[Lecce-sf] Fw: [aa-info] IRAQ-PALESTINA-LIBANO

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Continuano le prese di posizione,- malgrado i disfattisti, filounionisti,
Amerikanisti.-, di compagni e movimenti che si schierano apertamente con la
legittima resistenza dei popoli in lotta contro l'imperialismo e la guerra
mondiale, che ci stanno preparando i padroni del mondo.
A qualcuno non và giù che un ampio fronte antimperialista stia crescendo
nel mondo da Caracas alla palestina: Tentativi di svuotare i contenuti di
lotta antimperialista nella manifestazione del 18 marzo sono ormai
all'ordine del giorno, come si può leggere nel comunicato del "Campo
Antimperialista" che segue più sotto dal titolo, "18 Marzo: golpe nel
comitato organizzatore"
Ros.
Notiziario del Campo Antimperialista ... 1 marzo 2006 ...
http://www.antiimperialista.org

Grecia: appello degli antimperialisti in vista del social forum europeo
del 4/7 maggio:
http://www.antiimperialista.org/index.php?option=com_content&task=view&id=42
31&Itemid=55
Belgio: in carcere per il sostegno politico alla lotta di liberazione in
Turchia:
http://www.antiimperialista.org/index.php?option=com_content&task=view&id=42
29&Itemid=68
Filippine: il golpe di Arroyo e' contro la sinistra:

http://www.antiimperialista.org/index.php?option=com_content&task=view&id=42
25&Itemid=55
Messico: sulla svolta politica di Marcos:

http://www.antiimperialista.org/index.php?option=com_content&task=view&id=41
40&Itemid=62



NOI VOTIAMO IL 18 MARZO!
Nel terzo anniversario dell'aggressione all'IRAQ, i movimenti contro la
guerra hanno indetto per il 18/3 una giornata mondiale di protesta.
IMPEGNAMOCI TUTTI affinche' la manifestazione di ROMA sia GRANDE, unitaria e
combattiva. Gli antimperialisti si fermeranno a P.zza Venezia coi COMITATI
IRAQ LIBERO dove prendera' la parola Jabbar al-Kubaysi, esponente della
RESISTENZA IRACHENA, scarcerato dopo un anno di prigionia a Bagdad.
LA RESISTENZA AL PRIMO POSTO!





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Questo Notiziario contiene:

1. 18 MARZO: GOLPE NEL COMITATO ORGANIZZATORE
2. FASSINO IL 18/3 RESTA A CASA. E' MEGLIO!


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1. 18 MARZO: GOLPE NEL COMITATO ORGANIZZATORE

ULTIM'ORA.
CON UN AUTENTICO COLPO DI MANO, calpestando le gia' blande decisioni del
Forum sociale europeo svoltosi a Vienna nonche' quelle adottate a Firenze
agli inizi di febbraio, il Comitato organizzatore della manifestazione
unitaria del 18 marzo, ha ieri sera diffuso una nuova versione dell'Appello
di convocazione del corteo. L'Appello europeo cosi si concludeva:
«Chiediamo a tutti e tutte di portare con sé una bandiera della pace.
Daremo vita come sempre a una manifestazione plurale, dove saranno
rappresentate le diverse articolazioni del movimenti contro la guerra e per
la pace, che però convergono sui contenuti espressi nell'appello promosso
dal Forum Sociale Europeo».
Da ieri sera c'e' una nuova e sibillina frasetta. Questa qui:
A coloro che in questo paese credono giusto esaltare le stragi o l'
intolleranza diciamo che consideriamo questa esaltazione incompatibile con
le nostre iniziative, che al contrario vogliono mettere al centro il valore
della pace, dei diritti, della giustizia e della convivenza».
Chi sono gli autori di questa manomissione? In quale segreto recesso erano
riuniti? Con quale diritto hanno manipolato l'Appello europeo? A qual titolo
l'hanno fatto?
Si tratta di un gesto llegittimo. Di una gravissima scorrettezza che
umilia l'autonomia del movimento contro la guerra, che scopre di avere alla
sua testa una manipolo di oligarchi del tutto simili alle cupole dei partiti
di sistema.
Lo squallore estetico ed etico di questa mossa e' pari alla sua gravità
politica. L'Appello di Vienna era fiacco, ma almeno difendeva la pluralita'
delle voci e delle articolazioni che da sempre sono costituive del movimento
contro la guerra. Con questa frasetta gli oligarchi vorrebbero porre un
veto alle forze antimperialiste, antagoniste, comuniste, anarchiche e degli
immigrati, che sostengono la Resistenza irachena (e palestinese) e che
considerano legittime le azioni militari contro forze coloniali occupanti
(compreso l'attacco a Nassirya). Se questo veto diventasse effettuale gli
oligarchi avrebbero trasformato il movimento contro la guerra in una
succursale del centro-sinistra, in una protesi dell'Unione. Questa manovra
settaria e arrogante sara' respinta. Il movimento contro la guerra non e'
suddito dei bombaroli di Belgrado e di Kabul, ne' proprietà privata di chi
gli tiene il moccolo.
Chiediamo infine alle componenti antagoniste che fino a prova contraria
fanno parte del Comitato organizzatore (tra gli altri la Confederazione
Cobas, il Forum Palestina..) se esse hanno avallato questo Golpe. Ove esso
fosse avvenuto alle loro spalle: faranno come le tre scimmiette?

