(L) [Fwd: [Radio] proposta podcasting]

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Author: pinna
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To: autoprod - muzak - no-copyright - etc.
Subject: (L) [Fwd: [Radio] proposta podcasting]
credo che entrare a far parte di, o collaborare con, o dare una mano a
far nascere questo progetto sia una delle cose piu' concrete che
possiano fare come consorzio / collettivo in questo momento.

quello che ho risposto sulla mailing list radio@??? (a cui
qualcuno di noi e' iscritt*) e' che come (L)eft noi possiamo:
- fornire la nostra musica;
- pubblicizzare presso i nostri ambiti (cioe' i fans delle nostre band)
il progetto appena sara' partito;
- pensare a una integrazione tra la Freebox e il podcast (ad es.
includendo nel materiale distribuito dalla Freebox questi podcast);

ciao
pinna


-------- Messaggio Originale --------
Oggetto: [Radio] proposta podcasting
Data: Sat, 13 May 2006 15:33:25 +0200
Da: enrica <enrica.sarto@???>
Rispondi-a: radio@???
A: <radio@???>

Per un podcast orizzontale e condiviso
Appello ai fratelli e alle sorelle delle radio di movimento

1. Un desolato presente, ma (forse) un luminoso futuro
Crediamo non sfugga a nessuno, anzi sia pure banale dirlo, che le
esperienze
di comunicazione dal basso, in primis lo strumento della radio web di cui
amiamo occuparci, vivano un periodo difficile, un desolato presente.
Produciamo materiali audio, facciamo musica e sperimentiamo nuove
culture ma
spesso per mancanza di ascolti, o meglio mancanza di cultura dell'ascolto
web, ci sentiamo frustrati, inutili e vorremmo scomparire dalla rete. Da
questo vogliamo cercare una via di
fuga, possibile, non certa, che vorremmo percorrere insieme ad altre
esperienze di comunicazione di movimento e dal basso.

2. E' improprio chiamarci radio?
Ci siamo chiamati radio ma questa definizione è forse impropria.Svolgiamo
assai sporadicamente le tipiche funzioni di una radio tradizionale, spesso
produciamo in base ad eventi o comunque su appuntamenti fissi. Questo da
una
parte ci ha dato la possibilità di sperimentare un nuovo mezzo di
comunicazione, percependo meglio ciò che differisce la comunicazione della
rete dal tradizionale ascolto di una radio in FM, dall'altra ci fa anche
riflettere sulla necessità di creare un linguaggio autonomo delle radio web
e quindi pensare anche a forme diverse di interazione con un utenza
decisamente differente da chi, per esempio, è solito ascoltare la radio in
auto.

3. Cosa diamine sarebbe il podcast?
Definizioni dettagliate dei termini "podcast" (registrazione digitale
audio
o video, scaricabile automaticamente da un software apposito, messa a
disposizione su Internet per chiunque si abboni ad una trasmissione
periodica) e "podcasting" (sistema che permette di scaricare in modo
automatico risorse audio o video, chiamate podcast, utilizzando un "client"
chiamato aggregatore o feeder) si possono consultare su Wikipedia
(http://it.wikipedia.org/wiki/Podcast), mentre sul sito di RadioPodcast.it
(http://www.radiopodcast.it/?content=help_1) si trova un'attenta disanima
della tipologia degli utenti dei podcast e dei vantaggi, rispetto
all'ascolto diretto di una radio web, per chi non ha una connessione
permanente alla rete o non può collegarsi online negli orari in cui una
certa trasmissione va in onda.

4. Come si accede al podcast usando software libero
Pensiamo di sfondare una porta aperta, in questa sede, ribadendo che, ove
sia umanamente possibile, l'uso del software libero è un imperativo etico,
ancor prima che una scelta tecnica o politica. Per nostra fortuna (e con
buona pace della nota multinazionale che invece vorrebbe farci credere che
l'accesso al podcast sia possibile solo attraverso i propri prodotti), di
programmi liberi per il podcast ne esiste una miriade
(http://www.podcastingnews.com/topics/Podcast_Software.html) e, almeno
stavolta, non saremo costretti a scrivere migliaia di righe di codice per
reinventare la ruota. In via del tutto provvisoria e soggetta a verifica
sperimentale, la nostra scelta sui "client" da suggerire all'utenza sarebbe
caduta su Ipodder(http://www.ipodder.org) e sull'ottimo Juice
(http://juicereceiver.sourceforge.net/index.php) che del citato Ipodder
sarebbe la naturale evoluzione. Ovviamente entrambi i software sono a
sorgente aperto e rilasciati sotto licenza GPL.

