Independentzia eta Sozialismorantz
EUSKAL HERRIA, PASSO A PASSO
Informazione d'ASKAPENA, Nº 182
CHE È
SUCCESSO DIETRO LE QUINTE?
Il giorno 22 di marzo di 2006,
l'organizzazione
armato basca ETA annunciava un cessate il fuoco indefinito in vigore
dal 24 di
marzo. Quattordici mesi dopo, all'alba del 5 di giugno 2007, ETA
annuncia la
fine del cessate il fuoco e l'apertura di tutti i fronti a partire
dalla
mezzanotte del giorno 5 di giugno. Nei prossimi bollettini informeremo
del contenuto
del comunicato e delle reazioni che sta suscitando. Oggi facciamo
conoscere
quello che è successo dietro le quinte durante i mesi in cui è stato
aperto
l'inesistente processo di normalizzazione.
Cronologia
di un nuovo complotto fallito
I preliminari. Dall'anno 2000, la
sinistra basca ed il PSOE mantengono un dialogo non ufficiale. In detti
incontri, entrambi gli interlocutori condividevano l'analisi che si
tentava di
affrontare un conflitto di natura politica che reclama quindi soluzioni
politiche.
Il cessate il fuoco indefinito. Come risultato di queste
conversazioni, e per facilitare il processo di conversazioni iniziato,
ETA
dichiara il cessate il fuoco indefinito. Per logica, il cessate il
fuoco doveva
dare passo ad un dialogo onesto tra gli interlocutori. Sfortunatamente,
non
successe così bensì tutto il contrario. Una volta disattivato il
confronto
armato, tanto il PSOE che il PNV misero in pratica una strategia ordita
in
precedenza: snaturalizzare il processo trasmettendo il messaggio che si
trattava di un mero processo tecnico, disarmo di ETA-risoluzione del
tema dei
carcerati, e, contemporaneamente, intensificare la persecuzione
giudiziaria e
poliziesca contro la sinistra basca. In quella maniera, si negava
l'uguaglianza
di condizioni agli interlocutori. Una vergognosa manipolazione della
buona
disposizione dell'altra parte per eroderla, metterla contro il muro e,
se era
possibile, liquidarla.
La prima crisi. Questo cambiamento di
atteggiamenti da parte del PSOE e del PNV dopo la dichiarazione della
tregua di
ETA fece sì che il processo si bloccasse in due mesi. Per maggio di
2006, le
conversazioni soffrivano la loro prima e grave crisi. Per sbloccarlo,
la
sinistra basca promuove una prima iniziativa per riattivare gli
incontri. In
quel contesto bisogna situare una riunione molto reclamizzata che
mantennero il
PSOE e Batasuna in un hotel di Bilbao. Il PSOE dà via libera affinché
si avanzi
nella fase di negoziazione. Tuttavia, la proiezione pubblica rispetto
all'accordo raggiunto, è nefasta. Nella conferenza stampa posteriore
all'incontro - che risultò positivo - i rappresentanti del PSOE
ingannano la
cittadinanza. Non commentano che sono accorsi per risolvere una crisi
bensì per
ricordare a Batasuna che ha" i doveri incompiuti" . Nonostante questa
disinformazione tanto grossolana, l'obiettivo si realizza poiché la
crisi viene
superata.
