[NuovoLab] ARCI Immigrazione sui fatti di Milano

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Autor: Edoardo Magnone
Data:  
Para: forumgenova
Asunto: [NuovoLab] ARCI Immigrazione sui fatti di Milano

Esprimendo tutta la mia solidarieta` alla comunita` cinese di Milano, allego
comunicato.

Edoardo Magnone

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UFFICIO STAMPA
Via dei Monti di Pietralata, 16
Andreina Albano
Tel. 06 41609267 – 348 3419402 albano @arci.it

COMUNICATO STAMPA

La solidarietà dell’Arci alla comunità cinese di Milano

Dichiarazione di Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci


Gli scontri avvenuti ieri a Milano sono una conseguenza diretta della
politica di persecuzione contro gli stranieri messa in atto dalla
Giunta Moratti. La chiusura dei Phone Center, le ronde leghiste, lo
sgombero dei campi rom e, adesso, le multe ai commercianti cinesi di
via Paolo Sarpi fanno parte di un disegno politico che mira ad
allargare il consenso attraverso una rappresentazione del migrante
come nemico da cui cittadini e istituzioni dovrebbero insieme
difendersi.

Da molti anni le giunte milanesi di centrodestra rilasciano le
autorizzazioni ai cinesi per il commercio all’ingrosso in quel
quartiere. In questi ultimi mesi però si sono moltiplicati gli
episodi di vero e proprio boicottaggio di questa attività da parte
del Comune, arrivando ad impedire il parcheggio dei mezzi che
trasportano il materiale. Lo stesso boicottaggio attuato verso i
phone-center, ai quali si chiede di rispettare regole che con
disinvoltura vengono modificate e che diventano di fatto
incompatibili con le dimensioni e la logistica dei locali. E’ una
forma sottile di persecuzione, che mira a sospingere anche gli
stranieri che hanno un lavoro regolare verso la marginalità e
l’esclusione.

Se questo è il disegno, non deve meravigliare la reazione della
comunità cinese di Milano - animata in gran parte da giovani - alla
quale vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà per le angherie
e i soprusi subiti.

La reazione violenta delle forze dell’ordine di sicuro non aiuta a
ripristinare quell’indispensabile rapporto di dialogo e fiducia che
deve caratterizzare il rapporto tra istituzioni dello stato e
cittadini, di qualunque nazionalità essi siano. Il rischio altrimenti
è quello di una chiusura identitaria, della sfiducia in un sistema
che impone regole ma non riconosce uguali diritti.

Rivolgiamo un appello a tutte le forze politiche e sociali
democratiche a far pervenire la loro solidarietà alla comunità
cinese e a tutti i migranti che vivono a Milano, dimostrando che
esiste una parte maggioritaria del paese che crede nei valori della
pacifica convivenza.

Rifiutiamo una rappresentazione dei fatti di Milano come “scontro tra
etnie”. E’ un modo per rimuovere la portata vera del problema alla
base della ribellione, e cioè il fatto che a Milano è in corso una
vera e propria persecuzione razzista contro gli stranieri, anche se
realizzata con modalità diverse a seconda dei casi.

Invitiamo tutti a riflettere, a fermarsi prima che una somma di
comportamenti ottusamente repressivi inneschi un sentimento di
esasperazione che potrebbe avere esiti negativi per tutti.

Roma, 13 aprile 2007

Filippo Miraglia
Responsabile Immigrazione ARCI nazionale
Via dei Monti di Pietralata, 16
348.4410860
miraglia @arci.it

Ricevo e giro, condividendo profondamente quanto espresso nel
comunicato. AM
-------------


UFFICIO STAMPA
Via dei Monti di Pietralata, 16
Andreina Albano
Tel. 06 41609267 – 348 3419402 albano @arci.it




COMUNICATO STAMPA

La solidarietà dell’Arci alla comunità cinese di Milano

Dichiarazione di Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci


Gli scontri avvenuti ieri a Milano sono una conseguenza diretta della
politica di persecuzione contro gli stranieri messa in atto dalla
Giunta Moratti. La chiusura dei Phone Center, le ronde leghiste, lo
sgombero dei campi rom e, adesso, le multe ai commercianti cinesi di
via Paolo Sarpi fanno parte di un disegno politico che mira ad
allargare il consenso attraverso una rappresentazione del migrante
come nemico da cui cittadini e istituzioni dovrebbero insieme
difendersi.

Da molti anni le giunte milanesi di centrodestra rilasciano le
autorizzazioni ai cinesi per il commercio all’ingrosso in quel
quartiere. In questi ultimi mesi però si sono moltiplicati gli
episodi di vero e proprio boicottaggio di questa attività da parte
del Comune, arrivando ad impedire il parcheggio dei mezzi che
trasportano il materiale. Lo stesso boicottaggio attuato verso i
phone-center, ai quali si chiede di rispettare regole che con
disinvoltura vengono modificate e che diventano di fatto
incompatibili con le dimensioni e la logistica dei locali. E’ una
forma sottile di persecuzione, che mira a sospingere anche gli
stranieri che hanno un lavoro regolare verso la marginalità e
l’esclusione.

