Autore: ugo Data: To: forum sociale di genova Oggetto: [NuovoLab] Viva il cardinal Martini
MARTINI "SI AI PROFILATTICI PER FERMARE l'AIDS
A sole quarantottore dal primo «compleanno» di Benedetto XVI la Chiesa si
spacca in due sulla bioetica. Sì all'uso dei profilattici quale «male minore»
per contrastare l'Aids; invito alla prudenza nell'esprimere giudizi troppo
affrettati sulla fecondazione etcrologa e allerta sull'adozione degli embrioni:
meglio affidarli a donne single che decretarne la distruzione.
Fa scandalo e rompe il tabù dell'odiato condom il cardinale Carlo Maria Martini,
figura fondamentale nel conclave che ha condotto all'elezione di Benedetto
XV e che dalle pagine de L'Espresso - in edicola oggi - scatena i suoi posati
ma efficaci strali contro una cupola michelangiolesca che sembra ormai indugiare
su posizioni bigotte e forse troppo altere.
Dialoga senza infingimenti col chirurgo Ignazio Marini, il cardinal Martini
e il dibattito tra «scienza e fede» prende, per una volta, la piega di una
autentica discussione. Per entrambi, si tratta di questioni così delicate
che il pericolo è «di cadere in facili contrapposizioni e strumentalizzazioni».
In gioco, allertano all'unisono, è il rischio «di creare fratture nella società».
«C'è stata possibilità di dialogo - ha sottolineato il chirurgo neo eletto
al senato per i Ds - e per quanto riguarda il problema dell'Aids il cardinale
ha risposto con molta chiarezza al mio appello: ho infatti sostenuto che
è inaccettabile bandire l'utilizzo del preservativo considerando i 42 milioni
di pazienti affetti da Aids che, vivendo per la maggior parte in Africa,
non hanno neppure accesso alle terapie di base».
Martini, dal canto suo, non lesina lezioni: «Lo sposo affetto dall'Aids -
spiega - è obbligato a proteggere l'altro partner e questi pure deve potersi
proteggere». Una bomba fatta esplodere in Vaticano e destinata a far discutere.
Anche perché la vera questione è altrove ed è politica: «Dovranno essere
o meno le autorità religiose -intigna Martini - a propagandare un tale mezzo
di difesa, quasi ritenendo che gli altri mezzi moralmente sostenibili, compresa
l'astinenza, vengano messi in secondo piano?».
Aperture e chiusure si alternano in un'altalena inconcludente. No all'uso
delle cellule staminali embrionali destinate alla ricerca, no ai compensi
per la donazione degli organi e no all'eutanasia - «un atto che porta morte»
- ma sì all'utilizzo degli embrioni congelati laddove si permetta ad una
vita «di espandersi piuttosto che lasciarla morire». Via libera alle adozioni
per i single: «in mancanza di una famiglia composta da un uomo e una donna
che abbiano saggezza e maturità anche altre persone, persino single, potrebbero
dar di fatto alcune garanzie essenziali. Non mi chiuderei perciò a una sola
possibilità, ma lascerei ai responsabili di vedere quale è la migliore soluzione
di fatto, qui e adesso, per questo bambino o bambina. Quando è data la possibilità
di scegliere occorre scegliere il meglio».
Più cauto si presenta, il cardinal Martini, ri spetto all'aborto e alla presenza
dei volontari nei consultori: «Non saprei al momento che cosa suggerire,
perché probabilmente ogni soluzione che si volesse cercare comporterebbe
degli aspetti negativi».
Scorato il commento dell'immunologo e presidente dell'Anlaids, Fernando Aiuto:
quelladi Martini «è un'apertura importante che, però, non rappresenta, purtroppo,
la posizione ufficiale della Chiesa. Mi piacerebbe sapere qual'è la posizione
del Vaticano». Che la Chiesa propagandi il profilattico, precisa Aiuti, «sarebbe
chiedere troppo ma che almeno ci risparmi una opposizione a tutto campo».
Tace il Vaticano, anzi parla di altro: è in arrivo la prima serie di monete
con l'effigie di papa Ratzinger, quindi Cannilo Ruini aprirà - domani, a
Rimini - il congresso sul «Rinnovamento dello spirito» e infine per la prima
volta, oggi pomeriggio, un papa assisterà ad un concerto all'auditorium romano.
Con buona pace di Martino.