[Forumlucca] R: sfratto famiglia Biagi

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Auteur: tommaso.panigada
Date:  
À: Forumlucca
Sujet: [Forumlucca] R: sfratto famiglia Biagi


vi giro questo messaggio perchè penso che ne valga la pena , se interessa a qualcuno di dare una mano il 31 di maggio si faccia avanti per muoverci assieme.

tommaso panigada

-----Messaggio originale-----
Da: ivano.bechini@??? [mailto:ivano.bechini@virgilio.it]
Inviato: venerdì 12 maggio 2006 14.26
A: legambienteempolesevaldelsa; Walter Pacini
Oggetto: I: sfratto famiglia Biagi


La proposta è: mobilitarsi e darsi comunque appuntamento il 31 maggio
per impedire lo sfratto.
ivano


----Messaggio originale----
Da:
maurizio.mazzariol@???
Data: 12-mag-2006 12.13 PM
A:
Ogg:
sfratto famiglia Biagi

APPELLO AL MOVIMENTO CONTADINO E AI MOVIMENTI
CITTADINI CONTRO

GLI SFRATTI ALLE AZIENDE AGRICOLE E PER IL DIRITTO
ALL’ACCESSO ALLA

TERRA PER CHI LA LAVORA



Foro Contadino si attiva
tramite il Soccorso Contadino per cercare di frenare le decine di
sfratti e soprusi che ormai da anni precludono anche in Regione Toscana
la possibilità ai contadini di poter continuare a lavorare la loro
terra e senza che nessuno muova una foglia.
La vicenda che colpisce l’
Azienda Agricola Biagi in località S.Stefano a Macerata nel comune di
Cascina ci dice oggi come un contadino può perdere la terra anche
acquistando semplicemente un trattore.


La Storia


Nel maggio 1996
viene acquistato dalla Azienda Agricola Biagi un trattore con rotoballa
da una ditta di mezzi agricoli della provincia di Pisa per una spesa
totale pari a 135.000.000 di Lire e, nell’attesa che il pagamento
della somma avvenga tramite mutuo agro-fidi , il rivenditore richiede
a garanzia la sottoscrizione di cambiali da restituire a transazione
bancaria avvenuta.
La transazione avviene, ma le cambiali non solo non
vengono restituite (tanto da costringere l’azienda a ricorrere alle
prestazioni di un avvocato) ma addirittura vengono utilizzate per
avviare una procedura fallimentare a danno dell’Azienda portata avanti
dallo stesso rivenditore.
Con una procedura piuttosto anomala ( non
viene data alcuna notifica alla Azienda stessa), viene avviato un
procedimento civile che porta alla “svendita” della Azienda Biagi per
135.000,000 milioni di vecchie lire (non a caso lo stesso valore pagato
al rivenditore di trattori.....): questo il 27 aprile 1999.
Nonostante
l’opposizione legale abbia dimostrato nel frattempo che le cambiali in
oggetto non siano altro che dei falsi e un processo penale lo abbia
definitivamente riconosciuto facendo mancare quindi i presupposti per
l’azione fallimentare, nel 2001 viene fatta conclusione del
procedimento: il giudice in carica stabilisce che l'immobile e i vari
annessi vengano tolti ai legittimi proprietari e aggiudicati al
compratore!!!!
Il resto della storia è attuale : vari sfratti seguiti
da varie proroghe grazie all’intervento responsabile
del Comune di
Cascina e del Foro Contadino Toscano che sta seguendo la vicenda dal
maggio 2005.
I periti e i legali del Soccorso Contadino hanno cercato
inutilmente in tutti questi mesi di far riesaminare l’intera questione
al nuovo giudice ( già perché nel frattempo il vecchio giudice è stato
trasferito con provvedimento disciplinare ad altra sede), depositando
una nuova memoria ma con un unico risultato: che lo sfratto tramite le
forze dell’ordine è da effettuarsi il 31 di maggio in modo
inderogabile.

La vicenda della Azienda Agricola Biagi porta alla
ribalta la solitudine di tante aziende agricole che rischiano la morte
ogni giorno per sfratto a vantaggio di speculazioni private o
pubbliche, nel completo disinteresse delle Associazioni di categoria
(sempre più patronato di servizi e sempre meno sindacato) che invece
ben rappresentano i forti poteri del latifondo e dell’agro-industria e
nella colpevole assenza della Giunta Regionale che spesso sembra non
accorgersi del destino che travolge centinaia di contadini e relative
famiglie dal rischio concretissimo di sfratti inaccettabili.
E’ nostra
opinione che solo la mobilitazione e la “politica” può mettere un
paletto a queste pratiche vessatorie nelle quali la furbizia e le
speculazioni stanno espropriando aziende che lavorano e di cui sentiamo
sempre più la necessità nel nostro territorio.


Alla Regione Toscana
chiediamo:

1. Il blocco urgente degli sfratti e delle azioni che hanno
come effetto l’espulsione dalla terra e la successiva revoca anche di
altre procedure a carico di analoghe realtà;
2. un piano di riordino
dell’assetto fondiario che garantisca l’accesso alla terra: chiediamo
che si legiferi contro la politica degli sfratti perché allo stesso
modo con cui giustamente si difende l’inquilino in un condominio si
difenda ancora di più il contadino che lavora e produce su quella terra
che è un valore per tutti, cittadini e agricoltori;
3. l’istituzione di
una “Banca della terra”che garantisca l’uso delle terre dimesse ed un
uso delle terre pubbliche che assicuri la priorità della produzione
contadina;
4. la costituzione di Osservatori provinciali per monitorare
i beni esistenti e seguire tutti i passaggi di ogni vendita dal punto
di vista dell’impatto ambientale e sociale provocato dalla nuova
destinazione d’uso e per la verifica della congruità economica delle
alienazioni già effettuate;
5. che almeno il 50% del patrimonio
pubblico venga indirizzato a progetti di sviluppo rurale autocentrato,
proposti da giovani agricoltori e finanziati tramite il Piano di
sviluppo rurale regionale;
6. la garanzia per le piccole aziende
contadine all’accesso al credito, agevolato e sostenuto dalla Regione
stessa.


Ma la triste vicenda che ha colpito la famiglia Biagi non
deve passare inosservata:

vogliamo che questo mese di maggio diventi
un mese di denuncia e di solidarietà attiva e invitiamo il movimento
contadino e cittadino ad una forte mobilitazione e al presidio della
Azienda stessa opponendosi allo sfratto esecutivo richiesto dalla
proprietà, il giorno 31 maggio fino dalle prime ore del mattino.



Pisa, 5 maggio 
2006                                                         Foro 
Contadino Toscano



Soccorso Contadino