RE: [NuovoLab] voto in senato

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Author: Sergio Casanova
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To: forumgenova
Subject: RE: [NuovoLab] voto in senato
Cara Haidi,
sai quanto ti stimi e, inoltre, a differenza di altri, ho sempre il massimo rispetto delle convinzioni altrui, se li ritengo in buona fede, anche quando dissento fortemente da loro. Quindi, come Norma, ti esprimo affetto e solidarietà per le contraddizioni che sei costretta a vivere  e ti esorto a cercare di non starci troppo male.
Detto questo, vorrei che ci interrogassimo un po' più a fondo sulle cause della continua rincorsa a destra cui la sinistra è "costretta" da alcuni decenni. Personalmente sono convinto che questo continuo spostamento a destra della sinistra, sia determinato da sue gravi responsabilità ed errori politici.
Confronto tra metà anni '70 e oggi: 1) peso elettorale della sinistra [vera] (politiche '76) vicino al 50% (dal PSI ancora precraxiano a DP) e i centristi erano al 35%; 2007: per un pelo l'Unione (dentro la quale i centristi  hanno un peso notevole e la definizione di "sinistra" riferita ai DS [che loro stessi desiderano cancellare] è un puro eufemismo, dato che sono tra i più accaniti liberisti, ecc.) batte il centrodestra. 2) Redistribuzione del reddito: nel 1975 si raggiunge la migliore ripartizione del PIL a favore dei salari, poi una continua discesa (al congresso dell'EUR, '78, CGIl, CISL e UIL approvano la "svolta" che accetta lo scambio salario-occupazione, enunciato tipico del liberismo) che diventa precipizio dopo l'abolizione della scala mobile ('92) e l'accordo sulla "politica dei redditi"('93). 3) Diritti dei lavoratori/trici:
dallo Statuto dei lavoratori alla L. 30, ma con passaggi intermedi pesanti (accordi governi centrosinistra-sindacati-confindustria: '93 e '96) che esaltano la "flessibilità", come fonte di nuova occupazione, uno dei cardini del neoliberismo); 4) conversione della "sinistra" al maggioritario e al presidenzialismo; 5) "privatizzazione" della scuola: gioco linguistico sulle aggettivazioni della scuola, non più distinta in pubblica e privata, ma in statale e non statale (geniale trovata del PDS), per poter sostenere che anche le scuole private possono essere pubbliche. Autonomia finanziaria della scuola ('92), con paralleli continui tagli dei finanziamenti statali, con conseguente entrata a pieno titolo e in prima persona delle imprese nelle aule scolastiche. Hanno potuto spiegare quanto sia bella la "flessibilità" e quanto sia necessario accontentarsi di
bassi salari, avvalendosi della credibilità data dal fare ciò in un ambito ufficialmente adibito alla diffusione del "sapere". Scuole paritarie (2000) = scuole private spesso assolutamente dequalificate hanno potuto dispensare (a pagamento) i diplomi. Finanziamenti pubblici alla scuola privata, inaugurati dallo scorso centrosinistra. 5) costituzionalizzazione del principio della sussidiarietà, che prevede che gli enti pubblici e lo Stato forniscano solo i servizi che non sono forniti meglio dai privati (art. 118 riforma Titolo V del 2001). 6) patto di stabilità interno, approvato senza nessuna "costrizione" europea, dal centrosinistra nel '99, con conseguenti continui tagli ai sevizi forniti dagli enti locali e con la corsa alle esternalizzazione dei servizi, che è una delle cause strutturali della precarietà del lavoro e della diminuzione dei salari reali. 6) record di
privatizzazioni ottenuto dallo scorso centrosinistra ( secondo al mondo solo rispetto all'Australia)= aumento strutturale della precarietà e diminuzione dei salari, come per le esternalizzazioni. 7) "privatizzazione" della previdenza, ancora in atto: diminuzione del peso delle pensioni pubbliche, con sostituzione da parte di quelle private gestite da fondi pensione privati. Dal '92, al '95 a oggi: ultimo provvedimento la scelta di convincere i lavoratori a spostare i loro TFR ai fondi privati. Il tutto basato su dati falsi e/o reticenti, come dimostrato anche nel corso del recente Convegno nazionale del PRC. Tutto per far affluire soldi alla Borsa e, quindi, alle rendite, sostenendo il principio liberista (sempre storicamente smentito) che se aumentano le risorse finanziarie (siano profitti o rendite) poi si avranno più investimenti, più occupazione, ecc.. 8) introduzione dell'abberrante concetto di GUERRA UMANITARIA. 9)... mi fermo qui! 
