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Autor: antonio bruno
Data:  
Para: fori-sociali, forumambientalista, debate
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Asunto: [NuovoLab] signori della guerra in azione: non toccate le fregate FREMM
secolo xix

Forcieri alza il muro intorno alle Fremm«La difesa è un business
irrinunciabile»
Euronaval 2006: il sottosegretario incassa gli elogi francesi e lancia un
avvertimento alla maggioranza
dal nostro inviato
Parigi. «Più attenzione alle esigenze della Difesa, che oggi significa
sicurezza» e un dibattito «non ideologico sulla quotazione in Borsa di
Fincantieri». Dal salone Euronaval di Parigi, dove ha appena incassato gli
elogi di Michèle Alliot-Marie sul progetto Fremm («Questo è il più grande
esempio di cooperazione militare della storia dell'Unione europea», ha
detto il ministro francese ieri mattina nel suo discorso ufficiale),
Lorenzo Forcieri, sottosegretario alla Difesa, lancia un doppio appello
alla maggioranza parlamentare. «Dopo anni di cura Berlusconi il settore
militare rischiava il tracollo - dice - La manovra 2007 contiene i primi
segnali di inversione di tendenza, come il via libera al progetto Fremm, ma
è inutile negare che la Difesa è ancora sofferente. E un Paese come il
nostro, che nei prossimi anni riguadagnerà una posizione strategica nel
Mediterraneo, non può permettersi di restare immobile, o addirittura di
arretrare».
Sottosegretario Forcieri, come giudica oggi i contenuti della Finanziaria?
«È una legge che destina alla Difesa le risorse minime indispensabili per
fare fronte agli impegni assunti negli anni scorsi. Penso ai contratti con
aziende private, ai rapporti internazionali, allo stesso progetto Fremm che
qui a Parigi sta raccogliendo moltissimi consensi. Sono previsioni minime
ma comunque importanti, perché ci permettono di non pagare penali e
interessi passivi. Mi auguro solo che non intervengano modifiche
peggiorative nei prossimi giorni».
Lei teme che, nel suo iter parlamentare, la legge possa essere ritoccata
nella sua parte dedicata alla Difesa?
«Non sempre una Finanziaria esce dal Parlamento senza avere subìto
variazioni, questo è un dato storico. E, si sa, a volte le tentazioni
possono essere tante».
Modificare la Finanziaria significherebbe mettere a rischio il progetto
Fremm...
«Appunto. Ma sinceramente è un'ipotesi che non voglio neppure prendere in
considerazione. Abbiamo detto sì alle prime due fregate, ne restano da
finanziare altre otto: in questi casi è meglio accelerare piuttosto che
frenare. Ripeto: la Difesa ha bisogno di investimenti su infrastrutture,
tecnologie e formazione professionale, non di altri tagli».
Lei si trova nella non facile condizione di chi sollecita investimenti
militari all'interno di una coalizione che include almeno tre partiti di
ispirazione pacifista.
«Me ne rendo conto. Ma la difesa e il mantenimento della pace sono due
obblighi fissati dalla nostra Costituzione, e io credo che le forze armate
stiano svolgendo al meglio questi compiti. Penso alle missioni in
Afghanistan, nei Balcani, in Libano. Missioni che, è inutile ribadirlo,
richiedono sforzi economici e addestramenti adeguati. E poi la pace non
basta invocarla: bisogna anche garantirla».
A Euronaval si è tornati a parlare di quotazione in Borsa di Fincantieri.
Ipotesi guardata con sospetto non solo dai sindacati, ma anche da qualche
suo collega di maggioranza.
«Credo che questo dibattito debba stare alla larga da ogni pregiudiziale
ideologica. Le resistenze ci sono, e sono anche molto forti. Prima
decidiamo il "se" privatizzare, dopo il "come". Fincantieri rappresenta
l'eccellenza dell'industria italiana, è un'azienda leader al mondo e il suo
futuro va programmato con grandissima cautela. La quotazione in Borsa è una
delle opzioni che stiamo valutando, ma non è l'unica».
Francesco Ferrari


26/10/2006