[cm-Roma] Elogio della bicicletta

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Autore: daniela degan
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To: teatroargot, torologio, teatrodeisatiri, centrostudipetrolini, roma
CC: alberto, l.odevaine, d.esposito, cm-roma
Oggetto: [cm-Roma] Elogio della bicicletta

“Elogio della Bicicletta”

Non tutti sanno e conosco la bellezza e la saggezza dell’andare in
bicicletta, alla velocità di un nuovo sogno.
“La bicicletta permette a ognuno di controllare la propria energia
metabolica (il trasporto di ogni grammo del proprio corpo su un chilometro
percorso in dieci minuti costa all’uomo 0,75 calorie). La bicicletta allarga
il raggio d’azione personale dell’uomo, senza limitarne il movimento. Quando
non è possibile andare in bici la si spinge a mano. Il ciclista,
beneficiario di una comodità senza classi, può addirittura trasportare
qualcun altro sulla canna o sul portabagagli».

Si potrebbe vivere con un colpo di bacchetta magica, che possiamo chiamare
politica coraggiosa, in una società più tranquilla e basata sulla
riduzione del traffico e perché no, volendo osare, sulla BICICLETTA, se la
semplicità potesse essere veramente una vera leva per scelte intelligenti.
Invece sembra che le decisioni non siano di competenza del cittadino,
nemmeno del delegato del cittadino, ma … in che mondo viviamo… dei direttori
artistici dei teatri, che possono chiedere, magari sempre per una occulta
magia, parcheggi di auto custodite e per giunta a spese dell’amministrazione
comunale…

Ma si, signori! E’ una città dei campanelli anzi città invivibile …
Capaci questi signori di ricercare una nuova l’autorità, al fine di
relegare la bicicletta al ruolo di “pericolo pubblico”.

Ma del resto, in un mondo dove esiste l’idea che la mobilità è un prodotto
industriale, l’automobile diventa la regina e viene privilegiata, agevolata,
osannata perché la sua industria “mette in moto l’economia”.

In questa città, così realizzata, non potendo avere ragione del traffico,
nemmeno il giorno del blocco delle auto, le biciclette vengono d’imperio
cacciate dallo spazio antistante il teatro……
Perché dobbiamo permettere questa confusione paradossale e avallare una
invasione di spazio pubblico e culturale da parte delle macchine e cacciare
la bicicletta che intendiamo elogiare?

“Gli ingorghi sono oramai il paradigma del genere di consumo” e il trasporto
genera il vero vincolo alla mobilità. E’ necessario quindi ridurre il
limite della spesa pubblica di denaro, oltre che tempi e spazi a favore del
traffico. Sarebbe opportuno che i nostri amministratori prendano decisioni
importanti che vadano verso una direzione di vera mobilità e non di traffico
…. Ma ci sarà il coraggio per questo?


Daniela Degan

le citazioni nelle parentesi sono di IVAN ILLICH

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