo chiaro e forte il nostro no agli F35.


Contro le fabbriche di morte -
Contro tutte le guerre

Fermiamo gli F-35


Coordinamento contro gli F-35 - Novara


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