[DePILazione] dalla padania con poco furore

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Author: Silvia Torneri
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To: aeulios, Anita Miotto, Annina, Antonio Firinu, Pier Cesare Bori, Elena Casara, Claudio Orrù, Diletta, Marco di Modica, Federico Demaria, Silvia Fiore, Juju, Ilaria Squatter, Ivan, Luca Vittorino, Luigi Pirelli, Marco Semenzin, Paco, Riche, depilazione
Subject: [DePILazione] dalla padania con poco furore
Salve,

come stanno i vari e le varie disperse/i per il mondo
(intendendo come mondo anche Bologna)?

Qui, in alto a destra in questa buffa penisola a forma di stivale,
benone, direi.

Al momento la mia vita è praticamente tutta casa e vendemmia,
e il mio bioritmo sta prendendo una strana piega: sveglia alle sette,
nel campo alle otto, a mezzogiorno suonano tutte le campane
possibili e si va a casa a mangiare (sarebbe da farci una tesi di
laurea sulle campane, su come i diversi preti le facciano suonare
prima o dopo, d'accordo o non d'accordo con i diversi padroni
democristiani), all'una e mezza si ricomincia fino alle sei e mezza,
poi si va casa, doccia, cena e va a finire che quasi ogni sera alle
nove e mezza mi ritrovo a nanna.

Il che comporta che la mia percezione della notte è completamente
stravolta, è stranissimo svegliarsi per andare in bagno all'una e
mezza e pensare che si sta dormendo da quattro ore e se ne hanno
ancora tantissime davanti! In più da quando dormo così tanto e sempre
durante le ore di buio è cambiato tantissimo il mio modo di sognare,
faccio sogni molto più interessanti, non più quei sogni insulsi in cui
non devo fare altro che correre e correre e prendere treni e autobus e
navi e aerei e sempre di corsa perchè tutto sta per partire senza di
me.

Al momento invece qualsiasi partenza è sospesa, sono semplicemente
qui, con tutto il tempo (e talvolta la necessità) di raccontarmi storie che
mi movimentino un po' la vita, che mi facciano passare le nove ore
a staccare grappoli d'uva e a lanciarli dentro la barca (dicesi "barca" il
rimorchio
-piccolo- del trattore), che diano qualche piccola scossettina al mio
sistema
emozionale che altrimenti rischia di dimenticarsi di esistere.

Strano, non mi era mai capitato un periodo così totalmente privo di
emozioni, positive o negative non importa, niente, vuoto totale, non capisco
nemmeno se sia un bene o un male, anche se mi sa che è un bene, perchè
al momento non ho neppure voglia di stare diversamente.

Così passano le mie giornate, i miei pensieri dominanti riguardano le
persone con
cui lavoro gomito a gomito nove ore ogni giorno, le piccole storie e i
gossip del
paese, le incazzature per la merda che si scopre quotidianamente sotto
questa facciata
di sviluppo e di benessere, la cocaina, la prostituzione, lo sfruttamento.

Le persone che lavorano con me sono le più assurde, ci sarebbe veramente da
scriverci un libro, da Angelo, terrone nordizzato, del servilismo più
squallido, che ogni
mattina è là con un quarto d'ora d'anticipo, al Nino, settantenne di cui
sono perdutamente
innamorata, dell'anarchia più inconsapevole e genuina (quello dei pomodori
secchi!),
a Davide, figlio del padrone e giovanotto d'altri tempi, che mi fa impazzire
dalle risate
con le sue storie, a Manegoti, leghista convinto, anche se non ne sa il
perchè, al
suocero democristiano del padrone, che, con tutti i suoi buoni principi,
appena può
te la mette nel culo.

E così arriva anche l'autunno di un'estate passata in letargo, i fossi
si riempiono di topinambur, file e file di margheritone di un giallo
esplosivo,
e dopo tanto tempo ho modo di stare ancora a fissarli a lungo desiderando
ardentemente
di non vederli mai sfiorire.

Le mattine si fanno fredde e nebbiose, le giornate si accorciano sempre di
più,
nell'aria si sente odore di mosto e ci sono moscerini ovunque.

Vi saluta una Silvia un po' invecchiata, un po' richiusa nel suo bozzolo ma
tutto
sommato contenta, con qualche nuovo progetto per la testa e poca voglia di
rimettere
piede in una Bologna grassa e caotica che sembra non appartenerle più,

con tanta voglia di sedersi con voi davanti a un caminetto acceso a bere un
tè,
magari a fare una partita a scala quaranta e a sentire i racconti di
chissàchecosa
vi starà capitando "in volta pal mondo".

Pochi abbracci, pochi baci da devolvere,
ma tanta voglia di sentirvi respirare accanto a me.

Silvia

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Ps: ho perso un sacco di email con il cambio di indirizzo...

X qualcuno dei bolognesi: mi sa che domenica farò una scappatella in
giornata per andare
all'incontro dei superstiti della scuola estiva, magari con qualcuno ci si
vede lì...

X Fede: non ho soldi per rispondere al tuo messaggio di oggi, ma come
vedi...

X Riche: ho lasciato i tuoi documenti a Bologna e finchè non li recupero
faccio fatica a spedirteli...
porta pazienza, magari incarico qualcunaltro...

X Anto': e che lavoro hai trovato alla fine? Puoi mandare questa mail a
Grillo e Gianni?
(e mandarmi i loro indirizzi che li ho persi?