Lo spostamento a destra del quadro politico e culturale è stato indubbiamente determinato da molti fattori "oggettivi", primo tra tutti la globalizzazione capitalistica, cui va attribuita la "responsabilità" maggiore dell'attuale situazione.
Ma la sinistra egemone in Italia, ne porta pesantissime responsabilità. La sua linea politica si ispira, da almeno 30 anni all'idea che "è necessario" inseguire le politiche moderate, per poter governare e, quindi, fare gli interessi dell'elettorato di riferimento. Per praticare questo assioma, sempre gestito in modo staliniano, verso coloro che dissentivano (ricordo bene di essere stato definito fascista rosso molti anni fa, ecc., ecc. fino all'assedio a Rifondazione dopo l'uscita dalla maggioranza che sosteneva il governo Prodi), si sono dovute praticare politiche sempre più ispirate al nascente (all'inizio) e poi dilagante neoliberismo: a tutto tondo, dai principi economici ("contenimento salariale", scambio salario-occupazione, privatizzazioni, liberalizzazioni, flessibilità del lavoro, riduzione delle imposte), sociali (abbattimento dell'welfare, per fare spazio ai
privati in modo che possano avere nuove fonti di profitto), istituzionali (maggioritario e presidenzialismo), culturali (manipolazione ai fini dell'affermazione del pensiero unico del Mercato). Quest'ultimo è uno dei punti determinanti riguardo allo spostamento a destra dell'asse culturale italiano: se non bastasse l'azione della manipolazione "globale", che può contare oggi su strumenti mostruosi, ci si mettono anche i tradizionali rappresentanti degli sfruttati a cercare di convincerli della giustezza delle ragioni dell'avversario di classe. E' la posizione in cui si sta trovando il PRC dopo la scelta governista: deve raccontare che la finanziaria 2007 redistribuisce il reddito verso il basso (falso), deve sostenere le liberalizzazioni e dire che sono una conquista, deve dire che si è obbligati a praticare la "riduzione del danno" nella politica bellicista dell'Italia,
ecc.. Ciò non produrrà altri danni e ulteriore spostamento a destra nella cultura di massa? E altre disillusioni e allontanamenti dalla politica: come potrà chi ha partecipato convintamente al "movimento dei movimenti" (non sto parlando dei dirigenti dei suoi pezzi "istituzionali", che ormai sono rientrati nell'ovile) non pensare che quando si gridava NO ALLA GUERRA SENZA SE E SENZA MA, in realtà o non ci si credeva o si sbagliava, visto che allora si criticavano gli altri (es. DS), ma oggi si fanno esattamente le stesse cose, spesso con le stesse motivazioni! Si dice che non servirebbe votare contro la guerra, tanto i soldati italiani resterebbero in Afghanistan. Incredibilmente è ciò che dicevano Cossutta e i DS a Bertinotti (allora irresponsabile, oggettivamente amico della destra, ecc.) ai tempi dell'uscita dalla maggioranza Prodi: se usciamo il segno della
politica del governo peggiorerà. Ma facemmo, giustamente, una difficilissima scelta opposta, senza la quale nessun partito politico avrebbe potuto far parte a pieno titolo del grande movimento dell'inizio del nuovo millennio, cui credo abbiamo dato il nostro contributo.
Insomma vorrei che si riflettesse meglio su quali scelte favoriscono la destra. Io credo che il modo migliore per favorirla sia praticare in prima persona politiche di destra! I risultati disastrosi, per gli sfruttati, della politica della sinistra egemone me ne sembrano una valida dimostrazione.
Con stima, Sergio 


From: "Giuliano Giuliani" <giulianogiuliani4@???>Reply-To: Mailing list del Forum sociale di Genova <forumgenova@???>To: "Mailing list del Forum sociale di Genova" <forumgenova@???>Subject: [NuovoLab] voto in senatoDate: Tue, 27 Mar 2007 17:52:14 +0200




Vi allego una lettera che Haidi ha inviato e che probabilmente pochi hanno letto. Mi sembra interessante. Giuliani
><< oradisilenzio21.03.07.doc >>
>Moderiamoci: no html, risposte private in privato: il reply e' alla lista,>e viene letto da tutti gli iscritti.>L'iscrizione alla lista e' aperto a tutt*, ma consigliato solo alle persone>che agiscono localmente per iniziative "di movimento" a Genova.>Per annullare l'iscrizione a questo gruppo, vai su: :>http://www.autistici.org/mailman/listinfo/forumgenova>Ricordati di immettere la password che>ti e' stata assegnata al momento dell'iscrizione.>L'invio di attach e' stato disabilitato.>_______________________________________________>Forumgenova mailing list>Forumgenova@???>https://www5.autistici.org/mailman/listinfo/forumgenova
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