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2. FASSINO IL 18/3 RESTA A CASA. E' MEGLIO!

Nel novembre scorso si e' costituita in Italia una nuova associazione
sionista: «SINISTRA PER ISRAELE» (http://www.sinistraperisraele.it).
Affiliati alla combriccola, oltre a Fassino, segretario dei D.S., figurano
Valter Veltroni, Furio Colombo, Adriano Sofri, Giuliano Amato, Enrico
Boselli, Peppino Caldarola, Umberto Eco, Gad Lerner, Gustavo Zagrebelsky...
Nel manifesto fondativo, tra l'altro, si puo' leggere:
«6. Sinistra per Israele combatte fenomeni di antisionismo - presenti
anche a sinistra - che possono nascondere con troppa facilità una nuova e
più sottile forma di antisemitismo.
7. Sinistra per Israele considera storicamente sbagliata e moralmente non
accettabile ogni equiparazione del sionismo al razzismo, perchè il sionismo
ha le stesse radici di reclamo della patria per un popolo, che ha avuto il
Risorgimento italiano e gli altri movimenti europei di fondazione e
unificazione nazionale. Lo stesso reclamo di patria che è adesso la
legittima aspirazione del popolo palestinese».

Questi corifei del sionismo, allo scopo manifesto di ipotecare la campagna
elettorale del centro-sinistra, si sono trovati ieri a Roma. Poca gente "per
bene", per lo piu' ebrei (sionisti). Fassino, come tutti i neofiti, ha
finito per passare come il piu' oltranzista. Nella foga si e' lasciato
scappare dichiarazioni di una gravita' enorme.
Sentiamo.
Lancio ANSA delle 18.50 (CLR 06-MAR-06 18:46 NNN):
«La sinistra deve 'ricordare la storia del popolo ebraico ma anche
riconoscere quello che e' stato il suo movimento storico di liberazione,
cioe' il sionismo''. .. Bisogna battersi contro una lettura manichea della
storia per cui si riconosce l'Olocausto, ma non il sionismo come movimento
di liberazione del popolo ebraico... Se nella sinistra ci sono posizioni
ambigue a questo proposito bisogna combatterle, come abbiamo fatto in questa
settimana', ha aggiunto Fassino rispondendo cosi' ai numerosi riferimenti
emersi, nel corso del dibattito, alle posizioni emerse nella sinistra
radicale verso lo stato d'Israele».

