Vorrei ricordare al consigliere Manni che fra "gli uomini e addirittura fra le istituzioni pubbliche che condividono o almeno giustificano la condotta del Lodeserto", vi è la Provincia di Lecce che, con delibera del Settembre scorso, ha donato alla fondazione Regina Pacis 60.000 euro. Fra gli uomini che hanno votato questa delibera vi è anche il consigliere provinciale di rifondazione Calò (oltre Sergi dei Verdi e Merico del PdCI). Per questi motivi come "società civile preoccupata e sospettosa" abbiamo preferito, nelle ultime elezioni amministrative, non votare per coloro che possiedono "due facce".
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Date : Fri, 13 Jul 2007 20:16:31 +0200
Subject : [Lecce-sf] Comunicato_stampa di manni
> COMUNICATO STAMPA
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> Lodeserto non sale in cattedra, ma arriva alle aule del Parlamento
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> La mia denuncia del fatto che don Cesare Lodeserto, plurinquisito per reati connessi alla sua attività di cooperatore internazionale, salisse in cattedra ad insegnare a giovani laureati come si fa cooperazione internazionale, ha scongiurato il rischio: la lezione è stata rinviata sine die.
> La denuncia ha suscitato una interrogazione parlamentare del senatore Russo Spena al Ministro dell'Università e della Ricerca (si allega) e un vivace dibattito sulla stampa e sui blog del territorio.
> Non mi coinvolgono le banalità emerse e le ingiurie nei miei confronti, mentre un punto del dibattito mi interessa chiarire: non si possono mettere sullo stesso piano l'intervento di Renato Curcio e quello (mancato) di Don Cesare Lodeserto; infatti, Curcio è il rappresentante di una fase storica chiusa, con la quale la cultura italiana ha fatto e definito i conti, maturato una distanza e un giudizio che ci garantiscono e ci immunizzano (salvo rozze strumentalizzazioni della destra che vuole tenere a forza vivo un nemico spauracchio); la vicenda del Lodeserto invece è presente e viva, oggetto ancora di accertamenti giudiziari e di visioni contrastanti: paradossalmente, se il Lodeserto fosse stato definitivamente condannato, se chi oggi ancora difende i suoi comportamenti e la sua visione della cooperazione internazionale avesse definitivamente preso le distanze da lui, allora si potrebbe serenamente utilizzare le sue competenze e la sua esperienza. Ma così non è: dal momento che ci sono ancora uomini e addirittura istituzioni pubbliche che condividono o almeno giustificano la condotta del Lodeserto, allora la società civile ha il dovere di essere preoccupata e sospettosa.
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> Lecce, 13 luglio 2007 Piero Manni
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