[DePILazione] Re: dalla padania con poco furore

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Author: Luigi Pirelli
Date:  
To: Silvia Torneri
CC: Anita Miotto, Luca Vittorino, Federico Demaria, Paco, aeulios, Riche, Marco Semenzin, Antonio Firinu, Pier Cesare Bori, Ilaria Squatter, Elena Casara, depilazione, Marco di Modica, Annina
Subject: [DePILazione] Re: dalla padania con poco furore
hei...

hai detto niente?

quelle poche volte che in terronia sono andato ad acininini (cioe' staccare i
piccoli acini dall'uva da tavola per farla piu' bella - marketing - e rendere
piu' pasciuti e dolci gli altri chicchi) ho riporatto storie! la mia memoria non
li ferma, ma ho la sensazione del vociare, del brusio di persone sotto la calura
di giugno/luglio! Si la calura! gli acinini si fanno prima della maturazione
dell'uva, che da noi e' gia' piu' anticipata rispetto al resto d'italia! la
sveglia e' alle 4 o le 5... si sta sul campo alle 6, si rimedia il lavoro per
passaparola, o in piazza a San Domenico... in quel periodo c'e' un via vai la
mattina presto che sembra di stare all'ora di punta! capannelli di persone agli
incroci che aspettano l'appuntamento nella penombra dell'alba. si va presto...
si muore di caldo altrimenti! e meno male che da noi l'uva e' a tendone... ti
ripara dal sole, ma ti spezzi la schiena e le braccia a stare 6 ore di fila con
le bracciain alto. E non c'e' carrello! cassette da spostare a mano fino alla
fine del tendone.
La mia memoria non ricorda le storie sentite... ricorda le storie di amici
contadini quasi per obbligo che possono raccontare la storia di un paese solo
per averla sentita durante l'acinino. La piu' bella che ricordo e' quella dei
pellegrinaggi a San Michele, il patrono di Mola. 260km in bici per arrivare sul
Gargano. Partivano con ogni mezzo e spesso in bici. Il racocnto di gruppi di
ragazzi che in un gionro e mezzo andavano, pregavano e tornavano, fermandosi a
puttane lungo il tragitto.
Questa e' la storia... ho preso il brutto vizio di non emozionarmi alla storia
con S maiuscola, non ci riesco! ci sono anche dentro e con forza ne esco
lasciando Roma e planando su Matera. La storia che riesce ad emozionarmi sono i
respiri di chi la racconta per averla vissuta o solo per averla sentita
raccontare. Anarchico o legista che sia... il respiro e' lo stesso, magari sa di
vino o di birra, magari ha la fiatella per la peperonata della sera prima,
magari non ha dormito la notte.

silvietta... ora si puo'! ascolta e registra... nel 2000 smisi di fotografare e
iniziai a registrare i viaggi! continuano ad emozionarmi le voci delle persone
conosciute. Manuel Fernandez, detto il cilenito, che daipiedi dlele Ande
racconta di suo padre; un pastore del Lesotho che mi suona lo strumento con cui
si accompagna sulle montagne e mi racconta della boccetta garitrice di mercurio
che porta al collo... e tanto altro, anche solo i suoni dei gabbiani in riva al
mare. dovrie smettere anche di registrare... anzi e' da un bel po che non
registro, lascio alla memoria sedimentare quel che gli va! io sono li che la
ascolto.

