No war day
Bush Roma Ti Rifiuta
Zero spese militari - ogni giorno lotte sociali
Scuole chiuse, simulazioni di difesa militare nelle
nostre strade, 10 mila uomini delle forze armate
schierati, centro storico paralizzato. Non stiamo
parlando di zone rosse, annunciano con delicatezza il
prefetto serra e il democratico veltroni.
Questo è soltanto lo stato di eccezione a cui ci hanno
abituato i governanti del mondo quando devono riunirsi
per definire le sorti del pianeta. Così come sta
accadendo in questi giorni a Heiligendamm dove 16 mila
agenti non riescono a normalizzare la rabbia che
attraversa le strade tedesche. Corpi di migliaia di
uomini e donne provenienti da tutto il mondo si stanno
opponendo da giorni con ogni mezzo e nella maniera più
diversa possibile agli Otto grandi della terra, agli
scudi spaziali, o come li chiamano nel gergo tecnico
Strategic Defense Initiative (Sdi), alla devastazione
ambientale, alla guerra globale permanente. E la
stessa rabbia che ha attraversato le strade di Genova
nel 2001 lanciando un segnale forte e chiaro: un altro
mondo è necessario e bisogna costruirlo subito.
Roma metropoli dellaccoglienza venduta come cartolina
in tutto il mondo accoglie proprio tutti.
Si prepara allarrivo di Bush il macellaio della
guerra preventiva, il generale della crociata contro
il terrorismo, lesportatore della democrazia
occidentale.
Ma nel frattempo si prepara anche a sgomberare le case
occupate, come quella di Corso Italia, che ospita
decine di famiglie pronte a resistere.
Il governo di un paese in guerra, lItalia, si prepara
a stringere la mano al presidente USA illustrando i
propri impegni nei diversi fronti - Afghanistan, Iraq,
costruzione della nuova base militare a Vicenza - e
confermando i reciproci interessi legati alla svendita
del patrimonio immobiliare pubblico italiano che
vedono le banche Morgan Stanley e Carlyle
direttamente interessate ai processi di acquisizione.
Tra rifinanziamenti delle missioni militari e spese
generiche per la difesa, la finanziaria Prodi stanzia
oltre 4 miliardi di euro, mascherandoli dietro la
definizione generica e truffaldina di missioni
internazionali di pace.
Naturalmente per sanità, istruzione , trasporti
pubblici e politiche sociali la finanziaria ha
previsto solo tagli. Di questo aumento del 13% nella
finanziaria impegnato nelle spese militari, di
controllo e devastazione di intere aree del pianeta
non ne parla nessuno. Quasi che il nostro paese non
fosse organico agli interessi internazionali di
guerra.
Il 9 Giugno le lotte sociali saranno in piazza per
esprimere con forza il proprio dissenso alle politiche
di Bush e alle logiche di guerra che si stanno
esprimendo ancora una volta negli incontri del g8.
Invitiamo tutti a partecipare allo spezzone delle
lotte sociali, animato da chi ogni giorno combatte una
guerra fatta di precarietà, di morti sul lavoro, di
chi occupa casa e lotta per il diritto allabitare per
tutti, di chi vuole riconosciuti i diritti di
cittadinanza oltre ogni muro e scudo spaziale. Questo
spezzone, rumoroso e determinato, sarà aperto da
tutte e tutti quelli che non sopportano più di essere
il vero nucleo produttivo di una ricchezza che non
viene mai ridistribuita ma che è quotidianamente
accumulata e spesa in nome degli interessi economici e
politici della democrazia neoliberista.
LOA Acrobax_Cordinamento cittadino di lotta per la
casa_Polisportiva All Reds_CDR-Roma
Appuntamento piazza della Repubblica ore 15.oo
corteo promosso da comitato 9 giugno no war day
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