[NuovoLab] Coerenza Libano

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Author: Edoardo Magnone
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To: veritagiustiziagenova
CC: forumgenova
Subject: [NuovoLab] Coerenza Libano


Dico subito che non ho le idee chiare! Però mi pare di capire che i recenti
scontri avvenuti nella capitale turca tra i manifestanti contro l’invio di
soldati in Libano e la polizia sono nati, in realtà, da una grossa
contraddizione.
Ad Ankara i manifestanti si oppongono alla "guerra" perche non hanno ancora
capito che la "Forza Onu" è la vera "pace" e che porterà i "soldati in guerra"
in una zona di "non pace" durante una "missione umanitaria" dove la "pace si
oppone alla guerriglia"! E' questa la contraddizione che non hanno capito!
Sicuramente questi incoerenti giovanotti ad Ankara confondono l'opposto militare
della pace civile con la non guerra dell'esercito in tempo di pace. Ora che ci
penso mi sempre un casino anche a me.
Anzi NO, mi correggo, a ripensarci la guerra dovrebbe essere "solo una resa". La
"pace", anno detto, "difensiva". La civiltà, avanti tutta: il nostro elmetto è
solo per proteggerci dal cocente sole del Libano, mentre il moschetto è per
disarmare i nemici della "pace".
Ok, ora ho le idee più chiare grazie al telegiornale.

Un po’ di tempo fa ho anche sentito dire una "pace guerreggiata contro la
guerriglia". Ma solo ora ho davvero capito! Questo vuol dire che se dovesse
sparare un esercito regolare allora questa la posso chiamare "pace" ma se ha
solo, anche una sola una parvenza, un’irregolarità allora è immediatamente
bollata come "guerriglia". Infatti, basta anche solo indossare una divisa per
fare la differenza: un gruppo di persone armate che non possiedono calzini
tutti uguali sono dediti alla "guerriglia". Di contro, un gruppo di persone
armate che però possiedono la canottiera bianca regolamentare è un "esercito
militare in missione per portare la pace".

Inoltre, in questo periodo, ho avuto modo di capire che se anche non si dovesse
sparare un solo colpo di fucile le parole possono cambiare: se ad esempio
l’esercito regolare non spara allora la possiamo chiamarla "vittoria" mentre se
non sparano quelli con i calzini spaiati e con il buco allora è immediatamente
una "resa". Basta un solo buco nella calza per trasformare una "schiacciante
vittoria" in "miserabile resa".
Le idee chiare, ed i calzini diversi, nella vita sono tutto: possono perfino
fare la differenza tra la vita e la morte. Buco morto, canotta bianca vivo.
Ci siamo abituati al riassunto che i mezzi di informazione fanno su questi
fatti: "buco è morto, canotta è stato brutalmente ucciso!".
Naturalmente, posso assicurare che le prime bare da morto che torneranno dal
Libano saranno di eroi italiani dalla canotta bianca. La nazione si raccoglierà
e le autorità sfileranno per il bianco di canotta caduto sotto il fuoco
"vigliacco" del calzino bucato.

Effettivamente oggi viviamo con poche idee ed estremamente chiare: se sparano
per primi è semplicemente "guerra", se sparano per secondi è una situazione di
"non pace offensiva durante un’azione difensiva". Si tratta, dicono, di una
"guerra pacifica di difesa", quasi una "guerra umanitaria per disarmare la
guerriglia". Tutto questo è, davvero, disarmante!
Un po’ disarmante come il principio "ieri promettetevi, oggi io voto, domani te
governi". Chi ha "sparato" più grosso l’elettore oppure il governo?

A ben vedere anche le parole di quest’ultimo sono state estremamente chiare.
Questi personaggi, ovviamente, non sono caduti in contraddizione con le parole
non dette precedentemente. Carta canta! E’ tutto nero su bianco ma, come
sappiamo, tra le righe i significati sono estremamente mutevoli pur rimanendo
irremovibili nella loro incongruenza. Si cambiano le parole per non cadere in
contraddizione. Il principio di base per la salvezza della specie è molto
semplice, "se non riesco a cambiare tra le righe cambio direttamente le
parole". Invidio queste persone che riescono a disquisire sulle "convergenze
parallele" o sulla "guerra umanitaria" quando, a ben vedere, queste nulla hanno
di convergente o di umanitario né dal punto di vista geometrico né da quello
della geografico.
Infatti, invidio anche le persone che hanno le idee chiare sull’ingaggio.
"Un’occasione per l’Italia" che sia chiaro!