bac gin

-1 settimana

Silvia Torneri wrote:
> Salve,
>
> come stanno i vari e le varie disperse/i per il mondo
> (intendendo come mondo anche Bologna)?
>
> Qui, in alto a destra in questa buffa penisola a forma di stivale,
> benone, direi.
>
> Al momento la mia vita è praticamente tutta casa e vendemmia,
> e il mio bioritmo sta prendendo una strana piega: sveglia alle sette,
> nel campo alle otto, a mezzogiorno suonano tutte le campane
> possibili e si va a casa a mangiare (sarebbe da farci una tesi di
> laurea sulle campane, su come i diversi preti le facciano suonare
> prima o dopo, d'accordo o non d'accordo con i diversi padroni
> democristiani), all'una e mezza si ricomincia fino alle sei e mezza,
> poi si va casa, doccia, cena e va a finire che quasi ogni sera alle
> nove e mezza mi ritrovo a nanna.
>
> Il che comporta che la mia percezione della notte è completamente
> stravolta, è stranissimo svegliarsi per andare in bagno all'una e
> mezza e pensare che si sta dormendo da quattro ore e se ne hanno
> ancora tantissime davanti! In più da quando dormo così tanto e sempre
> durante le ore di buio è cambiato tantissimo il mio modo di sognare,
> faccio sogni molto più interessanti, non più quei sogni insulsi in cui
> non devo fare altro che correre e correre e prendere treni e autobus e
> navi e aerei e sempre di corsa perchè tutto sta per partire senza di
> me.
>
> Al momento invece qualsiasi partenza è sospesa, sono semplicemente
> qui, con tutto il tempo (e talvolta la necessità) di raccontarmi storie che
> mi movimentino un po' la vita, che mi facciano passare le nove ore
> a staccare grappoli d'uva e a lanciarli dentro la barca (dicesi "barca"
> il rimorchio
> -piccolo- del trattore), che diano qualche piccola scossettina al mio
> sistema
> emozionale che altrimenti rischia di dimenticarsi di esistere.
>
> Strano, non mi era mai capitato un periodo così totalmente privo di
> emozioni, positive o negative non importa, niente, vuoto totale, non capisco
> nemmeno se sia un bene o un male, anche se mi sa che è un bene, perchè
> al momento non ho neppure voglia di stare diversamente.
>
> Così passano le mie giornate, i miei pensieri dominanti riguardano le
> persone con
> cui lavoro gomito a gomito nove ore ogni giorno, le piccole storie e i
> gossip del
> paese, le incazzature per la merda che si scopre quotidianamente sotto
> questa facciata
> di sviluppo e di benessere, la cocaina, la prostituzione, lo sfruttamento.
>
> Le persone che lavorano con me sono le più assurde, ci sarebbe veramente da
> scriverci un libro, da Angelo, terrone nordizzato, del servilismo più
> squallido, che ogni
> mattina è là con un quarto d'ora d'anticipo, al Nino, settantenne di cui
> sono perdutamente
> innamorata, dell'anarchia più inconsapevole e genuina (quello dei
> pomodori secchi!),
> a Davide, figlio del padrone e giovanotto d'altri tempi, che mi fa
> impazzire dalle risate
> con le sue storie, a Manegoti, leghista convinto, anche se non ne sa il
> perchè, al
> suocero democristiano del padrone, che, con tutti i suoi buoni principi,
> appena può
> te la mette nel culo.
>
> E così arriva anche l'autunno di un'estate passata in letargo, i fossi
> si riempiono di topinambur, file e file di margheritone di un giallo
> esplosivo,
> e dopo tanto tempo ho modo di stare ancora a fissarli a lungo
> desiderando ardentemente
> di non vederli mai sfiorire.
>
> Le mattine si fanno fredde e nebbiose, le giornate si accorciano sempre
> di più,
> nell'aria si sente odore di mosto e ci sono moscerini ovunque.
>
> Vi saluta una Silvia un po' invecchiata, un po' richiusa nel suo bozzolo
> ma tutto
> sommato contenta, con qualche nuovo progetto per la testa e poca voglia
> di rimettere
> piede in una Bologna grassa e caotica che sembra non appartenerle più,
>
> con tanta voglia di sedersi con voi davanti a un caminetto acceso a bere
> un tè,
> magari a fare una partita a scala quaranta e a sentire i racconti di
> chissàchecosa
> vi starà capitando "in volta pal mondo".
>
> Pochi abbracci, pochi baci da devolvere,
> ma tanta voglia di sentirvi respirare accanto a me.
>
> Silvia
>
> ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
> Ps: ho perso un sacco di email con il cambio di indirizzo...
>
> X qualcuno dei bolognesi: mi sa che domenica farò una scappatella in
> giornata per andare
> all'incontro dei superstiti della scuola estiva, magari con qualcuno ci
> si vede lì...
>
> X Fede: non ho soldi per rispondere al tuo messaggio di oggi, ma come
> vedi...
>
> X Riche: ho lasciato i tuoi documenti a Bologna e finchè non li recupero
> faccio fatica a spedirteli...
> porta pazienza, magari incarico qualcunaltro...
>
> X Anto': e che lavoro hai trovato alla fine? Puoi mandare questa mail a
> Grillo e Gianni?
> (e mandarmi i loro indirizzi che li ho persi?
>
>

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