[cm-Roma] la notte nera degli sponsor etici

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Autore: Giorgia Cadinu
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To: cm-roma
Oggetto: [cm-Roma] la notte nera degli sponsor etici
LA NOTTE NERA DEGLI SPONSOR ETICI
Manca poco alla Notte Bianca.

Più grossa e più grassa che mai: 400 iniziative e 1000 artisti in 2 giorni,
per l'evento che costituisce il cuore del Modello Roma da esportare a
livello nazionale.

Un successo annunciato, che però, come tutte le medaglie, ha il suo
rovescio.

Cosa c'è dietro la Notte Bianca?

Ci sono gli sponsor, che quest'anno contribuiscono per un terzo dei costi,
pari a 2 milioni di euro.

E qui sta il rovescio.

Nonostante il Comune abbia approvato nel 2004 il regolamento sugli sponsor
etici, per la Notte Bianca si può fare uno strappo, anzi cinque strappi,
tanti quante sono le aziende irresponsabili coinvolte, con sulle spalle 47
gravi violazioni ai principi etici del regolamento.

Queste 47 violazioni al regolamento si aggiungono alle precedenti, già
documentate a Giugno dall'Osservatorio Oppidum, portando il totale a 422.

Tanti, troppi strappi, e un regolamento che diventa carta straccia.

Per questo è ripartita la Campagna Sponsor Etici, con l'adesione immediata
di più di 500 cittadini, che hanno inviato una petizione, e di 54
associazioni (tutta l' Altraeconomia romana, l'ARCI, Legambiente, Libera,
gli scout dell'Agesci, il Comitato cittadino per la cooperazione
decentrata).

Macchè! Dal Campidoglio nessuna risposta.

Con la Notte Bianca si poteva svoltare.

E invece gli sponsor del 2007 sono quasi gli stessi del 2006.

Manca ENI, che il Comitato etico, nominato proprio dal Sindaco, ha
dichiarato, con il suo primo parere negativo, sponsor non etico per
l'esistenza di 'circostanziate denunce relative a gravi violazioni in
materia ambientale'.

Al suo posto Enel, che però non è stata sottoposta al vaglio obbligatorio
del Comitato.

E meno male, perché Greenpeace e WWF la accusano di essere il maggior
produttore italiano di CO2 (70% delle emissioni complessive dovute al
carbone), di aumentare il ricorso al carbone alla faccia di Kyoto (chiedete
a Civitavecchia) e di investire nel nucleare slovacco con impianti obsoleti
e insicuri. Oltre alle denunce, ci sono 3 condanne da parte dell'Autorithy
per l'energia (36,7 milioni di euro) e quella per l'inquinamento del
Polesine, che ha provocato tumori e morti. All'epoca dei fatti
amministratore delegato era Paolo Scaroni, oggi all' ENI. Casi del destino.

Oltre ad Enel, di nuovo BNL, Banca di Roma, Unipol e Sky.

Forse si può soprassedere per Unipol, a patto di ignorare chi sia Giovanni
Consorte o la condanna per 33 miliardi di lire subita nel 2000
dall'Antitrust, e per Sky, fingendo di non sapere che le società di Rupert
Murdoch si caratterizzano per le pressioni e i licenziamenti dei giornalisti
che denunciano gli orrori della guerra preventiva o il latte cancerogeno
delle mucche trattate con l'ormone BGH della Monsanto.

Più difficile è far finta di niente su BNL e Banca di Roma.

Qui il regolamento non è interpretabile. All'articolo 6 sta scritto 'Saranno
escluse le banche che, a partire dal secondo anno dalla data di approvazione
del presente Regolamento, risulteranno coinvolte nel finanziamento
all'export di armi'.

Quei 2 anni sono scaduti da un pezzo. Ma siccome il Comune fa finta di
niente, il Comitato Etico, lo scorso 21 giugno, ha messo nero su bianco che
BNL e Banca di Roma sono 'ancora coinvolte nel commercio delle armi, in base
alla Relazione della Presidenza del Consiglio'.

Come non detto. BNL e Banca di Roma sono ancora lì, 'main sponsor' della
Notte Bianca, nonostante le armi, nonostante le condanne per comportamento
anticoncorrenziale (rispettivamente per 2,4 e 1,9 milioni di euro), per i
crack di Parmalat e di Italcase (a carico di Cesare Geronzi), per la truffa
dei bond argentini, mollati a risparmiatori ignari quando già si sapeva che
era merce avariata (a carico di BNL).

Veltroni queste cose le sa e ha messo le mani avanti. Alla stampa ha
dichiarato che la Notte Bianca è 'una grande festa popolare, gratuita grazie
agli sponsor e quindi capace di far fruire la cultura indipendentemente da
quanti soldi si hanno in tasca'.

Tradotto: è vero che quelle imprese non hanno i requisiti etici, ma se
vogliamo che anche il precario con 400 euro di stipendio possa vedere la
Pausini dal vivo, allora 'pecunia non olet'.

Evidentemente il Sindaco è più pessimista di noi rispetto alla
responsabilità delle imprese e ritiene che non sia possibile trovare quei
soldi da aziende corrette.

Evidentemente il Sindaco ritiene che quel regolamento, che ha contribuito a
dare a Roma la sua immagine di città solidale, sia diventato oggi solo un
intralcio, visto che, dopo l'operazione di immagine, c'è chi ne chiede la
reale applicazione.

Come la Campagna Sponsor Etici, che lancia l'iniziativa 'La Notte Nera degli
Sponsor non Etici'.

Prima di iniziare il giro notturno, ognuno potrà passare allo stand a Piazza
Venezia, indossare la maglietta della campagna e prendere gli adesivi da
attacchinare nei luoghi della Notte Bianca.

Lo slogan da comunicare è semplice: 'Roma vuole sponsor etici'.

E un Sindaco più coerente, soprattutto se, come pare, sarà il prossimo
presidente del consiglio.