[Lecce-sf] antirazzismo in U.S.A.

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Author: Silverio Tomeo
Date:  
To: social forum
Subject: [Lecce-sf] antirazzismo in U.S.A.
Usa, due milioni di manifestanti in piazza per difendere gli
            immigrati
            di red


             Sono stati più di due milioni i manifestanti scesi lunedì sulle 
            strade delle maggiori città statunitensi, da New York a San Diego, 
            per esprimere sostegno e solidarietà ai circa 11 milioni di 
            immigrati che vivono nel Paese da clandestini, per chiedere una 
            legge che consenta di regolarizzare la loro posizione. Al grido di 
            «Si se puede», «Yes we can», una folla di immigrati legali e 
            illegali, soprattutto latinoamericani, accompagnati da studenti, 
            leader religiosi e per i diritti civili, ha invaso pacificamente le 
            strade di 70 città americane nella «Giornata nazionale di azione per 
            la giustizia per gli immigrati».
            «È tempo che gli americani alzino le loro voci, orgogliosi del 
            nostro passato d'immigrati e orgogliosi per il nostro futuro 
            d'immigrati», ha detto il senatore democratico Edward Kennedy 
            parlando alla folla riunita a Washington. Secondo i dati forniti 
            dalle autorità d'oltreoceano, nella sola città di Atlanta, in 
            Georgia, i manifestanti che hanno sfilato per le strade sono stati 
            più di 50mila mentre a Washington hanno superato le 200mila unità. 
            Ma non si tratta di casi isolati. Tutti i maggiori centri urbani 
            degli Stati Uniti hanno registrato centinaia di manifestazioni al 
            grido «Noi siamo
            l'America» o «Legalizzare, non criminalizzare». 
            A Filadelfia il numero dei manifestanti è arrivato a superare le 
            25mila unità, mentre un imponente corteo organizzato a New York da 
            parte di un gruppo di attivisti per i diritti degli immigrati ha 
            superato secondo le prime fonti le 350mila presenze. Partito alle 15 
            dal City Hall (il municipio di New York), il corteo ha attraversato 
            le vie del centro percorrendo tutta Broadway. Alla manifestazione di 
            New York, tra i numerosi esponenti politici, ha preso parte anche il 
            senatore democratico Hillary Clinton che ha ringraziato tutti i 
            presenti per la solidarietà espressa nei confronti dei milioni di 
            cittadini illegali presenti sul territorio americano attraverso la 
            loro presenza al corteo. 
            Quella di lunedì è stata una giornata di mobilitazione nazionale 
            dedicata alla «dignità degli immigrati». Riunisce associazioni per i 
            diritti degli immigrati, commercianti e imprenditori, scuole e 
            associazioni sindacali, tutte unite per fare sentire la propria voce 
            a deputati e senatori di Washington. Cortei e picchetti si sono 
            susseguiti in numerose città americane ormai da settimane, da quando 
            cioè è entrato nel vivo il dibattito il ibattito sulla riforma 
            dell'immigrazione. La giornata nazionale di protesta - la più 
            partecipata di una serie di manifestazioni che alcuni hanno 
            paragonato al
            movimento per i diritti civili degli anni '60 - è stata provocata da 
            una legge al Congresso che vorrebbe trasformare milioni di immigrati 
            illegali in criminali e alzare una barriera al confine Usa con il 
            Messico.


            «Non ti senti mai libero fino a che non sei legale. Sono venuta per 
            una vita migliore. Tutti meritano lo stesso», ha detto Denise Jules, 
            68 anni, di Haiti, con in mano un cartello alla manifestazione di 
            New York con la scritta «Libertà e giustizia per tutti». Organizzati 
            in gruppi a prevalenza ispanica, circa 11,5-12 milioni di immigrati 
            illegali che lavorano nell'ombra della più grande economia al mondo 
            hanno trovato una loro voce politica negli ultimi mesi. Gli 
            organizzatori stimano che oltre 100.000 persone abbiano sfilato a 
            Manhattan, trasformando Broadway in un mare colorato di bandiere Usa 
            e di altri paesi. In migliaia hanno marciato anche a Washington. E a 
            Houston, in migliaia hanno marciato al grido «Usa, Usa, Usa». Circa 
            10.000 hanno cantato e scandito slogan a Boston e circa 8.000 a 
            Omaha, Nebraska. Mentre a Los Angeles, la città con la più ampia 
            popolazione messicana dopo Città del Messico, gli organizzatori 
            hanno detto che 5.000 persone hanno manifestato.
            Gli immigrati in corteo hanno chiesto leggi che consentano ai 
            clandestini di uscire allo scoperto. Il dibattito ha tuttavia diviso 
            il Congresso, dove il disegno di riforma si è arenato. In questo 
            molti esponenti repubblicani del Congresso vorrebbero adottare nel 
            controllo dei confini e nella caccia ai clandestini che si trovano 
            già sul territorio. Parlando agli studenti della Johns Hopkins 
            International Studies School di Washington, lunedì mattina il 
            presidente Bush ha ribadito l'urgenza di un programma di lavoro 
            temporaneo che consenta agli immigrati che si trovano nel Paese di
            emergere dall'illegalità. «Dobbiamo ricordare che siamo un paese 
            fatto di immigrati - ha detto Bush - i confini e la legalità sono 
            importanti ma noi dobbiamo dare a queste persone una speranza». Ma 
            la Camera ha già approvato nelle settimane scorse una proposta 
            severissima che fa della presenza illegale nel Paese un reato.