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Szerző: Alessio Ciacci
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Címzett: forumlucca
Tárgy: [Forumlucca] Fw: [hyperlink] Altroconsumo inchiesta 2006: Acqua rubinetto buona e sicura

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From: Stefano Guidi
To: crap_mailinglist@??? ; coordinamento-regionale-acqua-pubblica-lazio@??? ; hyperlink@???
Sent: Friday, May 26, 2006 2:51 PM
Subject: [hyperlink] Altroconsumo inchiesta 2006: Acqua rubinetto buona e sicura


L'acqua potabile italiana, l'acqua che quotidianamente lasciamo scorrere dai rubinetti per qualsiasi uso dobbiamo farne, è un'acqua sicura, limpida, batteriologicamente pura, buona per la salute e accettabile al gusto. Certo, non sarà la dolce fresca e chiara acqua di sorgente, ma la sfiducia che gli italiano nutrono per essa è assolutamente immotivata.
A 'promuovere' l'ingiustamente bistrattata acqua di rubinetto è anche il risultato di una recente indagine di Altroconsumo, associazione di consumatori che periodicamente verifica lo stato di salute dell'acqua potabile sul territorio nazionale.
Quello che è uscito dall'analisi è un quadro confortante, con due sole eccezioni negative - Genova e Catanzaro - tra le 35 città nelle quali sono stati prelevati e poi analizzati 43 campioni di acqua, provenienti dalle fontanelle pubbliche (della cui qualità sono direttamente responsabili gli acquedotti) nelle piazze della penisola, da Nord a Sud, da Ancona ad Avellino, da Bolzano a Benevento, da Lecco a Palermo, da Firenze a Potenza.

L'acqua migliore, quella più cristallina, è negli acquedotti di Cagliari, L'Aquila, Pavia, Bergamo; buone anche le prove di Roma e Milano, che fa passi avanti. Tutti i campioni, comunque, dovevano rientrare nelle soglie di valore fissate dalla legge per limitare la concentrazione di sostanze indesiderate come metalli, solventi (spesso di origine industriale, molto frequenti nelle falde italiane) e inquinanti, come i trattamenti di disinfestazione.
Risultati, insomma, che promuovono l'acqua pubblica, acqua che anzi, ha un vantaggio in più: ''E' più garantita e controllata, oltre che sicura e salubre'', spiega Claudia Chiozzotto, curatrice dell'indagine. Nonostante ciò solo l'1% dei consumi totali di acqua pubblica corrisponde all'uso alimentare.
Ma perché gli italiani preferiscono dissetarsi comprando l'acqua imbottigliata? ''E' vero, siamo i più grandi consumatori d'Europa di acqua in bottiglia - dice Chiozzotto -. Un'abitudine che costa caro, sia al portafoglio che all'ambiente, con oltre 200mila tonnellate di plastica prodotta per imbottigliare circa 11 miliardi di litri d'acqua''. ''Snobbare l'acqua di rubinetto a favore delle minerali è una scelta poco ragionevole, a meno che non si abbia la passione per le frizzanti'', afferma Chiozzotto, che si dice convinta della necessità di educare il consumatore a bere l'acqua pubblica, perché ''è solo una questione di gusto: molti non sanno che bisogna solo lasciar 'riposare' l'acqua per alcuni minuti, e il sapore si 'assesta', diventando gradevole''.

Un principio educativo di cui fare tesoro sicuramente, insieme a un'altra importante considerazione: ''Comunemente si crede che l'acqua con elevate quantità di calcio e magnesio, di alta durezza, abbia un effetto negativo sulla salute: i più pensano immediatamente che possa favorire la calcolosi. In realtà - e studi scientifici lo dimostrano - la durezza dell'acqua protegge da malattie cardiovascolari''. E proprio la bassa durezza è stata la caratteristica che ha fatto guadagnare la maglia nera alla città di Catanzaro: le acque più leggere, infatti, possono portare in sospensione i metalli, e la città calabrese è stata bocciata proprio per l'elevata presenza di nichel e alluminio.

''Invitiamo i consumatori a preferire l'acqua che sgorga dai rubinetti delle loro case'', afferma Altroconsumo, che si impegna a vigilare sulla qualità del servizio che sarà fornito anche quando, e il panorama sta evolvendo in questa direzione, sarà compiuto l'ingresso di aziende private a fianco delle municipalizzate. Oltre a continuare a fare informazione contro paure immotivate e in favore scelte oculate di consumo, l'associazione invita i gestori sul territorio a mantenere costantemente alto il livello di qualità dell'acqua che entra nelle case, garantendo sia l'assenza di sostanze indesiderate, sia un accettabile livello di qualità riguardo sapore e odore.

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