5. Un podcast orizzontale e condiviso
La nostra proposta è realizzare un podcast, orizzontale e condiviso,
dove le
radio web possano inserire, ciascuna in piena autonomia una volta stabilito
un minimo di standard tecnici comuni, i propri materiali per raggiungere,
anche attraverso questo strumento, un'utenza altra che abbia ancora voglia
di cercare contenuti differenti rispetto alla miseria, politica e
culturale,
che ormai da troppo tempo ci propinano i media mainstream. Il podcast
potrebbe meglio mettere in comunicazione le varie esperienze di radio,
creare sinergie sui contenuti prodotti, cercare di attivare quei meccanismi
di diffusione e condivisione che ci accumunano un po' tutti.

6. Due alternative tecniche
Tecnicamente parlando, esistono due strade per la realizzazione del
podcast.
La prima è affidarsi in toto a servizi esterni, aprendo un blog da qualche
parte (ad es. su blogger.com) e passando il relativo feed RSS a
feedburner.com (o servizio analogo) che, in modo del tutto automatico e
trasparente, lo trasformerà in un vero e proprio podcast (un piccolo
esempio
potete trovarlo all'indirizzo http://feeds.feedburner.com/RadioDissident).
Avrebbero accesso in scrittura al blog le radio partecipanti ed il
vantaggio
di questo metodo è che non ci sarebbe alcun bisogno di un repository
centrale perché i file audio potranno risiedere su qualunque server della
rete. La seconda strada, invece, prevede la disponibilità di un nostro
server sui cui far girare un programma libero chiamato Podcastamatic
(http://bradley.chicago.il.us/projects/podcastamatic), che in buona
sostanza è uno script perl, ed un repository centrale da qualche parte (non
necessariamente sul server) dove fare l'upload dei file audio usando il
protocollo ftp. Poi ci penserà Podcastamatic a generare il feed per il
podcasting e la relativa pagina web. L'evidente vantaggio di questa
soluzione è il controllo totale di tutto il processo. Volutamente lasciamo
aperte alla discussione entrambe le possibilità perché ci rendiamo conto
che
alla base della decisione debba esserci una precisa scelta politica e non
solo squisitamente tecnica.

7. Dieci, cento, mille, diecimila radio web
Dall'esistenza di un podcast di movimento, orizzontale e condiviso,
trarrebbero sicuramente vantaggio le radio che nascono, ed auspichiamo
nasceranno, anche lontano dai grandi centri urbani, dove le realtà di
movimento non abbondano, perché avrebbero a disposizione da subito del buon
materiale da mandare in onda.

8. Una radio non è solo un megafono (ma neanche solo un jukebox)
Sul piano delle sinergie, proponiamo di offrire ampio spazio ai gruppi rock
(e non solo rock) emergenti che, passando attraverso una delle radio
partecipanti, potranno far inserire nel podcast uno o più loro brani.
Questo
ci permetterà di interagire più strettamente con la scena indie, con
evidenti vantaggi sia per le radio web che per i gruppi.

9. Il nome della cosa
Siamo aperti a prendere in considerazione altre idee, ma il nome che al
momento proponiamo per il podcast di movimento è RANA. L'acronimo starebbe
per Radio Autonome Non Allineate :)

10. Conclusione: cosa abbiamo da perdere?
Concludiamo con un appello ai fratelli e alle sorelle delle radio di
movimento. Che la Rana, animale totemico a cui affidiamo i destini della
radiofonia online, lanci i primi segnali verso il mondo in ascolto ed
inondi
la rete con il suo gracidìo. Il momento è ADESSO.


Radio Hacktive
Radio Dissident




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