[Lecce-sf] risoluzione ONU

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Autore: Silverio Tomeo
Data:  
To: social forum
Oggetto: [Lecce-sf] risoluzione ONU
Il testo integrale della Risoluzione Onu
      14 agosto 2006
      Ecco il testo integrale della risoluzione approvata dal Consiglio di 
      Sicurezza delle Nazioni Unite e che prevede la cessazione delle ostilità 
      nel conflitto tra Israele e milizie sciite libanesi di Hezbollah, iniziato 
      lo scorso 12 luglio. Il testo è una versione modificata in maniera 
      significativa rispetto a quello introdotto la settimana scorsa da Francia 
      e Stati Uniti. Ha ottenuto tutti e 15 i voti dei membri del braccio 
      esecutivo dell'Onu, incluso quello del Qatar, l'unico Paese arabo presente 
      al voto. Per farsi un'idea precisa di quelche andranno a fare i caschi 
      blu. 


      Determinando che la situazione in Libano costituisce una minaccia alla 
      pace e alla sicurezza internazionale; Il Consiglio di Sicurezza, 
      1. chiede una piena cessazione delle ostilità basata, in particolare, 
      sull'immediata cessazione da parte degli Hezbollah di tutti gli attacchi e 
      l'immediata cessazione di tutte le operazioni militari offensive di 
      Israele"; 
      2. a seguito della piena cessazione delle ostilità, chiede al governo del 
      Libano e all'UNIFIL, (United Nations Interim Force in Lebanon) come 
      previsto dal paragrafo 11 per l'invio delle loro forze in una missione 
      congiunta nel sud del Libano e chiede al governo di Israele, contestualmente 
      all'inizio del dispiegamento, di ritirare le proprie forze 
      contemporaneamente; 
      3. sottolinea l'importanza dell'estensione del controllo del governo del 
      Libano su tutto il territorio libanese come previsto dalle disposizioni 
      della risoluzione 1559 del 2004 e della risoluzione 1680 del 2006, e dalle 
      disposizioni degli Accordi di Taif, per l'esercizio della sua piena 
      sovranità, in maniera tale che non possano esserci armamenti se non con il 
      consenso del governo del Libano e non possa esserci altra autorità che 
      quella del governo del Libano; 
      4. reitera il proprio forte sostegno per il pieno rispetto della Linea 
      Blu, che separa Israele e il Libano; 
      5. reitera il proprio forte sostegno, come previsto dalle precedenti 
      risoluzioni sul Libano, per l'integrità territoriale, per la sovranità e 
      per l'indipendenza politica del Libano all'interno dei confini 
      riconosciuti dalla comunità internazionale, come contemplato 
      dall'armistizio del 23 marzo 1949; 
      6. chiede alla comunità internazionale di attivarsi immediatamente per 
      dare impulso all'assistenza finanziaria e umanitaria al popolo libanese, 
      da compiersi anche facilitando il ritorno a casa degli sfollati e, sotto 
      l'autorità del governo del Libano, con la riapertura di aeroporti e porti, 
      nel rispetto dei paragrafi 14 e 15; e chiede che siano presi in 
      considerazione ulteriori aiuti in futuro per contribuire alla 
      ricostruzione e allo sviluppo del Libano; 
      7. afferma che le parti hanno la responsabilità di garantire che nessuna 
      azione sia compiuta in violazione del paragrafo 1 in modo tale da 
      compromettere in maniera negativa la ricerca di una soluzione di lungo 
      termine, l'accesso agli aiuti umanitari della popolazione civile, incluso 
      il passaggio dei convogli umanitari, o il ritorno volontario degli 
      sfollati, e chiede che le parti rispettino questa responsabilità e 
      cooperino con il Consiglio di Sicurezza; 
      8. chiede a Israele e al Libano di sostenere un cessate il fuoco e una 
      soluzione di lungo termine fondata sui seguenti principi e elementi: 
      - pieno rispetto della Linea Blu per entrambe le parti; 
      - l'adozione di misure di sicurezza atte a prevenire la ripresa delle 
      ostilità, che preveda l'istituzione, nella zona compresa tra la Linea Blu 
      e il fiume Litani, di un'area priva di personale armato, di posizioni e 
      armi che non siano quelle dell'esercito libanese e delle forze UNIFIL come 
      previsto dal paragrafo 11, che operano in questa zona; 
      - la piena attuazione di tutti i regolamenti previsti dagli Accordi di 
      Taif e dalle risoluzioni 1559 del 2004, 1680 del 2006, che impongono il 
      disarmo di tutti i gruppi armati in Libano, in maniera tale che non 
      possano esserci armi o autorità in Libano se non quelle dello Stato 
      libanese, come deciso dall'esecutivo libanese il 27 luglio 2006; 
      - l'eliminazione di tutte le forze straniere dal Libano che non abbiano 
      l'autorizzazione dal governo; 
      - l'istituzione di un embargo internazionale sulla vendita di armi e 
      materiali al Libano, se non su autorizzazione del suo governo; 
      - la notifica alle Nazioni Unite delle mappe delle mine posizionate sul 
      territorio libanese che siano ancora in possesso di Israele; 
      9. invita il Segretario Generale (Kofi Annan) a sostenere gli sforzi per 
      arrivare al più presto possibile ad accordi di principio da parte del 
      governo del Libano e del governo di Israele sui principi e gli elementi di 
      una soluzione duratura come delineato nel paragrafo 8, ed esprime la 
      volontà di essere attivamente coinvolto; 
