Re: [Cm-roma] Picnic? Uhm...

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Auteur: nunzio
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À: Prepariamoci a invadere Roma
Sujet: Re: [Cm-roma] Picnic? Uhm...
Mah! Ste decine, centinaia, milioni e miliardi di pedoni che vanno lì a
svagarsi fra porchette e cocacola mi sorge il dubbio che buona parte siano
gli stessi che creano il grigiore e il traffico della città soprastante, poi
scendono dalle automobili e dalle moto e si trasformano in massa critica
pedonale, lo stesso fanno miliardi di persone che si svagano nei centri
commerciali, su via Tuscolana e sulle principali strade "commerciali" di
Roma!
Comunque non penso che porchettari e pedoni che si svagano siano stati
individuati come avversari dagli ideatori del ciclopicnic di sabato. Nemmeno
gli automobilisti che durante le cm scoprono all'improvviso che devono
raggiungere il pronto soccorso o hanno la zia ammalata grave sono avversari
e nemici, in quel caso i nostri nemici sono le automobili. In questa
faccenda della ciclabile sparita quello che a me salta agli occhi è che un
diritto viene calpestato con molta disinvoltura solo perché i "ciclisti"
sono una categoria "debole", che viene blandita quando fa comodo, voti,
elezioni etc., gli si concede un contentino, si promettono meraviglie
futuribili (ma ve la ricordate la proposta degli ascensori per accedere alle
banchine?).
Non credo che il politicame vario avrebbe detto una sola parola se non fosse
montata un po' di protesta, non sono nemmeno sicuro che i mea culpa, se ci
saranno, saranno sinceri, cercheranno di metterci una pezza come al solito,
poi arriva l'estate...
Roma è piena di km di percorsi sensoriali per non vedenti,(quelle piastrelle
a righe) che non si capisce mai dove vadano a finire, spesso in punti
pericolosi oltre che inutili, i non vedenti sono una "categoria" debole, non
scavalcano le automobili, non bloccano il traffico, le "loro" "associazioni"
trafficano con le istituzioni....nessun politico farà mai un mea culpa per
sti chilometri di plastica inutili...
Di tutto si fa mercato insomma, forse stavolta tocca alla ciclabile sulle
banchine del Tevere...
Caro Marco non si tratta di globalizzazione montante (da mo che è
montata...), si tratta semplicemente di incazzatura contro il commercio, per
quello che me riguarda mi incazzo anche per il commercio delle quote di CO2,
per tutti i commerci de sto mondo, ma qui il discorso sarebbe troppo lungo.
Invece un discorso breve è che molti di quelli che usano la bici come mezzo
di trasporto da un po' di anni si sono resi conto che fanno di più loro per
il pianeta che quelli che indicono conferenze sull'ambiente e poi ci vanno
in macchina. Molti di quelli che usano la bici addirittura pensano che
questa consapevolezza possono comunicarla e trasmetterla, andando in bici,
Critical Mass forse anche questo è. Critical Mass è la pratica di un diritto
(che salvaguarda la salute di tutti, anche degli automobilisti che si
incazzano e dei porchettari). Sto straccio di ciclabile a Roma c'hanno messo
i secoli a farla, verniciando i sampietrini e l'hanno chiamata l'autostrada
dei ciclisti! Nonostante ciò ha dato la possibilità a persone che avevano
paura (PAURA C***O!!!) ad andare in bici a Roma, di prendere le due ruote
per andare al lavoro, ha dato la possibilità a ragazzini e famigliole di
capire che le distanze di Roma in bici non fanno paura, che in fondo non è
una cosa impossibile abbandonare l'automobile.
Quello che hanno combinato sul Tevere è uno schiaffo in primo luogo a tutte
ste persone, e poi anche al buon senso. Sto genere di schiaffoni è
imparentato con le guerre, non si danno schiaffi né si fanno guerre per
ideali patriottici, né per i movimenti democratici per la difesa dei posti
di lavoro dei porchettari uniti! Qualcuno commercia sui diritti, se non è
petrolio o gas sono quote di potere, voti, medaglie, prestigio e ciarpame
vario. Con rispetto parlando, a me fa un po' schifo, come fanno schifo i
sindacati che difendono i posti di lavoro nelle fabbriche di armi quando si
manifesta alle fiere internazionali della morte.
E sono contento che qualcun@ ha indetto sta festa col pic-nic, mica si va in
guerra, si difende un diritto in prima persona.
Io mi arrangio da solo tutti i giorni, anche se devo andare lungo il Tevere
non uso la ciclabile, il più delle volte passo di sopra in mezzo al delirio
di lamiere, è una scelta, sono fortunato a farcela. Se la ciclabile sparisce
non c'è più scelta e molti meno fortunati saranno costretti ad abbandonare
la bici.
Ma perché per l'estate veltroniana non montano mai gli stand sulla pista
macchinabile di sopra?
Oh! Dimenticavo: non ho mai avuto difficoltà con l'allusione sibillina che
la CM è un incontro casuale di ciclisti!
Ibis, Redibis, (la virgola sta qua)Non morieris in Ciclabile, alle brutte
come dolce per il pic-nic suggerisco il Tiramisù.




