Re: [Forumlucca] ezechiele cineforum e il circolo del cinema

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Aihe: Re: [Forumlucca] ezechiele cineforum e il circolo del cinema
Marcantonio Lunardi ha scritto:
> volevo ringraziare i compagni del cineforum ezechiele che continuano
> il loro lavoro di riscoperta del materiale legato al cinema documentario
>
> mi sto riferendo in questo caso alle date del 21 novembre con
> "Crossing the bridge - the sound of instambul"
> e alla data di mercoledi 6 dicembre con la proiezione di "un'ora sola
> ti vorrei"
>
> due bellissimi esempi di cinema documentario proiettati due anni fa al
> festival dei popoli di firenze (importantissima istituzione del cinema
> documentario e una delle pochissime occasioni per vedere materiale che
> nel resto d'europa viene passato in prima serata dalle televisioni
> nazionali)
>
> per conoscere il programma di quest'anno ecco il sito
> http://www.festivaldeipopoli.org/
>
> bravi perchè pochi hanno la sensibilità per dare spazio a documentari
> molto belli e particolari
>
> un saluto
> marcantonio
>
>
> ##

*Caro Marcantonio,
approfitto della tua e.amail
per informare te
e tutti coloro che leggono il forum,
che il prossimo ciclo del circolo del cinema
ha scelto quattro film,
che richiamo il documentario
o fiction legate alle questioni più brucianti di oggi:
il tracollo argentino del 2001
le multinazionali e la lotta contro le multinazionali
i senegalesi, l'italia e il senegal
la cacciata di ceausescu vista oggi...

Aggiungo per chi ama il cinema
che l'ezechiele ripropone un film dato dal Circolo del Cinema
assolutamente da vedere
13 Tzameti
                          ciao
                              gia nni (quilici) 





PEOPLE HAVE THE POWER
circolo del cinema
al cinema centrale
ore 21.30
*
*  Perché "People Have the Power" (La gente ha il potere)?*
*Perché i quattro film di  questo ciclo richiamano in modo  vibrante 
questa utopia.*
*
Perché abbiamo utilizzato un titolo inglese, che è un modo, diceva 
Wenders, di farsi  sottilmente  colonizzare?*
*Perché "People Have the Power" è una famosa canzone-poesia  di Patti  
Smith
e perché, invece,  il corrispettivo  titolo  in italiano suonerebbe 
troppo  propagandistico  e prosaico.*
*
Ad ogni modo sono quattro film che esplorano direttamente ed 
esplicitamente questi anni, gli anni che stiamo vivendo.*
*Non si pensi tuttavia di trovarci di fronte a film politici e noiosi. 
Tutt'altro!
Sono pellicole, in cui la drammaticità è anche ironia e perfino 
sberleffo, ed hanno  un sentimento comune molto nobile: la passione.   *
*                                                                                                                                                                                           
Buona visione...*



* Giovedì 23 novembre 2006*
*Diario del saccheggio (Memoria del saqueo)*
*di Fernando E. Solanas*
*Svizzera-Francia-Argentina 2004. Dur:120'*
*Un ventennio di depredazione di un territorio ricchissimo, di
violazione sistematica della legge, di privatizzazioni selvagge, di
svendita di patrimoni pubblici... Solanas ricostruisce le cause del
tracollo argentino del 2001 e le sue devastanti conseguenze sulla
popolazione. La mdp di Solanas vaga per le lussuose sale, volteggia
lenta intorno ai tavoli lucidi, porcorre gallerie affiancate da ritratti
non degli eroi, ma di oscuri burocrati.... Questo diario alterna,
infatti, interviste a materiali di reportorio ma, soprattutto, si
avvale di riprese vive e dirette: da una parte la classe dirigente
corrotta e predatrice; dall'altra la popolazione, colta nei momenti
appassionanti della protesta, ma anche cercata nei meandri del disagio. *
*Un affresco preciso, agghiacciante e, a tratti, vibrante.*
* *



*Giovedì 30 novembre 2006*
*The Yes Man*
*di Dan Ollmann, Sarah Price, Chris Smith*
*con Mike Bonanno, Andy Bichlbaum, Michael Moore. USA 2004. Dur: 83'.*
*Premio del pubblico al Festival di Rotterdam 2004.*
*Chi sono gli Yes Man? Sono un'associazione, fondata dagli stessi
interpreti del film, che si batte contro il meccanismo della
globalizzazione e più in particolare contro il WTO (Organizzazione
mondiale del Commercio). Di fronte allo strapotere delle multinazionali,
che governano la terra, essi mettono in atto "azioni situazionistiche"
per smascherare, attraverso il teatro e l'ironia il vero volto del
neocapitalismo globale. Spacciandosi per esperti scientifici si
presentano a serissimi convegni per illustrare i vantaggi di un costume
iperfallicoscientifico come controllo a distanza dei dipendenti; oppure
un metodo per riciclare le feci per produrre hamburger per i fast food
del Terzo Mondo...*
*Un film per riflettere sorridendo e un modo di contrattaccare
divertendosi.*

*Giovedì 14 dicembre 2006*
*Lettere dal Sahara*
*di Vittorio De Seta*
*con Djbril Kebe, Marco Ballani, Claudia Muzzi. Italia 2006. Dur: 100'*
*Lettere dal Sahara, del più grande documentarista italiano Vittorio De 
Seta, è l'odissea di un immigrato senegalese in Italia, tra centri di 
accoglienza, piccole delinquenze, violenze xenofobe e impreviste 
solidarietà... *
*Un film duro per ciò che racconta, ma lieve per la fluidità dello 
stile, dove la speditezza della macchina digitale scorre attraverso un 
montaggio rapido e stringato, in cui i flash-back (la terribile   
traversata) sono schegge velocissime dell'immaginazione, non racconto 
piano. E' poetico ed essenziale soprattutto quando sono le immagini più 
che le parole a parlarci. La parte finale, il ritorno nel Senegal, è 
grandiosa e ariosa negli spazi ed il discorso del "maestro" è  una 
formidabile sequenza su come si possa essere nello stesso momento 
didattici, politici e poetici.*
*                                                              *


*Giovedì 21 dicembre 2006*
*A est di Bucarest (A fost saun-a fost?)*
*di Corneliu Porumboiu*
*con Mircea Andreescu, Teo Corban. Romania 2006. Dur: 89'*
*Caméra d'Or a Cannes.*
*1989: tutta la Romania vede in TV la cacciata di Ceausescu. 16 anni 
dopo una TV locale pensa di rievocare questi avvenimenti. Testimoni: un 
pensionato e un insegnante beone. Partono baldanzosamente, ma poi...*
*     Poteva essere un buon lavoro a metà tra una pièce teatrale e uno 
show televisivo, invece è ottimo cinema, grazie alla sceneggiatura 
precisa e pungente, alla comicità involontaria dei dialoghi, alla 
bravura e ai tempi comici degli attori straordinariamente diretti e 
all'intelligenza della riflessione che il film induce. Opera prima, 
premiata a Cannes quest'anno con la Camera d'or.*


*    *