Messaggio di Pax Christi International alle Nazioni Unite Per un nuovo processo di pace in Medio Oriente
La guerra tra Israele e gli Hezbollah ha avuto inizio il 12 luglio 2006 ed è durata per più di un mese. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione l'11 agosto 2006, richiamando la fine delle ostilità. Finalmente è stato raggiunto il cessate il fuoco.
Il dolore e il senso di disperazione persistono, case distrutte, migliaia di feriti e profughi, centinaia di uccisi: donne, bambini e anziani; mentre le infrastrutture essenziali sono state prese di mira e distrutte e la ricostruzione costerà milioni di dollari.
Tutto ciò evidenzia la logica immorale di questa guerra e l'uso della forza militare in questo conflitto. Da molto tempo occorre un'azione seria per il raggiungimento della pace in Medio Oriente.
Le prime vittime sono i deboli e i poveri
1. Come nella maggior parte delle altre guerre, anche questa è stata combattuta sulle spalle dei più deboli che non possono permettersi di "evacuare" allontanandosi dalle aree di battaglia. I poveri, gli anziani, i malati e i disabili sono dovuti restare nei rifugi. Sono quelli che hanno sofferto di più. Pax Christi International si identifica con queste vittime e con tutti quelli che hanno subito gravi danni fisici, psicologici e materiali a causa di questa guerra. I costi umani, sociali, economici e psicologici di questa guerra sono estremamente alti per tutti, specialmente per i poveri e i più deboli. La sofferenza non conosce confini. Ancora una volta Pax Christi International chiede che gli aiuti umanitari siano portati a tutti, specialmente agli sfollati.
2. La fine delle ostilità è una immediata, soluzione provvisoria, fino a che la pace non sarà ristabilita. Il sud del Libano dovrebbe essere sminato prima che possano ritornare i profughi. I civili che ritornano alle proprie case dovrebbero essere avvertiti di questo. Gli ordigni inesplosi rappresentano un pericolo per la vita dei civili. E' urgente fare degli sforzi per delimitare, monitorare e rendere sicure le zone contaminate e per favorire progetti di sminamento il prima possibile.
Alta Commissione di inchiesta
3. Le prime vittime della guerra sono i diritti umani e la dignità umana. Il diritto umano più basilare è il diritto di vivere. In nessun caso nessuno può essere arbitrariamente privato della propria vita. Tutte le parti devono essere condannate per aver colpito i civili. In ogni caso, nelle operazioni militari, si dovrebbe distinguere tra civili e combattenti. Questo vale anche per le operazioni di guerriglia. Le Nazioni Unite hanno la responsabilità di individuare tutte le violazioni commesse sia da Israele che dagli Hezbollah e di porre le vite e i diritti umani prima delle decisioni politiche.
4. Una realtà imparziale e indipendente come la Internazional Humanitarian Fact-Finding Commission, HFFC, dovrebbe svolgere un'indagine sui crimini di guerra. L'inchiesta dovrebbe prima di tutto valutare la situazione delle vittime e individuare tutte le violazioni fatte da entrambe le parti. Questa Alta Commissione di Inchiesta dovrebbe anche esaminare i tipi di armi usate e la loro conformità alla legge internazionale. In base ai report, sembra che Israele abbia usato granate di artiglieria e munizioni cluster. Pax Christi International fa parte della campagna "Cluster Miunitions Coalition" per l'eliminazione delle bombe a grappolo. Anche nel caso in un cui i civili non fossero presenti quando sono state usate queste armi, alcune sub munizioni non scoppiate al momento dell'impatto potrebbero ferire o uccidere dei civili in un secondo momento. Non dovrebbero esserci più ulteriori dotazioni di razzi anti-persona a breve raggio per gli attori coinvolti nel conflitto.