Lancio AGI delle 18.43 (Mgm 061841 MAR 06 NNNN):
«La sinistra - ha detto il segretario della Quercia - non puo' che
battersi perche' il diritto a esistere di Israele sia irreversibile e
indiscutibile: qualsiasi tesi che consideri il suo diritto a esistere come
qualcosa di reversibile non puo' che essere respinta. Le "condizioni
irrinunciabili" per un ritorno al dialogo, secondo il segretario della
Quercia, sono, per Israele "che venga riconosciuto il suo diritto a esistere
ma anche che sia assicurato che non c'e' un diritto al ritorno dei
palestinesi, mentre ai palestinesi bisogna assicurare che ci sia uno stato
vero e che coincida in linea di massima con la Cisgiordania sulla base dei
confini del '67».

Lancio ASCA delle 18.35 (Cer/mcc/lv 061832 MAR 06 NNNN):
«Se ci sono settori nella sinistra che assumono posizioni ambigue dobbiamo
combatterle come abbiamo fatto in queste settimane - avverte il segretario
della Quercia - noi siamo dalla parte di Israele sia per quanto rappresenta
nella storia che nel momento attuale».

Un bel viatico per la futura politica estera dell'eventuale governo del
centro-sinistra! Se gia' Rutelli aveva detto che la sola cosa buona che
Berlusconi ha fatto e' stato l'aver consolidato le relazioni servizievoli
dell'Italia con l'entita' sionista, Fassino si e' spinto oltre, fornendo la
quint'essenza del pensiero sionista. (1) Diritto insindacabile di Israele ad
esistere in quanto stato di ebrei -ovvero fondato razzisticamente sulla
pulizia etnica e l'esclusione degli arabi dalla piena cittadinanza; (2)
Equiparazione del sionismo e delle sue pratiche terroristiche e genocide ad
un movimento di liberazione -mentre, al contrario, si e' trattato di un
movimento di colonizzazione, fondato sulla rapina di case e terra e sulla
cacciata dei nativi arabi; (3) Per quanto riguarda i palestinesi cacciati in
perfetto stile nazista con la Nakhba del '48 e con le successive
persecuzioni NESSUN DIRITTO al ritorno. Fassino non solo perora e legittima
il saccheggio e la persecuzione compiute dai sionisti; straccia le stesse
risoluzioni dell'ONU; (4) Fassino infine con improbabile supponenza
imperialista, pone condizioni ad Hamas affermando si che i palestinesi
abbiano un loro Stato, ma ...."che coincida in linea di massima (sic!) con
la Cisgiordania". In questa maniera il segretario dei DS si schiera
nuovamente e apertamente coi peggiori sionisti che vogliono concedere ai
palestinesi nient'altro che un Bantustan-gruviera, tenendosi Gerusalemme e
diverse decine di insediamente strategici nella West Bank.
Che Fassino voglia spianare la strada a D'Alema ministo degli esteri,
questi sono affari suoi.
Sono affari nostri invece, che i sionisti non mettano piede alle
manifestazioni contro la guerra.

Fassino il 18 resta a casa!


----- Original Message -----
From: "Andrea" <a.fiore@???>
To: "aa-info" <aa-info@???>
Cc: "seminariomarxista" <seminariomarxista@???>
Sent: Wednesday, March 08, 2006 11:41 AM
Subject: [aa-info] IRAQ-PALESTINA-LIBANO


VENERDI' 17 MARZO, ROMA HOTEL UNIVERSO - VIA PRINCIPE AMEDEO, 5/b Ore 15.00

IRAQ - PALESTINA - LIBANO

· CON LA RESISTENZA
· CONTRO LE AGGRESSIONI MILITARI E IL COLONIALISMO
· PER L'AUTODETERMINAZIONE DEI POPOLI

VENERDI' 17 MARZO, ROMA

HOTEL UNIVERSO - VIA PRINCIPE AMEDEO, 5/b

Ore 15.00

ASSEMBLEA PUBBLICA CON:

AHMED KARIM (CORRENTE PATRIOTTICA DEMOCRATICA DEL PARTITO COMUNISTA IRAQENO)

MUFID KETEISH - (RESPONSABILE ESTERI DEL PARTITO COMUNISTA LIBANESE)