Se questo è il disegno, non deve meravigliare la reazione della
comunità cinese di Milano - animata in gran parte da giovani - alla
quale vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà per le angherie
e i soprusi subiti.

La reazione violenta delle forze dell’ordine di sicuro non aiuta a
ripristinare quell’indispensabile rapporto di dialogo e fiducia che
deve caratterizzare il rapporto tra istituzioni dello stato e
cittadini, di qualunque nazionalità essi siano. Il rischio altrimenti
è quello di una chiusura identitaria, della sfiducia in un sistema
che impone regole ma non riconosce uguali diritti.

Rivolgiamo un appello a tutte le forze politiche e sociali
democratiche a far pervenire la loro solidarietà alla comunità
cinese e a tutti i migranti che vivono a Milano, dimostrando che
esiste una parte maggioritaria del paese che crede nei valori della
pacifica convivenza.

Rifiutiamo una rappresentazione dei fatti di Milano come “scontro tra
etnie”. E’ un modo per rimuovere la portata vera del problema alla
base della ribellione, e cioè il fatto che a Milano è in corso una
vera e propria persecuzione razzista contro gli stranieri, anche se
realizzata con modalità diverse a seconda dei casi.

Invitiamo tutti a riflettere, a fermarsi prima che una somma di
comportamenti ottusamente repressivi inneschi un sentimento di
esasperazione che potrebbe avere esiti negativi per tutti.

Roma, 13 aprile 2007



Filippo Miraglia
Responsabile Immigrazione ARCI nazionale
Via dei Monti di Pietralata, 16
348.4410860
miraglia @arci.it
Ricevo e giro, condividendo profondamente quanto espresso nel comunicato. AM-------------UFFICIO STAMPAVia dei Monti di Pietralata, 16Andreina AlbanoTel. 06 41609267 – 348 3419402 albano  @arci.it  COMUNICATO STAMPA La solidarietà dell’Arci alla comunità cinese di Milano Dichiarazione di Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci  Gli scontri avvenuti ieri a Milano sono una conseguenza diretta della politica di persecuzione contro gli stranieri messa in atto dalla Giunta Moratti. La chiusura dei Phone Center, le ronde leghiste, lo sgombero dei campi rom e, adesso, le multe ai commercianti cinesi di via Paolo Sarpi fanno parte di un disegno politico che mira ad allargare il consenso attraverso una rappresentazione del migrante come nemico da cui cittadini e istituzioni dovrebbero insieme difendersi. Da molti anni le giunte milanesi di centrodestra rilasciano le autorizzazioni ai cinesi per il commercio all’ingrosso in quel quartiere.  In questi ultimi mesi però si sono moltiplicati gli episodi di vero e proprio boicottaggio di questa attività da parte del Comune, arrivando ad impedire il parcheggio dei mezzi che trasportano il materiale.  Lo stesso boicottaggio attuato  verso i phone-center, ai quali si chiede di rispettare regole che con disinvoltura vengono modificate e che diventano di fatto incompatibili con le dimensioni e la logistica dei locali. E’ una forma sottile di persecuzione, che mira a sospingere anche gli stranieri che hanno un lavoro regolare verso la marginalità e l’esclusione. Se questo è il disegno, non deve meravigliare la reazione della comunità cinese di Milano - animata in gran parte da giovani -  alla quale vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà per le angherie e i soprusi subiti. La reazione violenta delle forze dell’ordine di sicuro non aiuta a ripristinare quell’indispensabile rapporto di dialogo e fiducia che deve caratterizzare il rapporto tra istituzioni dello stato e cittadini, di qualunque nazionalità essi siano. Il rischio altrimenti è quello di una chiusura identitaria, della sfiducia in un sistema che  impone regole ma non riconosce uguali diritti. Rivolgiamo un appello a tutte le forze politiche e sociali democratiche a far pervenire la loro solidarietà alla comunità  cinese e a tutti i migranti che vivono a Milano, dimostrando che esiste una parte maggioritaria del paese che crede nei valori della pacifica convivenza. Rifiutiamo una rappresentazione dei fatti di Milano come “scontro tra etnie”. E’ un modo per rimuovere la portata vera del problema alla base della ribellione, e cioè il fatto che a Milano è in corso una vera e propria persecuzione razzista contro gli stranieri, anche se realizzata con  modalità diverse a seconda dei casi. Invitiamo tutti a riflettere, a fermarsi prima che una somma di comportamenti ottusamente repressivi inneschi un sentimento di esasperazione che potrebbe avere esiti negativi per tutti. Roma, 13 aprile 2007    Filippo MiragliaResponsabile Immigrazione ARCI nazionaleVia dei Monti di Pietralata, 16348.4410860miraglia  @arci.it ___________________________________________________________
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