      10. chiede al Segretario Generale di sviluppare, in collaborazione con i 
      partner internazionali e le parti coinvolte, delle proposte per la messa 
      in atto dei provvedimenti più importanti previsti dagli Accordi di Taif e 
      dalle risoluzioni 1559 del 2004 e 1680 del 2006, compreso il disarmo, e 
      per la demarcazione dei confini internazionali del Libano, specialmente in 
      quelle aree dove il confine è soggetto a dispute o incerto, compresa 
      l'area delle fattorie di Shebaa, e a presentare quelle proposte al 
      Consiglio di Sicurezza entro trenta giorni; 
      11. decide, per sostenere e rafforzare la forza in dimensione, 
      equipaggiamenti, mandato e raggio di operazione, di autorizzare un 
      incremento nella forza della UNIFIL fino a un massimo di 15.000 uomini, e 
      che quella forza debba, oltre a portare a termine il proprio mandato come 
      previsto dalle risoluzioni 425 e 426 del 1978: 
      a. sorvegliare la cessazione delle ostilità; 
      b. affiancare e sostenere le forze libanesi nel loro dispiegamento nel 
      sud, compresa la zona di confine della Linea Blu, mentre Israele ritira le 
      proprie forze armate dal Libano come previsto dal paragrafo 2; 
      c. coordinare le proprie attività con riferimento al paragrafo 11 (b) con 
      il governo del Libano e il governo di Israele; 
      d. estendere la propria assistenza per contribuire a garantire l'accesso 
      della popolazione civile agli aiuti umanitari e il ritorno degli sfollati; 
      e. assistere le forze armate libanesi in operazioni mirate alla 
      definizione dell'area prevista nel paragrafo 8; 
      f. assistere il governo del Libano, se da questo richiesto, 
      all'implementazione del paragrafo 14; 
      12. operando sulla base di una richiesta del governo del Libano di inviare 
      una forza internazionale per assisterlo nell'esercizio della sua autorità 
      su tutto il territorio, autorizza la UNIFIL a prendere tutte le azioni 
      necessarie nelle aree in cui tutte le forze sono presenti e nelle loro 
      capacità, a assicurare che questa area non sia utilizzata per operazioni 
      ostili di nessun tipo, a resistere ai tentativi di impedire con l'uso 
      della forza dallo svolgere i suoi compiti come da mandato del Consiglio di 
      Sicurezza, e a proteggere il personale delle Nazioni Unite, le strutture, 
      le postazioni e gli equipaggiamenti, a garantire la sicurezza e la libertà 
      di movimento del personale delle Nazioni Unite, gli operatori umanitari e, 
      senza pregiudicare la responsabilità del governo del Libano, a proteggere 
      i civili da minacce contingenti di violenza fisica; 
      13. chiede al Segretario Generale di attuare con urgenza i provvedimenti 
      necessari a consentire che le forze UNIFIL siano in grado di portare a 
      termine le funzioni previste da questa risoluzione, preme perché i Paesi 
      membri prendano in considerazione i contributi adeguati all'UNIFIL e a 
      rispondere in maniera positiva alle richieste di assistenza per la forza, 
      e esprime il convinto apprezzamento per coloro che hanno contribuito alle 
      forze UNIFIL in passato; 
      14 chiede al governo del Libano di controllare i propri confini e tutti 
      gli altri varchi d'accesso per impedire che armi e materiali siano 
      importati in Libano senza il suo consenso e chiede alla forza UNIFIL, come 
      previsto nel paragrafo 11, di assistere il governo del Libano dietro sua 
      richiesta; 
      15. decide inoltre che tutti gli Stati adottino le misure necessarie per 
      impedire, a propri cittadini, sul proprio territorio, o utilizzando navi 
      battenti bandiera del Paese o velivoli, 
      (a) la vendita o la fornitura a nessuna entità o individuo in Libano di 
      armamenti e materiali di alcun tipo, incluse armi e munizioni, veicoli 
      militari e equipaggiamenti, equipaggiamenti paramilitari e parti di 
      ricambio per i suddetti, siano o no prodotti nei loro territori, e (b) la 
      fornitura a nessuna entità o individuo in Libano o di qualsiasi 
      addestramento o qualsiasi tipo di sostegno per la fornitura, la 
      produzione, la manutenzione o l'uso di quanto citato nel comma (a) qui 
      sopra, con l'eccezione che questi divieti non si applicano a armi, 
      materiali, addestramento e assistenza autorizzata dal governo del Libano o 
      dall'UNIFIL come previsto nel paragrafo 11; 
      16. decide di estendere il mandato dell'UNIFIL fino al 31 agosto 2007, ed 
      esprime le sue intenzioni a considerare in una successiva risoluzione 
      ulteriori estensioni al mandato della forza e altri passi mirati a 
      contribuire l'implementazione di un cessate il fuoco permanente e di una 
      soluzione duratura; 
      17. chiede al Segretario Generale di fare rapporto al Consiglio di 
      Sicurezza entro una settimana sull'implementazione di questa risoluzione e 
      di aggiornare regolarmente; 
      18. sottolinea l'importanza di, e la necessità di arrivare a una pace 
      estesa, giusta e duratura in Medio Oriente, sulla base delle risoluzioni 
      242 del 22 novembre 1967 e 338 del 22 ottobre 1973; 
      19. decide di continuare a occuparsi attivamente della questione.
      (Grazie alla collaborazione di Marco Bersani di Attac)