SHUKRI IBRAHIM (UNIONE DEMOCRATICA ARABA PALESTINESE)

BASSAM SALEH (COMUNITA' PALESTINESE DEL LAZIO)

STEFANO CHIARINI (GIORNALISTA)

ORGANIZZA:

LA RETE DEI COMUNISTI

06 4394750

cpiano@???

http://www.contropiano.org

Le sorti delle lotte dei lavoratori e delle classi subalterne nei nostri
paesi dipendono sempre più dall'evoluzione delle resistenze popolari e
militari dei popoli direttamente aggrediti dall'imperialismo in Medio
Oriente, in America Latina ed in Asia.

Lo sviluppo della resistenza irachena ha già impedito, finora, che la
macchina bellica di Washington potesse abbattersi contro altri paesi. Un
ulteriore rafforzamento della lotta per l'autodeterminazione dei popoli
iracheno, palestinese e libanese rappresenta nell'immediato la condizione
sine qua non per la sconfitta, l'arretramento o almeno l'inceppamento del
meccanismo della guerra preventiva e per il rilancio su scala mondiale della
resistenza dei popoli contro l'imperialismo. E' innegabile che senza la
resistenza delle forze nazionaliste e di sinistra in Medio Oriente il
progetto Israeliano, Francese e Statunitense di disgregazione del Libano su
basi etniche e di trasformazione della Palestina in un arcipelago di
bantustan accerchiati e impotenti sarebbe già a buon punto e che il
tentativo di aggredire militarmente l'Iran avrebbe così la strada spianata.

Occorre rimettere mano al dibattito e all'analisi sull'autodeterminazione
dei popoli e sulle soggettività che oggettivamente si oppongono
all'imperialismo, per poter collocare quanto accade in Iraq e in Palestina
dentro un quadro internazionale che deve necessariamente tenere conto delle
forze che agiscono parallelamente su un piano globale. Si tratta di realtà
in cui la contraddizione tra imperialismo e democrazia, tra colonialismo e
difesa dell'autodeterminazione dei popoli si va imponendo come elemento di
rottura profonda, più profonda di quanto oggi sia percepibile dai movimenti
sociali e dalle forze di classe nei paesi collocati nel "cuore" dei poli
imperialisti che fanno fatica, anche quando sono in buona fede, a
riconoscere la priorità della lotta all'imperialismo ovunque e comunque esso
si manifesta.

Chiedere che i popoli sottoposti all'aggressione militare ed economica
dell'imperialismo sposino la "non violenza" significa contribuire al disarmo
e quindi alla sconfitta di queste realtà. Appare grottesca la richiesta
rivolta ad Hamas affinché riconosca Israele. Oggi il problema è dare ai
palestinesi un proprio stato indipendente e garantire l'integrità
territoriale di Iraq e Libano e non certo difendere l'esistenza di Israele
che, nei fatti, nessuno mette realmente in pericolo.

Mentre a livello internazionale tutti i forum e i momenti di confronto tra i
movimenti politici e sociali, soprattutto del sud del mondo, evidenziano una
graduale radicalizzazione delle piattaforme e delle rivendicazioni - a
partire dalla lotta per il ritiro di tutte le truppe occupanti da Iraq,
Palestina e Afghanistan - in Italia il cosiddetto "movimento" mostra sempre
più di essere al palo, incapace di dare indicazioni di analisi e di
battaglia politica a una opinione pubblica che pure rimane contraria alla
partecipazione italiana alle occupazioni militari. Un movimento ostaggio
degli interessi partitici ed elettorali del centrosinistra e di una
subalternità eurocentrica sempre più radicata.

Il tentativo di trasformare tutto il Medio Oriente (dalla Palestina
all'Iraq, dal Libano alla Siria all'Iran) in un immenso "territorio
occupato" dalle vecchie e nuove potenze coloniali, deve e può essere
fermato. La resistenza palestinese, irachena, libanese lo stanno già
facendo.

Cosa intendono fare concretamente la forze politiche della sinistra
italiana?


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