"Non ho intenzione di prendere posizione. Quello che mi interessa è la forma
delle idee!"
(S. Beckett)














----- Original Message -----
From: "Marco Pierfranceschi" <marco.pie@???>
To: "Prepariamoci a invadere Roma" <cm-roma@???>
Sent: Sunday, June 18, 2006 11:52 PM
Subject: [Cm-roma] Picnic? Uhm...


> Sabato 24 giugno ore 22,30 sulla banchina del Tevere sotto
> Ponte Garibaldi appuntamento festa e picnic dei ciclisti urbani


Se si tratta di fare una festa ci sono anch'io, però siccome ho
difficoltà con le allusioni sibilline che sovente si colgono in
questi "comunicati" perdonatemi se provo a mettere un po' di puntini
sulle/sugli "i".
il primo "puntino" riguarda quello che ci sarà sulla banchina:
decine, se non centinaia, di pedoni (quasi una "massa critica" ante
litteram...), persone che sono lì per passeggiare, svagarsi un po' e,
forse, sfuggire al grigiore e al traffico della città soprastante. Ed
anche gli stand dei tanto vituperati "porchettari" non sono certo
l'onda montante della globalizzazione capitalista, sono stand e
gazebi di pittori, artigiani, bancarellari... riuniti in una
cooperativa (chiedetelo ar "Poro").
Né negli uni, né negli altri, riesco ad individuare degli
avversari... e tantomeno nell'architetto (disabile!) che ha curato
l'allestimento.
Quindi okkio a non ingaggiare una "guerra tra poveri" o a partire per
le "crociate": chi ha calpestato i nostri diritti sta da un'altra
parte, e secondo me se ne sbatte allegramente sia di noi che di
loro... :-(

Il secondo "puntino" è una dritta, io c'ero venerdì sera, e gli
animi, dall'altra parte, sono abbastanza caldi da scambiare perfino
una festosa ed allegra rivendicazione per una provocazione, se non
addirittura un'aggressione ai _propri_ diritti...
Strano, eh? Queste persone sono convinte di essere state autorizzate
a tenere la manifestazione sulla banchina, e dopo aver investito
soldi e fatica a metter su la baracca saltano fuori una manciata di
ciclisti intransigenti che li vogliono cacciar via per garantire una
percorribilità più teorica che reale (di fatto non è che i ciclisti
feriali, su quella pista, siano poi così numerosi... e loro che
stanno lì da settimane se ne rendono ben conto).
Insomma, anche andando con le migliori intenzioni il rischio di
innescare un conflitto è alto, io suggerisco di "preparare il
terreno" quantomeno andando a parlare con queste persone. Venerdì noi
lo abbiamo fatto, ed è un'esperienza che raccomando.

"Puntino" terzo non sono io che mi "autoproclamo", sono solo uno che
sta cercando di muovere le cose per trovare una soluzione. Avrei
preferito che i ciclisti romani, venerdì, si autorappresentassero con
la loro presenza, ma non sempre si ha quello che si desidera, e
bisogna arrangiarsi con quello che c'è, foss'anche solo sé stessi...

Ciao

--
Marco Pierfranceschi
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