Hanno spiegato che noi andiamo, ma se qualche buontempone dovesse sparare per
terzo, dopo i secondi ed i primi, possiamo chiamarla "pace" e rispondere al
fuoco. Quest'ultima ipotesi è veritiera se, e solo se, dovessero sparare anche
i quarti e, malauguratamente, i secondi rispondono al fuoco amico dei primi
nemici allora è ancora "pace" se, e solo se, i terzi che apriranno al fuoco
nemico sono amici dei nostri nemici perche altrimenti se non fossero amici in
guerra oggi lo potrebbero diventare domani in una situazione di pace...
comunque sia, una cosa forse è certa, se spariamo per secondi al fuoco dei
quarti è una contraddizione bella e buona perche i quarti vengono, per
definizione, dopo i secondi! Chiaro, no?

Mi par di capire che nel caso poco sfortunato in cui il nostro moschetto, dedito
alla pace, dovesse fare cilecca e si continuasse ad insistere per utilizzarlo,
con l'avvallo dell'Onu, come clava pacifista sulla testa dei ex-secondi, che
nel frattempo si sono scambiati di posto con i sesti che sono diventati a loro
volta quarti con l'appoggio dei terzi, allora possiamo pacificamente definirlo
solo "atto di difesa". Ovviamente, se i quinti sono in accordo altrimenti è
semplicemente un atto di "auto-difesa" dei sesti. Più passa il tempo, e più
loro hanno le idee chiare!

Nella ricerca "militare" di una "pace civile" che comporti una "guerra
temperata" dobbiamo anche tenere presente la non remota ipotesi in cui si possa
trovare l'accordo "duraturo" con i settimi, che nel frattempo però non hanno
potuto ancora sparare un solo colpo perche si sono già auto-disarmati
"preventivamente" per potersi condannare a morte mediante fucilazione per
l'atto di insubordinazione precedente. Naturalmente, un'apposita commissione
d'inchiesta valuterà la possibilità di far applicare l'auto-condanna mediante
auto-impiccagione perche, appunto, rimasti senza fucili per auto-fucilarsi.

Invidio davvero questi uomini che riescono a dormire sonni tranquilli in
compagnia delle loro poche, ma chiarissime, idee. Li invidio perche non sono
mai in contraddizione con loro stessi, che riescono a passare da una
manifestazione contro la guerra "senza se e senza ma" ad un’altra
manifestazione a favore della "pace" imposta con l’uso della "forza".
Uomini che votano oggi "contro la guerra" e domani, coerentemente, sono "a
favore della pace".

Li invidio perche riescono a trovare sempre nuove parole per le stesse cose o
per le medesime situazioni. Li invidio perche riescono a svegliarsi con una
forma "triangolare" ed andare a dormire con una forma "non quadrata". Perche
ogni mattina si radono la barba con il distanziatore per averla incolta "di due
giorni" e perche si tingono i capelli per sembrare più "naturali".
Di questi uomini una sola cosa mi urta davvero i nervi. Questa loro stupida, e
fantasiosa, coerenza.


Edoardo Magnone





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________NOTIZIE DA ANKARA_____________________

MANIFESTANTI TURCHI PROTESTANO CONTRO INVIO DI TRUPPE IN LIBANO
ANKARA (Reuters) - Centinaia di giovani manifestanti si sono scontrati oggi con
la polizia nella capitale turca protestando contro la decisione del parlamento
di inviare soldati in Libano.
Nel secondo giorno consecutivo di manifestazioni, giovani mascherati hanno
lanciato pietre contro la polizia al grido di "Usa fuori, questo Paese è
nostro" e "Non diventeremo i soldati di Israele". La polizia ha risposto
sparando gas lacrimogeni nella folla.
Gli incidenti, che al momento non sembrano aver prodotto alcuna vittima, sono
avvenuti fuori dall'ufficio del primo ministro Tayyip Erdogan mentre questo
incontrava il segretario generale dell'Onu Kofi Annan.
Il parlamento turco ha approvato ieri una mozione per autorizzare centinaia di
soldati a prendere parte alla missione di peacekeeping dell'Onu in Libano