Giornata di azione globale sugli EPAs
19 aprile 2007 presidi e mail bombing per ricordare che
"L'Africa non è in vendita!"
Pezzi d'Africa in svendita a Roma, Milano e Napoli davanti ad ambasciata e consolati della Germania,
paese leader di turno dall'Unione Europea
Da Londra a Dakar, da Berlino a Milano gruppi di attivisti in più di 20 Paesi dei 4 continenti si mobilitano per SVEGLIARE L'EUROPA, e in Italia parte la nuova Campagna L'Africa non e' in vendita!
Sul sito
www.faircoop.it/epa07.htm i documenti, le schede ed i materiali per partecipare alla campagna
Giovedì 19 aprile 2007 dalle ore 11.30 in Italia saremo:
a Milano in Via Solferino 40 MM2 Moscova
a Roma in Via di S.Martino della Battaglia 4, zona Villa Borghese
a Napoli in Via Francesco Crispi 69
ed in vista del 19 aprile aiutaci a fare pressione sull'Ambasciata tedesca, inviando dalla pagina
http://www.rom.diplo.de/Vertretung/rom/it/Kontakt.html il testo allegato sotto questo messaggio, come lettera all'Ambasciatore tedesco in Italia
L'Europa sta negoziando con molta discrezione con 77 sue ex colonie di Africa, Caraibi e Pacifico gli Accordi di Partenariato Economico (EPAs), accordi commerciali che vogliono aprire ai nostri prodotti la maggior parte dei mercati di questi Paesi, in particolare agricoli e industriali, senza tener conto delle conseguenze. Qualcuno in Italia se n'è accorto?
CAMPAGNA L'AFRICA NON E' IN VENDITA!
Beati Costruttori di Pace _ Campagna EuropAfrica _ Campagna per la Riforma della Banca Mondiale _ Centro Internazionale Crocevia _ Fair _ Legambiente _ Mani Tese _ Rete Lilliput _ Terra Nuova _ Tradewatch _ WWF Italia
Contatti e adesioni
Segreteria Campagna Africa non è in vendita!:
epa2007@??? - tel:067826855 (CRBM)
Testo da copiare ed incollare nella finestra apposita sul sito dell'Ambasciata tedesca in Italia
http://www.rom.diplo.de/Vertretung/rom/it/Kontakt.html
On. Ambasciatore,
come cittadino/a italiano/a sono particolarmente preoccupati rispetto ai negoziati sugli Accordi di Partenariato Economico (EPA) che si stanno tenendo tra Unione Europea e Paesi ex ACP, molti dei quali africani.
L'Unione Europea, di cui il suo Paese ha assunto la Presidenza di turno, sta procedendo con i negoziati sugli EPA senza tenere conto di molti fattori e spingendo verso una liberalizzazione dei mercati senza una reale valutazione d'impatto e senza tenere conto delle legittime esigenze delle comunità coinvolte.
Per questo ho deciso di sostenere l'ampia coalizione di organizzazioni (Beati Costruttori di Pace, Campagna EuropAfrica, Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Centro Internazionale Crocevia, Fair, Legambiente, Rete di Lilliput, Mani Tese, Terra Nuova, Tradewatch, WWF Italia), in coordinamento con le organizzazioni della società civile europee ed ACP, e con i movimenti sociali africani, in particolare il Roppa, la rete di contadini dell'Africa Occidentale, sta promuovendo in Italia la campagna di mobilitazione "L'Africa non è in vendita!". L'obiettivo è impedire la conclusione dei negoziati entro il 2007 e chiedere all'Ue un cambio di rotta nel negoziato di tali accordi. Le richieste specifiche sono:
· di promuovere un processo di revisione del negoziato che sia inclusivo e che preveda il coinvolgimento di stakeholders diversi dai governi, primi fra tutti i movimenti sociali, i parlamenti nazionali e la società civile organizzata;
· di focalizzare il negoziato su logiche di sviluppo basate sul rispetto del diritto alla sovranità economica ed alimentare, sulla coerenza tra le politiche commerciali e quelle di sviluppo orientata ad una maggiore equità e giustizia sociale, e la promozione dell'integrazione regionale come proposta dai paesi africani;
· di rinunciare alla liberalizzazione degli investimenti e dei servizi essenziali e alla rigida imposizione dei brevetti appoggiando così la richiesta avanzata sin dal 2003 in sede WTO da molti governi dei paesi africani, in quanto pregiudicherebbero le loro possibilità di sviluppo;
· di svincolare la concessione di fondi ai governi africani dallo svolgimento del negoziato, ed assegnandoli secondo le priorità di cooperazione internazionale già definite dalla Commissione europea ed i paesi membri, e non per sostenere le liberalizzazioni commerciali in discussione o la riparazione dei danni a queste associati.
La ringrazio per la sua disponibilità
Cordiali Saluti