Ci.Gu.
Una nuova, importante testimonianza potrebbe cambiare le carte in tavola nel
processo Aldrovandi, il diciottenne ferrarese morto due anni fa dopo uno
controllo di polizia. Un uomo, ancora anonimo, sostiene di aver assistito alla
prima fase dell'incontro tra la polizia e Federico. E la sua ricostruzione
racconta tutta un'altra storia: una trama nuova, secondo cui la polizia non
sarebbe intervenuta dopo le chiamate degli abitanti che sentivano le urla di un
ragazzo «agitato» in strada. Quelle urla sarebbero conseguenza di un precedente
incontro tra il ragazzo e una volante della polizia. Ma andiamo con ordine: la
testimonianza è stata raccolta dalla trasmissione «Chi l'ha visto», diretta da
Federica Sciarelli, e mandata in onda ieri sera. In collegamento, anche i
genitori di Federico, Patrizia Moretti e Lino Aldrovandi. Per loro, proprio
qualche giorno fa, un pirmo passo verso l'accertamento della verità: mercoledì
scorso, infatti, il tribunale di Ferrara ha rinviato a giudizio i quattro
agenti per
omicidio colposo. Si apre quindi il processo in cui si accerterà cosa è
accaduto quella notte e cosa abbia ucciso il giovane Federico. Si conoscerà
anche la versione dei quattro poliziotti, che finora, e fino all'udienza
preliminare, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
In questi mesi molto si è detto delle carenze della prima fase delle indagini,
condotte dal pm, Mariaemanuela Guerra, che poi abbandonò per generici «motivi
famigliari»: testimoni ricercati con molta lentezza, poca collaborazione con la
famiglia, scarsa attenzione nella conservazione delle prove, e altro ancora.
Era però sempre stato dato per scontato che una cosa fosse vera e
incontrovertibile l'intervento delle due volanti in via
Ippodromo, come dimostrato chiaramente dai brogliacci compilati dalla
questura, era conseguenza delle chiamate giunte al 113 da parte di alcuni
abitanti della zona che avevano sentito un ragazzo urlare in strada. Quello
delle due volanti fu un «intervento di soccorso», come lo ha sempre definito
l'ex questore di Ferrara, Elio Graziano. I primi dubbi sono cominciati ad
affiorare quando, pochi giorni prima dell'udienza
preliminare, spuntarono dalla cassaforte della polizia giudiziaria i
brogliacci originali delle chiamate al 113. li richiese uno degli avvocati
della difesa. Il nuovo pm Nicola Proto li chiese alla polizia. Arrivò una nota
del capo della squadra mobile con cui si informava il pm del clamoroso
ritrovamento, e soprattutto del fatto che quei brogliacci erano «parzialmente
difformi» dalla copia in mano alla Procura. Insomma, erano stati falsificati:
l'orario della prima chiamata era stato posticipato di cinque minuti.
Sul rinvenimento dei brogliacci è già stata aperta un'inchiesta, e ci sono già
degli iscritti nel registro degli indagati. Ma il problema è l'orario: perché
posticipare la chiamata di cinque minuti? La testimonianza mandata in onda ieri
sera apre uno scenario inedito. L'uomo ha chiamato la redazione la mattina
dell'udienza preliminare. Non ha voluto lasciare il suo nome e la sua voce è
stata doppiata da un attore per tutelarne la privacy. «Quando è arrivata la
polizia?», chiede l'autore del servizio, Dean Buletti, al testimone. «Erano le
5,30, mi pare», risponde. «Prima che arrivasse la polizia le
non ha sentito il ragazzo che urlava?», incalza Buletti. «Le dico la verità:
prima io non mi sono accorto proprio di niente. Dopo, quando sono arrivati si è
sentito discutere, si è sentito dire qualcosa di un po' sostenuto, forse era il
ragazzo che diceva qualcosa contro di loro». E aggiunge: «Ho visto quando hanno
cominciato a picchiare, gliene davano tante, mamma mia'». Una conferma: la
polizia ci è andata con la mano pesante. E una novità: Federico non avrebbe
urlato fino all'arrivo della prima volante. Che, quindi, potrebbe essere giunta
ancor prima delle chiamate da parte dei cittadini di via Ippodromo. Ci sono
alcuni elementi che avvalorano la versione dell'uomo. Ad esempio una
testimonianza raccolta dalla Procura, in cui una donna dice di aver sentito la
polizia parlare di una macchina che si era allontanata dal luogo. Potrebbe
essere quella del testimone anonimo. I genitori di Federico ieri hanno rivolto
un appello, perché il testimone si faccia avanti. Ma anche a chiunque abbia
sentito: c'erano altre persone alla finestra quella notte. Ma qualcuno ancora
non ha parlato.
fonte "il manifesto" del 26/06/07
hasta siempre
ub
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Non potendo rafforzare la giustizia si è giustificata la forza B. Pascal
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Ugo Beiso