L'Afghanistan visto da vicino: analisi e testimonianze sulla guerra, la società
civile, l'economia, la lotta per la ricostruzione, la pace e la democrazia
Noi e la guerra: tavola rotonda su spese, missioni e basi militari; la questione
Nato.
Coordina: Nicoletta Dentico - giornalista
Intervengono: Alex Zanotelli, Tommaso Di Francesco (il manifesto); Cinzia
Bottene (no Dal Molin-Vicenza), Piero Maestri (Guerre&pace); Tonio dell'Olio
(Libera); Giulio Marcon (Sbilanciamoci)
POMERIGGIO Dalle 14,30 alle 17,00
Forum di discussione: quali campagne, quali iniziative, quali impegni del
movimento contro la guerra e per la pace (associazioni, organizzazioni,
movimenti nazionali e locali)
Promuovono:
ARCI,
ATTAC,
ASSOCIAZIONE PER LA PACE,
FIOM-CGIL,
CISDA - ITALIA-RAWA,
RETE LILLIPUT,
DONNE IN NERO,
CGIL-LAVORO SOCIETA',
RETE 28 APRILE-CGIL,
SdL INTERCATEGORIALE,
GUERRE&PACE,
COORDINAMENTO COLLETTIVI UNIVERSITARI,
BEATI I COSTRUTTORI DI PACE,
LIBERA,
PAX CHRISTI,
UN PONTE PER...
Adesioni:
Giovani Comunisti, Unione degli Studenti, Brescia social forum, gruppo
Bastaguerra Milano, Comitato Fermiamo la guerra Firenze, Assoc. Utopia reale
(Albano L.), Assoc. Obiettori non violenti, Ass. Liblab, Ass. Sinistra critica,
Lunaria, Lettera22, Partito umanista, WILPF Italia, Coordinamento pace Cinisello
Balsamo (MI), Circolo Boshi Rabuffo (TO), Assoc. culturale Punto Rosso (Jesi),
Carta, Riva Sinistra Roma, Collettivo di Lettere e Filosofia - Firenze, Rete
Studentesca Farfalle Rosse, Giovani Comunisti Roma, Statunitensi contro la
guerra, Circolo Gramsci Prc Trieste,
Per adesioni: ass.afghanistan@???
APPELLO
L'attacco lanciato dagli Stati Uniti nel 2001 contro l'Afghanistan è stato il
primo atto della guerra globale permanente. Una guerra "contro il terrorismo"
che ha provocato centinaia di migliaia di vittime, che si è estesa nel Medio
Oriente e recentemente anche in Somalia, che minaccia Iran e Siria, che ha
sconvolto il mondo rendendolo sempre più insicuro. Una guerra contro le
popolazioni, che ha fallito tutti i suoi obiettivi, che ha usato e alimentato
il terrore, una guerra di dominio, per l'accaparramento di risorse economiche.
In Afghanistan la popolazione non è "più sicura", le donne non sono più libere,
la produzione e il traffico di oppio è aumentato; oltre 50.000 sono finora le
vittime.
Il disastro provocato nell'economia e nella società è sotto gli occhi di tutti:
la popolazione è schiacciata tra i signori della guerra, che siano quelli
sostenuti dagli Usa o i talebani. Non può nascere né crescere democrazia in una
situazione di guerra permanente: per questo siamo a fianco di quelle parti di
società civile democratica e laica che, in un paese distrutto, cerca di
resistere alla guerra.
Per questo chiediamo al Governo italiano di ritirare subito le truppe, di porre
fine ad una missione militare, da tempo passata sotto il comando della Nato e
pienamente inserita - con i rischi conseguenti - nella guerra "al terrore".
Per questo vogliamo, con questa Assemblea, lanciare una campagna di conoscenza,
discussione, azioni, diffusa nei territori e nelle città per il ritiro delle
truppe dall'Afghanistan. Una campagna che ridia voce e forza alle cittadine e
ai cittadini, che rimetta al centro l'opposizione alla guerra, senza condizioni
e in tutte le sue forme, che ridia la parola ai movimenti contro la guerra e per
la pace.
Anche per queste ragioni sosteniamo la lotta e la manifestazione nazionale del
17 febbraio indetta dai comitati di Vicenza contro la inaccettabile decisione
dichiarata dal Presidente del Consiglio di consentire alla richiesta
statunitense di un'altra base militare in quel territorio, ulteriore passo
verso una politica di guerra, contraria all'art. 11 della nostra Costituzione,
contraria al primo diritto umano fondamentale, quello alla pace.
L'Italia non ha bisogno di più armi e di più basi militari, ma del contrario.
All'Italia e all'Europa chiediamo una politica internazionale realmente basata
sul ripudio della guerra: solo questo può aiutare l'Afghanistan.
L'Afghanistan ha bisogno di essere in pace e di essere sostenuto nella
ricostruzione di una economia disastrata, l'Afghanistan ha bisogno che tutti
coloro che sono contro la guerra nel mondo sostengano l'impegno a ricostruire
la società di tutte le forze che da decenni si battono contro guerre e
occupazioni, per poter decidere del proprio destino.
