Re: [Cm-crew] Il femminismo come "critical mass"

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Author: schizo-mobile
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To: critical mass italia - crew ::: http://www.inventati.org/criticalmass/ ::: la rivoluzione non sara' motorizzata !!!
Subject: Re: [Cm-crew] Il femminismo come "critical mass"
":::: ajorn ::::" <ajorn@???> writes:

>>E non è l'unico. Il femminismo come massa critica


> >(critical mass) e come tutte le altre masse critiche del globo non
> >lotta per il cambiamento ma "è il cambiamento stesso". Perciò deve
> >porre i termini del discorso in maniera radicalmente diversa. Non
> >cercare il cambiamento verso l'esterno, ma attuarlo...
>


>
> ti trova d'accordo?


si,
la mia esperienza personale e' sempre stata principalmente orientata
verso la creazione di situazioni che avevano senso nel momento in cui
venivano attuate, il loro senso/scopo erano loro stesse.

> ho visto il tuo report che mi e' piaciuto,
> alla fine dici, questa massa l'abbiama fatta per noi, si vero, forse,
> boh, dipende un po' da tutte le altre singolarita'
> ma mi trovo d'accordo per quanto mi riguarda.


nella mia descrizione esprimo la mia visione/esperienza
e non intendo certo attribuirla all'evento
che per gli altri cicli sara' sicuramente stata differente

> vecchi scazzi, incomprensioni e gente che non si saluta...


che tristezza :)

ma sai, io sono veramente oltre la noia e queste diatribe,
non mi riguardano piu',
troppa strada ho percorso
da quando mi stava troppo a cuore lo sviluppo di questa rivoluzione
che come tu dici ogni tanto e' gia' stata fatta.
per me tutto il resto e' grasso che cola
e fra questo ci metto il divertimento
che m'ha provocato ammassarmi sabato
(che vive di vita propria rispetto alla involuzione diffusa)

> attuare il cambiamento, eh...
> e che significa?


secondo me significa avere la lungimiranza di creare delle situazioni
che scombussolano i comportamenti streotipati
aprendo brecce visionarie attraverso l'azione diretta.
ognun attore e spettatore di una situazione che si genera attraverso
l'interazione e che non tiene conto delle direttive da tavolino...
nessun direttore d'orchestra

'somma creare dei giochi con regole affatto diverse
da quelle che controllano la vita imbavagliandola,
smettendo di pretendere di voler controllare tutto
e lasciandosi andare alla deriva dal gioco e dagli altri giocatori.

poi e' vero che anche su queste questioni ognun ha interpretazioni
diverse; quello che intendo io, per tornare a san lazzaro, e' che la
propieta' destabilizzatrice e' della situazione d'ammassamento mentre
appena ti fermi iniziando ad astrarti da quel momento e' facile
rientrare ognun nei propri ranghi cercando di imporre una volonta' di
controllo che ha origine dal nostro essere tutti vittime e
responsabili al tempo stesso del disastro ecologico e culturale che ci
circonda e ci portiamo dentro.
del resto cio' e' anche riscontrabile nella storia dell'esperienza di
cm (parlo per milano e sottolinenando che e' una mia valutazione):
quando si era agli albori noi tutt eravamo in balia della massa e
delle situazioni contingenti,
eravamo "il cambiamento stesso",
non cercavamo il cambiamento esterno, lo attuavamo
(tanto per ritornare alla citazione di partenza),
poi, man mano che abbiamo preso confidenza
siamo venut tutti a galla
ognun con il suo carattere e visione da portare avanti
a scapito del kaos originario...

boh :)