[NuovoLab] G8 2009. Obiettivo la Maddalena

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G8 2009. Obiettivo la Maddalena
Nel 2009, per la quinta volta, gli otto grandi della terra dovrebbero essere ospitati dall’Italia. L’isola della Maddalena è la candidata all’accoglienza. Il Manifesto Sardo dedica al tema questo numero unico di agosto. Un’edizione monografica che, tra perplessità ed analisi, indaga gli scenari aperti dalla controversa proposta.


Marco Ligas

C’è un’affinità tra i quattro cavalieri dell’Apocalisse e gli otto capi di stato o di governo dei paesi più industrializzati del mondo? Il confronto appare improprio rappresentando gli uni e gli altri epoche e contesti diversi; tuttavia se consideriamo ciò che raffigurano i cavalieri dell’Apocalisse e ciò che fanno i G8 possiamo sostenere che in fondo tra loro non c’è una grande distanza. Nel libro dell’apostolo Giovanni i cavalieri vengono presentati come portatori di distruzione e rovina (fame, guerra, pestilenze e morte) e con ciò viene esclusa una qualsiasi forma di giustizia umana perché gli uomini tendono a ingannare e a farsi ingannare dalle apparenze. Cosa fanno i G8 se non perpetuare, accentuandole, le differenze economiche e culturali esistenti tra i vari paesi e tra le classi sociali, sia con la pratica delle guerre sia attraverso la dilapidazione delle risorse del pianeta? Approfittando della profonda crisi politica ed economica che minaccia il mondo i loro incontri vengono sempre presentati come grandi eventi nel tentativo di risvegliare le aspettative di cambiamento fra i paesi più poveri. In realtà poi ribadiscono con l’applicazione della legge del più forte le scelte che conosciamo. Anche l’ultimo vertice è stato emblematico dell’arroganza degli Usa. La Germania rivendicava un accordo per contenere l’aumento delle temperature e per diminuire le emissioni globali di anidride carbonica. La risposta è stata netta: il dibattito sul cambio climatico andava completamente contro la posizione americana e perciò non poteva essere condiviso! Anche la mediazione di Blair, l’alleato più fedele, non ha dato risultati. In compenso il leader britannico, prima di lasciare il suo incarico di governo, ha preannunciato l’aumento delle spese per armamenti di altri 2500 dollari. Questi convegni, dunque, non solo sono spettacoli deludenti e molesti, ma anche portatori di arroganza e violenza. Nei giorni delle riunioni blindano le città e le trasformano in luoghi assediati. Usano le provocazioni di gruppi opportunamente addestrati per potere legittimare la repressione di cui sono capaci. Abbiamo ancora sotto gli occhi il massacro commesso a Genova dove le forze dell’ordine, al comando dei neofascisti in doppio petto, per l’occasione rappresentanti legali delle istituzioni repubblicane, hanno scritto una delle pagine più vergognose della loro storia. La prossima volta vogliono venire a La Maddalena. Forse pensano che trattandosi di un’isola di piccole dimensioni sarà più facile evitare la vicinanza e la contestazione dei soliti facinorosi. La Maddalena e tutte le isole dell’arcipelago sono anche dei bei luoghi, rappresentano dunque una buona occasione di vacanze per coloro che saranno al seguito degli otto. L’unico rischio che corrono è che trovino qualche traccia di radioattività nelle acque di Santo Stefano, ricordo della presenza americana. Eppure la scelta di La Maddalena è stata accolta con entusiasmo dalle nostre istituzioni. I governi, sia nazionale che regionale, la considerino addirittura un evento storico di grande importanza. Esso è destinato - hanno detto - a riparare il danno subito dai maddalenini per la riduzione dei posti di lavoro causata dalla decisione della Us Navy di lasciare l’isola! Ci viene quasi da pensare di avere sbagliato, nel corso dei decenni passati, a chiedere la chiusura della base di Santo Stefano! Il fatto è che i nostri governanti, nel sostenere la presenza dei G8 nel 2009, intendono realizzare un progetto programmato da tempo, pensano ad una riconversione turistica dell’intero arcipelago. Altro che difendere il parco naturale! L’idea che hanno della tutela ambientale e della difesa dei beni comuni passa attraverso il cemento, la costruzione di nuovi alberghi e l’estensione del fenomeno Costa Smeralda sino all’arcipelago maddalenino. I programmi di Soru sono questi. Siamo lontani dall’impegno per sconfiggere le monocolture e favorire le iniziative di nicchia, come aveva sostenuto nel corso della campagna elettorale. L’unica monocultura che è stata sconfitta, e neppure per i suoi meriti, è quella della chimica, ma lui opera ostinatamente per sostituirla con quella turistica d’élite. La nostra critica al G8 in Sardegna non si esaurisce comunque nella opposizione politica a un sistema di governo planetario inaccettabile, ma esprime il convincimento che sia possibile costruire un’area di pace con politiche di sviluppo sostenibili e non compatibili con i progetti dei signori delle guerre e delle speculazioni. Per queste ragioni riteniamo indispensabile che tutte le forze che si oppongono a questa iniziativa (partiti, movimenti, associazioni ecc.) trovino al più presto un’occasione di incontro per individuare una proposta che per semplicità possiamo ora definire un Forum attraverso la creazione di una rete che metta in collegamento le diverse realtà che operano nel territorio isolano e non solo. Occorre una riflessione ampia e articolata su modelli di sviluppo globale diversi da quelli proposti dai nuovi Cavalieri dell’Apocalisse. Dobbiamo sfuggire alla trappola della protesta frontale, ma tenderne una basata sulla superiorità delle idee e dei valori. La scelta del nostro quindicinale di fare un numero monotematico sul G8, sull’Arcipelago della Maddalena e su nuove politiche globali di sviluppo sostenibile ha questa ispirazione, e la presenza dei primi interventi dei rappresentanti di partiti e movimenti, assieme ad alcuni contributi sulle risorse culturali, ambientali e turistiche, ci suggerisce che l’iniziativa può andare avanti. Naturalmente ce lo auguriamo.


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