CONTRO LA GUERRA GLOBALE
PER IL RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE DALLAFGHANISTAN
SMILITARIZZARE LA POLITICA ITALIANA
PROPOSTE PER UNA PROSPETTIVA POLITICA DI
PACE
ASSEMBLEA NAZIONALE 24 febbraio 2007 a Roma
Teatro Colosseo, via Capo
d'Africa , 5a - dalle 10 alle 17
MATTINA dalle 10 alle
13,30
Presentazione: unassemblea per saperne di più, per discutere, per
progettare iniziative
Alessandra
Mecozzi - uff. internaz. Fiom-Cgil; CISDA
LAfghanistan visto da
vicino: analisi e testimonianze
sulla guerra, la società civile, leconomia, la lotta per la ricostruzione, la
pace e la democrazia
Intervengono:
Maryam Rawi (RAWA Afghanistan); Emanuele Giordana (Lettera22); Maso Notarianni
(Peacereporter); Leopoldo Tartaglia (dip. internaz.Cgil)
Noi e
la guerra: tavola rotonda su spese, missioni e basi militari; la questione
Nato.
Coordina:
Nicoletta Dentico - giornalista
Intervengono:
Alex Zanotelli, Tommaso Di Francesco (il manifesto); Cinzia Bottene (no Dal
Molin-Vicenza), Piero Maestri (Guerre&pace); Tonio dellOlio (Libera);
Giulio Marcon (Sbilanciamoci)
POMERIGGIO Dalle 14,30 alle
17,00
Forum
di discussione: quali campagne, quali
iniziative, quali impegni del movimento contro la guerra e per la pace
(associazioni, organizzazioni, movimenti nazionali e
locali)
Promuovono: ARCI,
ATTAC, ASSOCIAZIONE PER LA PACE, FIOM-CGIL, CISDA - ITALIA-RAWA, RETE LILLIPUT,
DONNE IN NERO, CGIL-LAVORO SOCIETA', RETE 28 APRILE-CGIL, SdL INTERCATEGORIALE,
GUERRE&PACE, COORDINAMENTO COLLETTIVI UNIVERSITARI; BEATI I COSTRUTTORI DI
PACE, LIBERA, PAX CHRISTI, UN PONTE PER...
Adesioni:
Giovani Comunisti, Unione
degli Studenti, Brescia social forum, gruppo Bastaguerra Milano, Comitato
Fermiamo la guerra Firenze, Assoc. Utopia reale (Albano L.), Assoc. Obiettori
non violenti, Ass. Liblab, Ass. Sinistra critica, Lunaria, Lettera22, Partito
umanista, WILPF Italia, Coordinamento pace Cinisello Balsamo (MI), Circolo Boshi
Rabuffo (TO), Assoc. culturale Punto Rosso (Jesi), Carta, Riva Sinistra Roma,
Collettivo di Lettere e Filosofia - Firenze, Rete Studentesca Farfalle Rosse,
Giovani Comunisti Roma, Statunitensi contro la guerra, Circolo Gramsci Prc
Trieste,Per adesioni: ass.afghanistan@???
APPELLO
L'attacco lanciato dagli Stati
Uniti nel 2001 contro l'Afghanistan è stato il primo atto della guerra globale
permanente. Una guerra "contro il terrorismo" che ha provocato centinaia di
migliaia di vittime, che si è estesa nel Medio Oriente e recentemente anche in
Somalia, che minaccia Iran e Siria, che ha sconvolto il mondo rendendolo sempre
più insicuro. Una guerra contro le popolazioni, che ha fallito tutti i suoi
obiettivi, che ha usato e alimentato il terrore, una guerra di dominio, per
l'accaparramento di risorse economiche.In Afghanistan la popolazione non è
"più sicura", le donne non sono più libere, la produzione e il traffico di oppio
è aumentato; oltre 50.000 sono finora le vittime.Il disastro provocato
nell'economia e nella società è sotto gli occhi di tutti: la popolazione è
schiacciata tra i signori della guerra, che siano quelli sostenuti dagli Usa o i
talebani. Non può nascere né crescere democrazia in una situazione di guerra
permanente: per questo siamo a fianco di quelle parti di società civile
democratica e laica che, in un paese distrutto, cerca di resistere alla
guerra.Per questo chiediamo al Governo italiano di ritirare subito le
truppe, di porre fine ad una missione militare, da tempo passata sotto il
comando della Nato e pienamente inserita - con i rischi conseguenti - nella
guerra "al terrore".Per questo vogliamo, con questa Assemblea, lanciare una
campagna di conoscenza, discussione, azioni, diffusa nei territori e nelle città
per il ritiro delle truppe dall'Afghanistan. Una campagna che ridia voce e forza
alle cittadine e ai cittadini, che rimetta al centro l'opposizione alla guerra,
senza condizioni e in tutte le sue forme, che ridia la parola ai movimenti
contro la guerra e per la pace.Anche per queste ragioni sosteniamo la lotta
e la manifestazione nazionale del 17 febbraio indetta dai comitati di Vicenza
contro la inaccettabile decisione dichiarata dal Presidente del Consiglio di
consentire alla richiesta statunitense di un'altra base militare in quel
territorio, ulteriore passo verso una politica di guerra, contraria all'art. 11
della nostra Costituzione, contraria al primo diritto umano fondamentale, quello
alla pace.L'Italia non ha bisogno di più armi e di più basi militari, ma del
contrario. All'Italia e all'Europa chiediamo una politica internazionale
realmente basata sul ripudio della guerra: solo questo può aiutare
l'Afghanistan.L'Afghanistan ha bisogno di essere in pace e di essere
sostenuto nella ricostruzione di una economia disastrata, l'Afghanistan ha
bisogno che tutti coloro che sono contro la guerra nel mondo sostengano
l'impegno a ricostruire la società di tutte le forze che da decenni si battono
contro guerre e occupazioni, per poter decidere del proprio destino.