La seconda crisi. Si produce nel mese di
agosto 2006. Nella reclamizzata riunione del 6 di Luglio, tanto il PSOE
come
Batasuna si impegnano a raggiungere un preaccordo prima del 31 di
Luglio. Si
oltrepassano le date marcate ma non si capisce l'obiettivo. I portavoci
di
Batasuna compaiono pubblicamente per parlare di crisi e blocco. Poco
più tardi,
tanto i dirigenti del PSOE come quelli del PNV danno luce verde
affinché si
avanzi posteriormente nella concrezione di un preaccordo che sarebbe
dibattuto,
da tutti gli agenti baschi. La crisi rimane risolta con questa
decisione che
segna un salto qualitativo: per la prima volta si costituisce tra i tre
interlocutori un vero tavolo di negoziazione politica con uno stesso
obiettivo:
dare una soluzione politica definitiva ad un vecchio conflitto politico
Tempo di dialogo intenso e le due
bozze. In
settembre del 2006, come si era ricordato, si intensifica il dialogo a
tre
bande. Si mantengono tre riunioni in settembre, sei in ottobre e tre in
novembre. Fu un'esperienza di gran portata per il livello dell'analisi
che
mantengono i tre interlocutori: Batasuna, il PSOE ed il PNV. Le
discussioni
ebbero due punti centrali: basi politiche necessarie per un accordo
futuro e lo
stabilimento di uno schema generale per lo sviluppo del processo. Si
affrontarono
quattro questioni che richiedevano consenso: la concezione di Euskal
Herria
come nazione, il diritto a decidere, l'accettazione di tutti i diritti
e la strutturazione
istituzionale. Si trattarono anche aspetti di forma: metodo e
calendario del
dialogo multilaterale, previamente, Batasuna ed il PSOE avevano deciso
di
mettere in moto il tavolo multipartitico per ottobre 2006. Il lavoro
intenso di
questi mesi diede luogo a due bozze. La prima di esse vide la luce in
settembre; a partire da questa bozza, fu ottobre il mese più positivo
poiché
potè avanzarsi di forma sostanziale. Alla fine di questo mese vide la
luce una
seconda bozza; raccoglieva le basi di un possibile accordo che doveva
portare
la risoluzione.
L'ora degli impegni. La sesta ed ultima
riunione di ottobre fu decisiva. In essa, ognuno degli interlocutori
doveva
definire la sua posizione. Batasuna avvisò che la bozza soffriva di
vuoti ed
ambiguità che potevano fare molto pericolosa la sua applicazione. I due
primi paragrafi
sul riconoscimento di Euskal Herria come nazione e l'accettazione di
tutti i
diritti, suscitarono l'accordo generale. I relativi al diritto a
decidere e la strutturazione
territoriale provocava disaccordi; Batasuna reclamava maggiore
concrezione
affinché non si producesse frode nel momento di formalizzare un
cambiamento di
cornice che i tre vedevano necessario nelle conversazioni private.
Importante proposta politica
della sinistra basca. In vista di risolvere il nuovo blocco, Batasuna mette sul
tavolo una proposta politica di gran portata che suppone un importante
sforzo
da parte sua: uno Statuto di autonomia per i quattro territori del sud
di Euskal
Herria che contempli il diritto del paese a decidere e che non escluda
l'opzione indipendentista se così decide la cittadinanza. La proposta
si
avvicina al discorso del PNV e coincide con progetti che ebbe il PSOE
non molti
anni fa.
Gli apporti che non arrivarono
mai poiché gli interlocutori abbandonarono il tavolo. Il blocco. Dopo aver conosciuta la
proposta di Batasuna, gli interlocutori si impegnano alla fine di
ottobre a
redigere i loro apporti davanti alla proposta che ha presentato
Batasuna. Non svolsero
mai il loro compito. Durante le tre riunioni di novembre il PNV reiterò
che non
avrebbe cambiato di una virgola la seconda bozza ed il PSOE presentò
importanti
ribassi rispetto a quello che raccoglievano le due bozze. Rispetto alla
nuova
proposta di Batasuna, tanto il PSOE come il PNV si rifiutarono di
prenderla in
considerazione. Davanti a questa negazione, Batasuna ribassò la sua
esigenza e
propose loro una linea di azione condivisa che avvicinasse gradualmente
la
situazione allo scenario di un'autonomia che non escludesse
l'indipendenza.
Neanche questo riadeguamento della proposta fu preso in considerazione.
Il PSOE
ed il PNV risposero con un secondo rifiuto che lasciava bloccato il
processo.
Batasuna continuava ad aspettare gli apporti promessi che non
arrivarono mai. I
suoi interlocutori avevano abbandonato il tavolo al quale non sono
ritornati.
Euskal
Herria, 11 Giugno di 2007.
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