Il carro davanti ai buoi e i buoi davanti agli occhi - Alcune note sul paradosso del 25 aprile a Pordenone: antifascisti no, fascisti si!
Questo sarebbe il sesto anno consecutivo che a Pordenone gli anarchici e i libertari, assieme a diverse altre realtà e soprattutto a singoli antifascisti, partecipano al 25 aprile in P.le Ellero a Pordenone, seguendo fin dalla mattina, senza disturbarle, le "improbabili" commemorazioni ufficiali per poi prendersi la piazza. Lo scopo è quello d'informare sull'attualità della resistenza come valore ed impedire a una ventina di postfascisti di Alleanza Nazionale di mistificarne il significato attraverso una sfilata con deposizione di corona a titolo di "pacificazione nazionale", in realtà null'altro che una provocazione. Che il 25 aprile sia la data simbolica della cacciata del nazifascismo e della vittoria del fronte antifascista in Italia non è, come sappiamo, a conoscenza di pochi e intimi ciurmatori. Ecco perché, indipendentemente quali siano gli approcci con cui si ricorda o su cui ci si confronta, questa resta la giornata di chi si riconosce nell'antifascismo.
Non serve dunque scomodare questioni politiche o filosofiche per condividere l'inopportunità di una presenza provocatoria di nostalgici del regime in piazza, basta servirsi della logica, della ragionevolezza. Tuttavia Pordenone in qualità di Questura, di una buona parte istituzionale e a seguito i vari media locali, dimostra di farne scarso uso tanto da trasformare un'anomalia in un diritto per alcuni e in un fastidio/problema per gli altri: i postfascisti DEVONO sfilare mentre gli anarchici dovrebbero evitare e semmai bussare alla porta "fornendo garanzie". Nossignori.
Noi come anarchici e libertari rivendichiamo la partecipazione dei nostri compagni e delle nostre compagne alle lotte di quegli anni, al confino, alla galera, alla resistenza, all'insurrezione popolare contro il fascismo.
Rivendichiamo come movimento anarchico d'essere stati i primi, e in parte i soli, già dagli anni venti, a sostenere e organizzare gli Arditi del Popolo quale prima forma di resistenza armata alla reazione incalzante, quando le dirigenze del partito socialista e comunista di allora ne presero la distanza ostacolandone di fatto la legittimità, in barba alla gran parte della base dei partiti che decise di parteciparvi ugualmente (un esempio fra tutti si pensi alle barricate di Parma ben raccontate nel recente libro Oltretorrente di Pino Cacucci).
Il contributo libertario alla resistenza fu di migliaia di uomini e donne in gran parte dislocati presso varie formazioni politicamente miste e dove fu possible con formazioni proprie.
Soltanto l'ignoranza o la cosciente menzogna possono far metter sullo stesso piano di legittimità anarchici e fascisti in piazza il 25 aprile. Così come disinformazione mirata è stata in tutti questi anni la cronaca di quotidiani e televisioni locali rispetto a quanto avvenuto in piazza: non ci sono MAI stati scontri, ne tafferugli e neppure violenza. La scelta della resistenza passiva è sempre stata sostenuta e condotta in piazza da tutti coloro che sono scesi a impedire la provocazione di AN, le uniche violenze sono da imputare alle forze dell'ordine che hanno sempre usato la forza per trascinare via I manifestanti, spesse volte forzando la mano e lascinado lividi e slogature, giovani o ragazze che fossero. Così come la presunta sassaiola non ha mai portato a nessuna imputazione (eppure c'erano almeno 2/3 telecamere a riprendere tutto), il processo in corso ad un compagno accusato di aver colpito un polizziotto risulta essere un bluff montato ad hoc dalla questura (il diretto interessato non ha mai visto in faccia il presunto aggressore e I due testimoni si contraddicono) tanto che allo sfortunato non gli furono chiesti neppure I documenti, ed ancora non è vero che l'anno scorso non ci fu nulla perchè la provincia decise di spostare la commemorazione in Aula Magna; dale 9.00 fino oltre le 10.00 in P.le Ellero c'erano tutti sotto la pioggia, dall'esercito alla polizia e fu solo in ultima istanza che decisero di spostare l'evento; così come c'erano quasi un centinaio di antifascisti che sono rimasti fino a tarda mattinata mentre gli unici assenti furono proprio I provocatori: coloro che da diversi anni creano problemi di ordine pubblico.
Calando il sipario sulla disinformazione mediatica concludiamo denunciando:
- il clima di tensione orchestrato dai giornali in occasione del prossimo 25 aprile, mentendo sulle mancate notifiche in questura giunte invece da diverso tempo, nel tentativo di legittimare la negazione della piazza per motivi di ordine pubblico
- che non rinunceremo alla presenza in piazza indipendentemente dall'autorizzazione o meno della questura in quanto eredi legittimi dei valori della resistenza rappresentati simbolicamente dalla giornata del 25 aprile
- se si presentassero I fascisti non rinunceremo a contestare la loro presenza così come è sempre avvenuto e nei modi non violenti che ci hanno caratterizzato in questi anni imputando la responsabilità della tensione e di quanto avverrà alla questura di Pordenone
Per questo sabato 22 aprile nel quartiere Villanova è stata tenuta una conferenza stampa da "Iniziativa Liberatia - PN" in cui si sono spiegate le ragioni e il senso della presenza in piazza.