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Aihe: [NuovoLab] Lettera di un palestinese al Presidente Prodi: "Non riceva Olmert"
..e Prodi se ne fotte!

Edoardo Magnone

PS. perdonate la parola (decidete voi quale!)

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Lettera di un palestinese al Presidente Prodi: "Non riceva Olmert"

Il primo ministro israeliano Olmert, sarà a Roma il 13 dicembre, in visita
ufficiale. Di sicuro avrà incontri con le più alte cariche dello Stato.

Possiamo immaginare cosa dirà Olmert ai suoi interlocutori oltre ai
ringraziamenti al governo italiano per la ferma posizione di continuare
l’embargo contro il popolo palestinese, colpevole, malgrado l’occupazione
israeliana, di aver eletto democraticamente una maggioranza diversa "Hamas",
che non riesce a governare, per colpa di un embargo internazionale, illegale e
ingiusto, deciso e voluto dallo stesso governo israeliano, con il pieno
sostegno dell’amministrazione Bush. Le condizione imposte per togliere questo
embargo, dettate dal quartetto sono: Hamas deve riconoscere lo stato di
Israele, rinunciare alla violenza, riconoscere tutti gli accordi firmati tra
Israele e l’OLP. Non se è mai visto chiedere a un governo cose del genere in
quanto il riconoscimento è già stato tra l’Olp e lo stato di Israele, Hamas già
da più di due anni rispetta rigorosamente una tregua concordata con il
Presidente Abu Mazen e mai rispettata da Israele. Riconoscere gli accordi ! Ma
quali accordi se i governanti israeliani li hanno cancellati tutti prima ancora
dell’arrivo di Hamas al potere? Inoltre l’esercito di occupazione non ha mai
smesso le sue devastanti incursioni militari sia a Gaza che in Cisgiordania,
con centinaia di case distrutte, più di 500 persone uccise da giugno fino ad
oggi, per non citare le centinaia di feriti da armi non convenzionali. Forse
dobbiamo ricordare a chi riceverà Olmert i massacri di questi mesi: da Cana a
Beit Hanoun alla spiaggia di Gaza; con intere famiglie annientate dai missili
israeliani?

Il giro delle capitali europee di Olmert, Roma e Londra, già preceduto dalla
visita del ministro degli esteri Tzipi Livni a Parigi, dà l’impressione che il
governo israeliano abbia dato inizio a una nuova campagna per migliorare
l’immagine di Israele nel mondo, offuscato dalla sconfitta in Libano e dai
massacri contro i palestinesi. Tale campagna vuole chiedere il sostegno
europeo, contro un improbabile governo palestinese di unità nazionale, prima
ancora che questo possa nascere, anche se sarà a guida di una personalità non
appartenente a Hamas.

Shimon Peres, in una intervista alla radio israeliana, ha attaccato duramente
l’idea di un governo di unità nazionale palestinese, "considerandola una
trappola che Hamas tenta di vendere al mondo, per ottenere la revoca
dell’embargo contro il suo governo". Ed ha insistito "sulla necessità di
continuare l’embargo contro i territori dell’Autorità Nazionale Palestinese,
all’uopo di spingere i palestinesi a rinunciare per sempre a Hamas e far cadere
il suo governo". In altri termini, la pressione israeliana mira ad affamare i
palestinesi e su questo, chiede l’appoggio e il sostegno europeo. Pressioni e
pulizia etnica a cui l’Europa "democratica" (Italia compresa) in nome della
democrazia, e del diritto alla difesa, non ha mai fatto mancare il suo vero
sostegno.

Il governo del centro sinistra, dopo i primi timidi segnali di un nuovo
orientamento nella politica estera, in particolare nel Medio Oriente, ha fatto
marcia indietro in poche settimane. Lo testimonia la dichiarazione di Massimo
D’Alema: "noi siamo con Israele e stiamo applicando l’embargo contro i
palestinesi" ed ora quella di Romano Prodi, riportate dal Corriere della Sera
del 7/12/06 sotto il titolo: "Israele deve restare stato ebraico", una
dichiarazione con cui il Presidente del Consiglio italiano ha affermato, sabato
scorso in un incontro all’Aspen Institute, che "Israele ha bisogno della
garanzia che sarà in grado di mantenere anche in futuro il proprio carattere di
stato ebraico".

Bravo Presidente!! Lei si è sempre richiamato all’ONU ed ora l’Italia ha anche
un seggio non permanente al consiglio di sicurezza, perchè adesso sberleffi non
solo una delle risoluzioni dello stesso Consiglio di Sicurezza -la 194 che è la
base per una giusta soluzione della questione dei profughi palestinesi - ma
affondi il coltello nel cuore del diritto privato internazionale, negando ai
cinque milioni di palestinesi il loro diritto al ritorno, in nome di una pace
ignota tra palestinesi e israeliani? E ancora signor Presidente a lei che è
cattolico chiedo: quale sarà il destino di quei palestinesi, un milione e
duecento mila, (cristiani e musulmani) che vivono in Israele? Il timore di una
bomba demografica è una grande menzogna inventata dai governanti israeliani,
per mantenere lo status di guerra e tensione che regna nel Medio Oriente da 60
anni circa. Credo - al contrario - che in uno stato democratico ci debba essere
posto per tutti.

L’Italia democratica, mediterranea, non può ricevere il premier israeliano
Olmert ossia il responsabile della mattanza dei palestinesi e del mattatoio di
questa estate in Libano.

Il governo Prodi continua a rendere vigente l’accordo di cooperazione militare
tra Italia e Israele siglato dal governo Berlusconi mentre mantiene in vigore
l’embargo contro la popolazione palestinese. Siamo ben oltre i due pesi e due
misure. Noi, al contrario, riteniamo che l’Italia non debba essere in alcun
modo complice con l’occupazione israeliana della Palestina e con uno Stato
militarista e aggressivo contro i popoli e i paesi confinanti.

Dichiariamo: Olmert è "persona non gradita" in Italia

Bassam Saleh