A ottobre in piazza
L'attuale governo non ancora ha dato risposte ai problemi fondamentali che
abbiamo di fronte, per i quali la maggioranza degli italiani ha condannato
Berlusconi votando per il centrosinistra. Serve una svolta, un'iniziativa
di sinistra che rilanci la partecipazione popolare e conquisti i punti più
avanzati del programma dell'Unione, per evitare che si apra un solco tra
la rappresentanza politica, il governo Prodi e chi lo ha eletto.
Occorre fare della lotta alla precarietà e per una cittadinanza piena di
tutte e di tutti la nostra bussola.
Noi vediamo sette grandi questioni. Quella del lavoro: cioè della sua
dignità e sicurezza, con salari e pensioni più giusti cancellando davvero
lo scalone di Maroni e lo sfruttamento delle forme «atipiche», e con la
salvaguardia del contratto nazionale come primario patto di solidarietà
tra le lavoratrici e i lavoratori. Quello sociale: cioè il riequilibrio
della ricchezza e la conquista del diritto al reddito e all'abitare.
Quello dei diritti civili e della laicità dello stato: fine delle
discriminazioni contro gay, lesbiche e trans, leggi sulle unioni civili,
misure che intacchino il potere del patriarcato. Vogliamo anche che siano
cancellate le leggi contro la libertà, come quella sul carcere per gli
spinelli. Quindi, la cittadinanza: pienezza di diritti per i migranti,
rapida approvazione della legge di superamento della Bossi-Fini, chiusura
dei Cpt. La pace: taglio delle spese militari, non vogliamo la base a
Vicenza, vogliamo vedere una via d'uscita dall'Afghanistan, vogliamo che
l'Italia si opponga allo scudo stellare. L'ambiente: ha tanti risvolti,
dalla pubblicizzazione dell'acqua alla definizione di nuove basi dello
sviluppo, fondate sulla tutela e il rispetto per l'habitat, il territorio
e le comuniutà locali. Per questo ipotesi quali la Tav in Val di Susa
vanno affrontate con questo paradigma. La legalità democratica: lotta alla
mafia e alle sue connessioni con la politica e l'economica.
Nessuna di queste richieste è irrealistica o resa impossibile da vincoli
esterni alla volontà della maggioranza. Il fallimento delle politiche di
guerra dell'amministrazione Bush si sta consumando anche negli Stati
uniti, i vincoli di Maastricht e della banca centrale europea sono
contestati da importanti paesi europei, l'andamento dei bilanci pubblici
permette delle scelte sociali più coraggiose. Ma siamo consapevoli che per
affrontare tutto questo occorre che la politica debba essere politica di
donne e di uomini - non solo questione maschile - e torni a essere
partecipazione, protagonismo, iniziativa collettiva.
Per questo proponiamo di ritrovarci a Roma il prossimo 20 ottobre per una
grande manifestazione nazionale: forze politiche e sociali, movimenti,
associazioni, singoli. Chiunque si riconosca nell'urgenza di partecipare,
per ricostruire un protagonismo della sinistra e ridare fiducia alla parte
finora più sacrificata del paese.
Gianfranco Bettin, Lisa Clark, Tonio Dell'Olio, Antonio Ferrentino,
Luciano Gallino, Pietro Ingrao, Aurelio Mancuso, Lea Melandri, Bianca
Pomeranzi, Gabriele Polo, Rossana Praitano, Rossana Rossanda, Marco
Revelli, Piero Sansonetti, Pierluigi Sullo, Aldo Tortorella, Nicola
Tranfaglia