"Alex Foti" <alex.foti@???> writes:
> CYCLING: a quiet statement AGAINST OIL WARS (mi han regalato da SF
> questa targhetta da mettere dietro la sella.... ah il west coast
> hacktivism... matt gonzalez... sigh... perché qui il grassroots
> municipalism è impossibile?)
ma dai :)
impossibile, che parolone...
e' che non c'e' la cultura (ne' antagonista ne' ecologista)
necessaria.
poi, a volerlo, e' una cosa possibilissima.
pensa che nel periodo d'oro dell'(ex)ciclofficina abbiamo addirittura
rischiato di trasformare in giardino di quartiere l'(ex)orto botanico
che era al fianco del garibaldi.
avevamo (in una decina di persone) iniziato a metterlo a posto
lasciando la verde muraglia esterna come muro al nostro agire
e si era addirittura ventilato un gemellaggio verde col bulk.
le piante che avremmo tolto dal giardino per fare spazio alle restanti
sarebbero dovute andare ad abbellire il cortile del bulk...
potammo e arieggiammo l'orto e trasportammo un po' di edere & rose...
poi tutto fini' in vacca tra incomprensioni movimentiste
e indifferenza.
pero' e' stato un bel momento
che addirittura poteva consolidarsi
e diventare esperienza duratura concreta.
ad ogni modo, come ti ho gia' accennato a ciclopolis,
la stecca E' il luogo giusto da difendere e da reinverdire.
anche in questo caso bastano veramente pochi attivisti
e, per dire, una volta al mese o in base a un qualche calendario
lunare o di qualsiasi altro tipo
iniziare a fare piantumazione/inseminamento.
e' anche sufficente che i suddetti azionisitiverdi
inizino singolarmente a spargere semi.
> Da giungla in giardino grazie ad un 'eroe' misterioso
> [Manfredonia.net Magazine]
> Esasperato dalla situazione del verde pubblico, un ragazzo si
> rimbocca le maniche. La legge, però, non lo consente.
> continua - http://www.manfredonia.net/index.php?s=2&a=1&id=6404&c=&m=&i=3
piantare tutto, piantare ovunque.
che ne so',
si potrebbero fare delle feste/incontri
dove vendere semi da andare a piantare in giro per l'urbe,
magari accompagnati da una cartografia di milano
appositamente incentrata sulle aree piantumabili.
a proposito del tuo accostamento tra ciclo e verde
cito la notizia
( postata su
http://www.inventati.org/noviglob/journal/ )
che mi ha fatto scoprire la realta' di toronto
della quale t'ho parlato:
> Guerilla Gardening This Saturday
> [BikingToronto]
> Also this Saturday is the first 2006 "nature vandalism"
> outing with the TPCS's Guerilla Gardening Brigade.
> I've become a lot more environmental since starting to ride my
> bike everywhere 2 years ago (almost to the day, actually...),
> and anything that helps nature in our city, as well as puts the
> emphasis on people rather than cars has my complete support.
> I don't have any gardening gear or tools (my most elaborate
> green thumb project at the moment is trying to start a whole
> bunch of maple tree seeds in some ice cube trays...), but I may
> go and check out the Gardeners and tell them I love what they
> are doing.
> GRAFFITI WITH NATURE
> Without permit or license,
> we plant seeds and seedlings
> in all those neglected corners of public space.
> Join us as we vandalise the city with nature!
> Guerrilla Gardening http://www.publicspace.ca/gardeners.htm
> Toronto Public Space Committee http://www.publicspace.ca/index.htm
una cosa che sarebbe bella,
potrebbe essere anche quella di
seminare una qualche coltivazione annuale
(tipo un cereale invernale)
in un periodo in cui non e' prevista la cura/distruzione del verde
da parte delle squadre comunali.
un'ispirazione, questa, che mi deriva da:
> FARMADELPHIA
> [Inhabitat]
> Farmadeliphication (fahr'muh'deli'fi'kay'shun), n. 1. The process of
> turning all of Philadelphia's vacant and abandoned lots into urban
> farms: The 'Farmadeliphication' of once decrepit buildings into farm
> structures advances fresh ways of seeing old structures as well as
> allowing for an organic transformation of history that contributes to
> the present day fabric. 2. What might happen if the Front Studio
> team's entry to the Urban Voids competition moves beyond the
> conceptual stage.
> Farmadelphia proposes a break down of the divisions between ecology
> and the built environment - a pretty standard mission among urban
> revitalization advocates these days. But Front's vision doesn't
> merely sprinkle a community garden here and there; they want to
> Farmadelphify the whole city...
> continua http://www.inhabitat.com/entry_1229.php
il problema principale e' che si lavora sempre sull'emergenza
e sulla rivendicazione antagonista
limitando cosi l'agire al "discorso" e ai temi portati alla ribalta
dall'insensatezza dell'agire umano.
trovo invece necessario anticipare le mosse spiazzando
e spostare in questo modo l'attenzione su piani differenti
e in una certa maniera propositivi di visioni altre
a partire da terreni "vergini",
cioe' non ancora occupati dai paradigmi dominanti.
per semplificare:
l'ultima battaglia persa in partenza anche se giustissima
a cui ho partecipato indirettamente
e' stata la lotta per la salvaguardia del bosco di gioia.
era persa in partenza
perche' era una rivendicazione di retroguardia
portata avanti di fronte allo scellerato progetto faraonico
del nostro caro governatore.
penso, al contrario,
che sia necessario individuare aree che non sono ancora nel mirino
della distruzione e renderle attraenti.
la stecca, comunque, per una serie di motivi,
merita un discorso a parte
e proprio per questo la vedrei come il luogo ideale
per l'istituzione di un gruppo dedito all'attivismo verde.
per finire questo delirio di onnipotenza
e riportare il tutto su un terreno
che potrebbe essere praticabile in una prospettiva associativa
segnalo
wildflowers -
http://www.wildflowers.it
un interessante progetto italico di
> valorizzazione estetico-paesaggistica e riqualificazione
> ambientale a basso input energetico di ambienti antropizzati
> attraverso la caratterizzazione e l'utilizzo di wildflowers
> originati da specie ed ecotipi locali.
fiori e bici al popolo