DIRITTO ALLA CASA
DA SPECULAZIONE A BENE COMUNE
*I movimenti di lotta per la casa di Roma *
*propongono al Ministro della Solidarietà Paolo Ferrero *
*un dibattito aperto per una nuova politica del diritto alla casa e
all’abitare*
* * *
In questi anni abbiamo toccato con mano il fallimento delle politiche
sulla casa operate da tutti i governi che si sono succeduti alla guida
del paese.
Politiche si sono incardinate attorno alla rinuncia a qualsiasi forma di
intervento e di controllo pubblico, che hanno portato alla cancellazione
dei finanziamenti per l’edilizia residenziale pubblica, alla dismissione
del patrimonio pubblico e degli Enti Previdenziali, alla
liberalizzazione selvaggia del mercato degli affitti, alle fallimentari
politiche di sostegno al mercato ( Bonus Casa etc..) e di incentivo
all’acquisto che hanno contribuito ad appesantire ulteriormente le
condizioni di vita di larghi strati di popolazione.
Una situazione di completo strapotere dei privati, che si fonde nelle
grandi città con politiche di sviluppo urbanistico che hanno favorito
solo e soltanto gli interessi dei grandi pescecani del cemento, che
hanno reso sempre più la casa, da bene d’uso, investimento e bene
speculativo.
Una situazione che si fonde, in una miscela esplosiva, con la
precarizzazione del lavoro e della vita, condizione generalizzata che
oramai coinvolge e travolge tutti e tutte noi accanto ai devastanti
processi di esclusione e segregazione prodotti dalle attuali leggi
sull’immigrazione.
Una realtà che a Roma come nelle grandi città alimenta, senza nessun
freno, contraddizioni sociali ed emergenze sempre più forti ed acute:
dalle occupazioni spontanee che sorgono ovunque ci sia una struttura
abbandonata, dalle baraccopoli del 2000, alla quotidiana lotta per la
sopravvivenza di chi è sfrattato o cartolarizzato; da chi migrante o
studente fuori sede cerca di farsi largo nella giungla senza regole
degli affitti; a chi sceglie di lottare ed occupa uno dei tanti stabili
abbandonati della città per riconquistare un diritto negato ed un pezzo
della propria vita; a tutta quella realtà, in parte ancora sommersa ma
sconvolta da un sisma sotterraneo, di chi lavoratore precario (Co Co
Pro, a Tempo determinato, apprendista, interinale, …), non ha accesso al
mercato, di chi non ce la fa più ad arrivare alla fine del mese ad
immaginare un progetto di vita ed un futuro.
Emergenze difronte alla quali la Delibera 110/05 del Comune di Roma (
che ad un anno di distanza dalla sua approvazione resta fra l’altro
pressoché inapplicata), già si rivela uno strumento parziale e non
adeguato in assenza di un radicale cambio di rotta in termini di
politiche nazionali sulla casa.
Per questo, crediamo indispensabile affrontare la situazione attuale
attraverso una ridefinizione complessiva delle politiche abitative che
sappia
Aggredire le emergenze più impellenti e drammatiche ma che allo stesso
tempo affronti in maniera organica e strutturale il PROBLEMA CASA.
Ripensare complessivamente l’emergenza casa significa, ovviamente,
offrire una lettura dei bisogni sociali emergenti, immaginare una
politica del diritto all’abitare come elemento centrale di una nuova
sfera di diritti sociali e di cittadinanza. Significa in maniera decisa
ed inderogabile, aprire una nuova stagione di interventi ed investimenti
pubblici che non lasci più mano libera tanto ai “furbetti del
quartierino”, quanto alle grandi banche mondiali e di guerra che
gestiscono aree edificabili, fondi pubblici, che regolano a piacimento
il mercato degli affitti e dei mutui.
_I movimenti di lotta per la Casa di Roma, questo si aspettano Dal nuovo
governo di Centro-Sinistra e per questo hanno invitato il MinistroDella
Solidarietà Sociale Paolo Ferrero ad un dibattito pubblico che si terrà
**Venerdì 4 agosto alle ore 17.00 presso l’occupazione abitativa di in
Via Cesare De Lollis n. 6 a Roma. *_
L’Italia oggi è fra i paesi d’Europa che hanno il tasso più basso di
edilizia popolare sul patrimonio complessivo (2-3% Circa ); riportare il
livello di edilizia residenziale pubblica a livelli europei non è una
semplice necessità, deve essere un imperativo categorico.
*
Per un piano straordinario di edilizia residenziale pubblica che
riporti l’edilizia residenziale pubblica al 10% del patrimonio
complessivo.
*
Per rivedere i criteri di accesso all’ERP in considerazione delle
trasformazioni del mercato del lavoro e del costo della vita.
*
Per modificare profondamente la 431, e superare l’affitto a libero
mercato
*
Per un blocco generalizzato degli sfratti
Nessuna volontà di sgombero e nessun teorema giudiziario come quello che
vedrà alla sbarra, i compagni e le compagne di ACTION, riuscirà a
trasformare un emergenza sociale in un problema di ordine pubblico.
Mai si riuscirà a far passare chi lotta per un diritto negato e per un
futuro diverso per un “delinquente organizzato”.
L’unica vera risposta alla situazione di emergenza abitativa che
attraversa il paese non passano per le aule di tribunale: costruire ed
attuare subito una vera politica per il diritto alla casa e all’abitare.
NESSUNO SGOMBERO,
NESSUNA CRIMNINALIZZAZIONE DELLE LOTTE SOCIALI
1 MILIONE DI CASE POPOLARI SUBITO!
*Mercoledì 2 agosto ore 12.00, in via Casal De Merode 8*
_Conferenza stampa della “rete dei movimenti per il diritto
all’abitare_” che lancerà l’assemblea pubblica con il Ministro Paolo
Ferrero.
*Venerdì 4 agosto alle ore 17.00*, la /Rete romana dei movimenti per il
diritto all’abitare/ incontrerà il Ministro della Solidarietà Sociale
Paolo Ferrero, in un dibattito pubblico che si terrà presso
l’occupazione abitativa di *Action*, in Via Cesare De Lollis n. 6 a
Roma._ _
Promuovono l’iniziativa:
Action-agenzia comunitaria diritti; Coordinamento cittadino di lotta per
la casa;
Comitato inquilini del centro storico; comitato popolare di lotta per la
casa; Comitato obiettivo casa; Unione inquilini.