Implementare tutte le risoluzioni dell'ONU
5. Pax Christi International si appella alle Nazioni Unite perche organizzino un impegno attivo e a lungo termine per la pace in Medio Oriente. E' molto tempo che le Nazioni Unite danno vita a proprie risoluzioni riguardanti il conflitto in Medio Oriente. Il movimento per la pace invita tutti i membri del consiglio di sicurezza dell'ONU a ricercare una soluzione politica di lunga durata per il conflitto che sia basata sulla giustizia e il rispetto dei diritti umani.
6. Per molti anni, perfino prima del 1967, ci sono stati incontri e conferenze internazionali che hanno portato a delle risoluzioni. Tuttavia, non è cambiato sostanzialmente niente. Adesso un'azione per la pace è indispensabile in Medio Oriente! Alcuni soggetti hanno deciso di non comunicare con le altre parti coinvolte nel conflitto. Pax Christi International sostiene tutti coloro che scelgono il dialogo, la mediazione, l'azione nonviolenta, la negoziazione e gli sforzi per costruire la pace.
Organizzare un nuovo processo di pace
7. Pax Christi International sostiene l'idea di convocare una Conferenza Internazionale per la Sicurezza e la Cooperazione, perché deve essere costruita una pace vera, non una che si manifesti solo con l'assenza di guerra. Tale Conferenza offrirebbe un'opportunità di iniziare un processo di pace vero e globale nella regione e dovrebbe sviluppare maggior comprensione a livello regionale insieme a una condivisione sui concetti di diritti umani, prosperità, benessere e sicurezza.
8. Tutte le parti coinvolte nei vari conflitti dovrebbero partecipare ad un processo di dialogo che tenga conto dei diritti di tutti gli stati e di tutti i popoli coinvolti, inclusi Hamas e gli Hezbollah, così come i palestinesi rifugiati in seguito alla diaspora. Le Nazioni Unite dovrebbero aprire questa impegnativo cammino verso la sicurezza, la risoluzione dei conflitti, la giustizia e la riconciliazione dell'intera regione. Parte del processo dovrebbe essere anche la creazione in Medio Oriente di una zona senza armi nucleari. Le Nazioni Unite, così come l'Unione Europea e altri corpi inter-governativi, dovrebbero giocare un ruolo attivo in tale processo di mediazione e dialogo.
Porre termine all'occupazione della Palestina
9. Il problema palestinese è una delle maggiori cause del conflitto in corso in Medio Oriente. Di conseguenza qualunque soluzione o sforzo per costruire la pace in questa regione sarebbe solo parziale e a breve termine se rimane irrisolta la questione dell'attuale occupazione in Palestina. Anche questioni come i confini, l'acqua, i profughi e lo status di Gerusalemme dovrebbero essere in agenda.
10. Ancora una volta la regione fa sentire il suo appello con grida di odio, rabbia, violenza e spargimento di sangue. Come conseguenza di questo non si può arrivare a nessuna soluzione. Una pace duratura verrà soltanto quando uno guarderà l'altro negli occhi e trasformerà l'odio in parole che avvieranno un difficile dialogo. Dov'è la voce della ragione o l'occhio capace di vedere oltre l'immediato? Dov'è l'orecchio pronto ad ascoltare? Chiese, capi religiosi e la società civile dovrebbero essere incoraggiati a portare stimoli per un nuovo processo di pace, prima, durante e dopo di esso. Possono raggiungere il cuore dei popoli.
11. Pax Christi International ha uno "Special Consultative Status" nelle Nazioni Unite. Attraverso le sue 95 organizzazioni attive in tutto il mondo, Pax Christi continuerà a pregare per la pace e a lavorare per aumentare la consapevolezza di quelle che sono le radici delle cause del conflitto arabo-israeliano: le violazioni dei diritti umani che questo conflitto continua a generare e la necessità di una soluzione giusta e duratura a questa lunga guerra che garantisca i diritti dei popoli libanese, israeliano e palestinese. Il movimento collaborerà con le sue organizzazioni nella regione per fare passi verso la costruzione di una vera pace.
Bruxelles, 18 agosto 2006