da 
www.beppegrillo.it
Ricevo questa lettera da uno dei tanti schiavi 
moderni. Lavorava 56 giorni (di otto ore) al mese, belin. Ma questa è 
fantascienza, fantalavoro, fantacapitalismo. Quando ho letto la mail 
non ci volevo credere, pensavo a uno scherzo di Paolo Villaggio. Ho 
telefonato al ragazzo che ha confermato tutto e mi ha detto di mettere 
per esteso il suo nome. Se la Lidl vuole scrivere una replica la 
pubblicherò.
“Mi presento:mi chiamo Emanuele D., sono pugliese, ho 32 
anni, laureato in Economia e Commercio e vivo a Bologna da quando ho un 
anno. Adesso ho un problema: hai mai sentito parlare della Lidl? E' una 
società tedesca che si occupa della grande distribuzione di prodotti 
quasi esclusivamente alimentari, in Italia è famosa per i suoi discount 
ma non solo.. A dicembre 2005 vengo contattato dai dirigenti della 
società per fare un colloquio "di sicuro interesse", così comincia 
tutto:mi offrono 29000 euro l'anno, automobile aziendale, buoni pasto e 
tutti i benefits del caso per diventare quello che chiamano il Capo 
Settore, ossia, un quadro intermedio con le stesse mansioni di un capo 
area ma responsabile di una area provinciale non regionale. Il 15 
dicembre lascio il mio vecchio lavoro "responsabile di reparto" in una 
catena di distribuzione di elettronica, a tempo indeterminato, ed il 2 
gennaio approdo da questi tedeschi! Da quel giorno la mia vita viene 
stravolta! Tutte le mattine in piedi alle 5.00, la mia giornata inizia 
con lo scarico di camion pieni di merce, naturalmente da solo e con la 
forza delle braccia, poi sistemo il banco della frutta, del pane e le 
vasche della carne ed anche qui sollevo chili e chili di merce. Alle 9 
apre il negozio al pubblico e solo allora iniziano ad arrivare i primi 
dipendenti (naturalmente tutti in formazione, con mille dubbi e domande 
alle quali devo rispondere io)e fino alle 21 il mio impegno è rivolto 
ad ogni singola mansione presente all'interno di un supermercato. 
Ovviamente se ho un po’ di tempo mi offrono di andare a pulire il 
parcheggio scoperto del negozio, perchè d'inverno con la neve è 
difficile per i clienti parcheggiare. Se rimane del tempo posso anche 
mangiare qualcosa, chiaramente dopo le 15.30 perchè a pranzo arriva un 
altro camion da scaricare.
Dopo la chiusura mi occupo di risistemare 
tutto il negozio (1286 mq) affinché sia perfetto per l'apertura del 
giorno successivo. Il negozio che mi viene affidato ha anche la fortuna 
di essere sotto personale a causa del forte turnover e così dopo le 21 
sono sempre da solo a lavorare. Se tutto va bene, finisco per le 22.30, 
se tutto non va bene alle 22.30, quando credo di aver finito la mia 
giornata, arriva il controllo notturno, ossia un collega che ha il 
compito di valutare il tuo operato, che non è mai soddisfacente e così 
te ne rimani fino a notte inoltrata nel tentativo di fare qualcosa di 
soddisfacente, ricordandoti che il motivo della tua permanenza è solo 
la tua negligenza.
Ci sono anche le giornate di inventario notturno in 
cui dalle 5 della mattina si va letto alle 3.30 per ricominciare tutto 
dopo 1 ora e mezza.
Il giorno di riposo che mi spetta in realtà è bene 
non utilizzarlo per risparmiare qualche nottata lavorativa, la domenica 
non è il giorno di Dio, ma il giorno di chiusura della filiale e non si 
va a messa ma si approfitta dell'assenza dei clienti per fare altri 
inventari o rifacimenti.
