Autore: Q ^_^ Data: To: critical mass milano - crew ::: http://www.inventati.org/criticalmass/ ::: la rivoluzione non sara' motorizzata !!! Oggetto: Re: [Cm-milano] [Fwd: Re: [cm-Roma] il tabù della mobilità]
Quanto è vero...!!!
Il 13/02/07, ajorn <ajorn@???> ha scritto: >
>
>
>
> Ecco un post di Grillo sulla mobilità
>
> Il tabù della mobilità. Chi non si muove è contro il progresso, un
> antimodernista. Uno che non ha voglia di lavorare, di divertirsi, di
> socializzare. Mussolini ha fatto scuola, da "Chi si ferma è perduto" a
> "Chi
> non si sposta è un no global". Sempre di fascismo si tratta. Chi ha mai
> detto che una persona al mattino debba spostarsi di cinquanta chilometri
> per
> lavorare? O il fine settimana fuggire dalla sua abitazione cittadina
> percorrendo centinaia di chilometri?
> Il tabù non è messo in discussione da nessuno. Non dalla politica. Non
> dall'economia. Non dalle persone drogate di pubblicità di automobili. Che
> corrono sempre in spazi liberi, vuoti come deserti, limpidi come un
> cielo di
> primavera. Il petrolio è la vela di una barca che si distende, un liquido
> leggero, verde o azzurro, bello da vedere, buono da respirare.
> Nelle prime sedici società del mondo ci sono ben cinque società
> petrolifere
> : Exxon, Shell, BP, Total e Chevron. Insieme hanno un fatturato annuo di
> MILLEDUECENTOQUATTORDICI MILIARDI di dollari. Miliardi imbattibili nel
> creare il tabù della mobilità. Tra le prime dieci società oltre ai
> petrolieri, che va ricordato, rivendono un bene naturale guadagnando cifre
> folli, ci sono quasi solo banche e assicurazioni. Citigroup, Bank of
> America, America International Group, HSBC, JPMorgan, UBS. Con questo
> gruppo
> al comando abbiamo la certezza dell'estinzione del pianeta. Finché
> decidono
> loro dovremo spostarci in macchina e non in bici. Usare l'aereo e non il
> telelavoro. Uscire dalle città invece di viverle. E' inutile parlare di
> riduzione delle emissioni, di macchine meno inquinanti. Il problema si
> risolve solo eliminando la mobilità ogni volta che non è necessaria.
> Quindi,
> quasi sempre. Spostarsi deve essere una scelta. Le organizzazioni devono
> diventare distribuite, decentrarsi sul territorio. E' del tutto idiota
> portare milioni di persone nelle città quando con la Rete si può
> lavorare da
> casa o da un ufficio vicino a casa. Bisogna incominciare a odiare le
> macchine. Sono un feticcio, un tabù del secolo scorso.
>
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E' difficile acchiappare un gatto nero in una stanza buia soprattutto quando
non c'è.
(CN)