[NuovoLab] Fwd: [Sciresp] embargo armi cina

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Autore: Edoardo Magnone
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Oggetto: [NuovoLab] Fwd: [Sciresp] embargo armi cina


----- Messaggio inoltrato da Laboratorio Eudemonia <eulab@???> -----
    Data: Tue, 19 Sep 2006 15:56:47 +0200
    Da: Laboratorio Eudemonia <eulab@???>
Rispondi-A: eulab@???
 Oggetto: [Sciresp] embargo armi cina
      A: sciresp@???



COMUNICATO AI MEDIA – Roma, 19 Settembre 2006

Rete Italiana Disarmo: errore di Prodi nell’auspicare la fine dell’embargo
di armi alla Cina

La situazione internazionale ha bisogno di un maggiore controllo della
produzione e vendita di armi, non di regole che favoriscano la produzione di
materiale bellico per motivi di interesse economico e strategico

La Rete Italiana per il Disarmo ha accolto con stupore e dispiacere le
dichiarazioni rilasciate dal presidente del Consiglio Romano Prodi a Pechino
riguardo all’auspicata fine dell’embargo di armi dell’Unione europea (Ue)
verso il paese asiatico. Non si può porre termine a una decisione tanto
importante e pregnante – (che, si ricorda, ha avuto molte conferme nel corso
degli anni con risoluzioni del Parlamento europeo) affermando semplicemente
che “non cambierebbe nulla”.

In realtà la situazione in Cina e in tutto il
mondo dovrebbe spingere i governi, in particolare quello italiano, a
ripensare le norme relative alla produzione e alla commercializzazione di
armi, oggi dominate solo da logiche affaristiche e di interesse strategico.
Come già fatto in occasione di analoghe dichiarazioni rilasciate in passato
dagli allora presidente del Consiglio e presidente della Repubblica
Berlusconi e Ciampi, la Rete Disarmo si oppone decisamente all’ipotesi di
cancellare l’embargo verso la Cina, soprattutto se questa decisione non
mostra di tenere in alcun conto la problematica situazione di questo paese.

I due maggiori elementi di preoccupazione consistono nelle continue
violazioni dei diritti umani compiute dalle autorità cinesi e nel rischio di
triangolazioni di armi. Non basta solo chiedere con dichiarazioni e appelli
un maggiore rispetto dei diritti umani: bisogna anche evitare di fornire
quegli strumenti che, direttamente o indirettamente, sono utili a tenere
sotto minaccia parti consistenti della popolazione, impedendo loro di
esprimersi liberamente. Per quanto riguarda il secondo aspetto, nel recente
passato diverse sono state le segnalazioni di accordi stretti dalla Cina con
paesi del sud del mondo (in particolare africani, tra cui il Sudan) in cui
le contropartite per la fornitura di armi consistono principalmente in
diritti di sfruttamento di risorse.

Con la fine dell’embargo, anche armi
italiane potrebbero finire a sostenere regimi e interessi di speculazione
che vanno a danno di popolazioni già fortemente sfruttate. La legislazione
italiana impedisce la fornitura di armi a paesi fortemente indebitati o che
destinano maggiori risorse agli armamenti rispetto che alla sanità o
all’istruzione; la legge italiana (modificata nel 2003) continua inoltre a
prevedere l’impossibilità di esportazione verso paesi in cui siano segnalate
gravi violazioni dei diritti umani o che siano sotto embargo da parte di
istituzioni internazionali. Per questi motivi, la Cina dovrebbe essere al di
fuori del gruppo dei clienti italiani, mentre le ultime relazioni
governative la pongono nella lista dei paesi destinatari di armi “made in
Italy” e partner del nostro paese in alcuni accordi di cooperazione
militare.

“Il governo italiano dovrebbe cessare di violare una legge dello Stato” –
affema il gruppo di che all’interno della Rete si occupa dell’export
italiano di armi – e impegnarsi per un maggiore controllo sul nostro export,
non certo per indebolire le maglie dei controlli internazionali.
LaRete Italiana per il Disarmo, infine, si dichiara fortemente stupita per
il fatto che dichiarazioni di questo tenore siano giunte dal presidente del
Consiglio Prodi che, insieme a diversi ministri del proprio Governo e
numerosi esponenti di spicco della maggioranza, ha sostenuto negli ultimi
mesi la Campagna internazionale Control Arms avente per obiettivo la
promozione di un Trattato internazionale sul commercio di armi che fornisca
regole certe ad un settore per ora completamente sregolato e
incontrollabile. Ricordiamo che la Rete Italiana per il Disarmo è promotrice
italiana della campagna Control Arms, insieme ad Amnesty International (che
ne è anche promotrice internazionale).

per ulteriori informazioni

ControllARMI - Rete Italiana per il Disarmo
www.disarmo.org
segreteria@??? - 328/3399267







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Sciresp mailing list
Sciresp@???
http://www.bo.cnr.it/mailman/listinfo/sciresp

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