In questo frangente mi capita un lutto in 
famiglia, per il quale mi spettano 5 giorni visto il viaggio a Brindisi 
che devo fare, ma i miei superiori hanno pensato che 3 giorni potessero 
essere più che sufficienti e al mio ritorno mi accusano di aver 
abbandonato il posto di lavoro senza essermi assicurato che tutto fosse 
programmato e "a posto" per i 3 giorni successivi.
Mi capita anche un 
infortunio, e devo chiedere il permesso di assentarmi dal negozio per 
andare al pronto soccorso a mettere qualche punto alla mia mano, 
permesso che mi viene accordato dopo 2 ore e, al mio ritorno 
dall'infortunio, vengo accusato di aver abbandonato il posto di lavoro 
senza essermi assicurato che tutto fosse programmato e "a posto" per 
tutto il periodo di degenza.
Questa non è solo la mia esperienza, 
infatti abbiamo iniziato la formazione in 83 in tutta Italia (13 in 
Emilia Romagna) ed a oggi ci sono solo 24 persone (3, me compreso in 
Emilia Romagna)che continuano ad aver la forza di fare tutto questo 
ogni mattina.
I costi dei prodotti riescono ad essere contenuti perchè 
l'azienda non è disposta a pagare straordinari (perchè se lavori di più 
è solo per colpa tua), festività non godute(perchè sei in formazione e 
più lavori più impari)..
La loro politica è quella del terrore, i 
dipendenti devono essere impauriti in modo da evitare ogni genere di 
rivendicazione o richiesta, infatti i sindacati non riescono ad avere 
una rappresentanza all'interno dei punti vendita.
Cercando in internet 
ho scoperto decine di testimonianze vicine alle mie, ed addirittura è 
stato pubblicato un libro "nero" lo Schwarzbuch, del quale è possibile 
trovare notizia anche su WIKIPEDIA, che racconta gli innumerevoli 
soprusi della Lidl nei confronti dei propri dipendenti.
Io all'ennesimo 
insulto ingiustificato, stanco di ricevere chiamate ad ogni ora del 
giorno, di non avere nemmeno il tempo per recuperare le mie energie, a 
quattro giorni dal termine del fatidico periodo di prova, ho provato a 
contestare i loro comportamenti e così sono stato obbligato a 
presentare la lettera di dimissioni, cosa che sono riuscito a non fare 
solo grazie all'aiuto di chi ha vissuto con me questi orribili mesi, e 
che mi ha permesso di non cadere sotto i loro colpi.
Sono in malattia 
da quel giorno, ho bisogno di ritrovare l'equilibrio che loro mi hanno 
tolto, e sto affrontando la situazione con l'appoggio di un sindacato, 
che mi aiuta anche a contestare qualcosa che non mi aspettavo, il 
licenziamento arrivatomi via telegramma durante la malattia.
La loro 
politica va al di fuori di ogni logica di mercato,sfruttano le persone 
fino all'esaurimento e poi le buttano via, tanto per contratti così 
appetitosi trovano qualche altro ragazzo che pensa finalmente di poter 
costruire qualcosa per il suo futuro.
Quello che ora sto cercando è 
sicuramente di riprendermi da questa esperienza, ma vorrei far 
conoscere alla gente, ovviamente contenta di aver trovato il risparmio 
sotto casa, da dove questo risparmio viene; non cuciamo i palloni e 
siamo tutti maggiorenni, ma sopportiamo soprusi e condizioni di lavoro 
non certo degni di un paese che ha la pretesa di far parte dell'unione 
europea (il monte ore mensile, 16 ore al giorno per 28 giorni, è di 448 
per una base oraria di 3,48 euro, con un contratto da 42 ore 
settimanali elastiche e l'inquadramento da quadro).
Vorrei scrivere un 
milione di altre cose, far parlare insieme con me decine di colleghi 
costretti alle situazioni più impensabili, ma spero almeno di aver 
aperto una strada per riuscire a far conoscere tutto questo, in modo 
che nessuno più si trovi nelle condizioni di dover sposare la società 
per cui lavora e doverLe riconoscere anche i "doveri coniugali".. 
passivi chiaramente..
Grazie per l'impegno che metti in quello che fai, 
per tutti.
Emanuele.