[Paesibaschiliberi] [ASKAPENAinfo:] Passo a passo 183-184-18…

Delete this message

Reply to this message
Autore: info
Data:  
To: eh-info-it
Oggetto: [Paesibaschiliberi] [ASKAPENAinfo:] Passo a passo 183-184-185, Filibustieri e commedianti


Salutti,
in www.askapena.org passo a passo 183 e 184.

Independentzia eta Sozialismorantz
EUSKAL HERRIA, PASSO A PASSO
Informazione di ASKAPENA Nº185
_ FILIBUSTIERI E COMMEDIANTI_

Dice un vecchio proverbio che" si prende prima il bugiardo che lo
zoppo" e questo è quanto è successo in Euskal Herria. Il doloroso
processo di illegalizzazioni che ha sofferto la sinistra basca ha
avuto due parti. La fase previa alle elezioni, erano molti nostri
compaesani quelli che giustificano la trappola che si stava
preparando; ripetevano senza sosta messaggi che discolpavano i
fascisti: si tratta di un gioco fermo tra il Governo e Batasuna...
alla fine, potranno presentarsi senza nessun problema... stanno
facendo vittimismo perché questo dà loro redditi elettorali;... nel
caso in cui non potessero presentarsi alle elezioni, gli unici
responsabili sarebbero essi... non hanno assolto il compito che
spetta loro, condannare la violenza, se vogliono entrare all'eletto
club dei democratici...

Queste frasi giustificatrici dell'oltraggio risultavano troppo
scandalose e lasciavano molto in evidenza chi li ripeteva. Per quel
motivo, vari partiti baschi, mescolavano le anteriori frasi con altre
che pretendevano di dimostrare una certa sensibilità etica: deve
abrogarsi la Legge di Partiti... nessuna forza politica dovrebbe
rimanere al margine della contesa elettorale... tutti dobbiamo
competere in uguaglianza di condizioni... Si trattava di una retorica
vuota, destinata a curare l'immagine ed a fingere una pretesa
coscienza etica che tanto ostentano e della quale, a conti fatti,
mancano. Il tono in cui lo dicevano ed il loro impegno per dare alla
campagna elettorale un'apparenza di normalità, lasciavano allo
scoperto le loro vere intenzioni: speravano che l'illegalizzazione si
materializzasse per potere avvantaggiarsi delle cariche che
corrispondevano alla sinistra illegalizzata.

Durante la giornata elettorale, i principali leader di queste
formazioni responsabili o complici di illegalizzazione dovettero
sopportare le proteste popolari; persone della sinistra li
aspettavano a piedi di urna per rimproverar loro questo
atteggiamento. La loro rabbia davanti alle proteste dimostravano che
non avevano la minore coscienza di colpa per l'oltraggio fascista che
stavano commettendo.

Confronto Post Elettorale

Il PNV, nave insegna del vasquismo claudicante, è la prima che si
posiziona al riguardo. Il giorno 5 di giugno annuncia con molta
solennità e poca vergogna che prenderà possesso delle cariche che,
per decisione popolare, corrispondono alla sinistra basca. La sua
decisione non sorprende nessuno: è persecutore implacabile della
sinistra, è stato complice del PSOE nel processo di illegalizzazione
e, inoltre, è chi benefica di più seggi Quando si è visto che il PNV
anteponga l'etica ai suoi interessi parziali?

Due giorni più tardi, è Eusko Alkartasuna ("Solidarietà Basca",
benché in questo caso non faccia onore al suo nome), quella che si
posiziona. Risponde all'ingiunzione che gli hanno fatto gli
illegalizzati con parole simili a quelle che aveva usato già il PNV.
I ladri si considerano gente molto rispettabile" non tollereremo
minaccia alcuna ai nostri carichi né accetteremo lezioni di
democrazia." Celebrate le elezioni intraprendono un lavoro ideologico
intenso per convincere la cittadinanza che la loro pirateria si adatta
alla democrazia. Stanno pressando anche dentro le rispettive
formazioni poiché alcuni di quelli che prendono possesso senza la
controfirma popolare si rifiutano di lavorare come ladri, come le
direzioni esigono dai partiti che dicevano stare contro la legge.

La Risposta Popolare

Coscienti che la ragione sta dalla loro parte e che si sta
commettendo con essi una grande ingiustizia, la militanza della
sinistra depredata reclama i suoi diritti. Dopo le elezioni, ANV ha
spedito lettere alle differenti forze politiche sollecitando una
riunione unitaria; fino al momento, i risultati sono stati poco
soddisfacenti. A partire dal giorno 6 di giugno, la sinistra
intraprende una dinamica di mobilitazioni popolari per tirare fuori
il tema alla strada e denunciare pubblicamente i pirati. Il giorno 7,
membri della sinistra si concentrano davanti agli uffici centrali del
PNV e denunciano il suo atteggiamento usurpatore. Il giorno 8, nel
plenum del Parlamento Basco, le parlamentari della sinistra
esibiscono cartelli denunciando il ladrocinio. Il giorno 9, membri
della sinistra si concentrano su Gasteiz davanti alla sede del PP. Il
giorno 10, la concentrazione di denuncia si trasporta nel Municipio di
Bilbao; in detta concentrazione annunciano che ANV concorrerebbe il
giorno 16, nell'atto di costituzione delle istituzioni, per prendere
possesso dei posti che il paese ha concesso loro.
L'annuncio di ANV crea una grande preoccupazione negli usurpatori;
stanno commettendo il furto senza la minore riparazione ma li indigna
che gli illegalizzati accorrano a reclamare i loro diritti. I
responsabili di interno di Madrid e di Vitoria preparano un operativo
speciale per reprimere la protesta della sinistra. Un'altra volta, la
polizia si prepara per proteggere i ladri dal reclamo dei depredati.

La Costituzione Di Alcuni Municipi Antidemocratici

Quello che sta contemplato come un mero formalismo amministrativo
si trasformò in Euskal Herria nell'espressione di una situazione
convulsa ed anormale. Alcuni municipi si costituiscono ad ore precoci
e con fretta propria di compiti clandestini. Molti di essi contano
sulla presenza poliziesca che ha ordine di agire contro i depredati,
(oltraggio su oltraggio); in alcuni casi, le barriere e misure
poliziesche convertono gli edifici municipali in bunker contro il
clamore popolare. Tutti gli atti di costituzione contano anche sulla
presenza di gente di sinistra che, cartello in resta, denunciano
quello che sta succedendo. Alcune delle cariche elette illegalizzate
occupano le poltrone che spettano loro, compaiono con le bocche
imbavagliate, intervengono reclamando i loro diritti... Inutile dire
che le loro proteste pacifiche sono accolte con la repressione
poliziesca che lascia una quota di persone fermate o ammaccate.

In questo teso ambiente ci sono persone che, dimostrando più
sensibilità che la maggioranza dei dirigenti, si rifiutano di
collaborare nella frode. La formazione Aralar nota che non occuperà
più cariche che quelle che gli spettano in giustizia. Altri candidati
decidono di non comparire alla presa di possesso esprimendo il loro
disaccordo con l'oltraggio che si sta commettendo.

Questo atteggiamento esemplare ed onesto da parte di alcune persone
si contrappone al comportamento miserabile delle direzioni dei
partiti. Chi diceva di stare contro la Legge di esclusione, pressano
quantinon vogliono essere ladri affinché rubino senza scrupoli le
cariche che spettano alla sinistra. Un contesto di violenza e
repressione promosso dal potere e le direzioni dei partiti può dare
solo luogo alla esasperazione.
Euskal Herria, 2 di Julio di 2007.www.askapena.orginfo@askapena.org