Il video e` ora visibile in
http://www.kataweb.it/articolo/1317990
Un intervento di carabinieri e polizia si conclude nel pestaggio di un
marocchino irregolare che aveva perso le staffe. Ma il filmato di un testimone
che riprende la scena con il suo videofonino inchioda i responsabili. La
vicenda è stata resa nota grazie a uno scoop della Gazzetta di Modena. Oggi
Kataweb vi propone il video dell'accaduto.
Domenica 19 febbraio, ore 10 circa. Una donna chiama insistentemente la polizia
al 113, da un palazzo di via Adda, a Sassuolo (la città dove pochi mesi fa
l'amministrazione ha deciso di espropriare un intero palazzo per ragioni di
ordine pubblico). E' uno degli edifici da anni al centro di problemi di
integrazione e di ordine pubblico. La donna chiede aiuto per la presenza di un
uomo, un marocchino già noto che dorme da tempo su un pianerottolo.
L'uomo, Idrissi il nome, clandestino, l'avrebbe minacciata e, il giorno prima,
avrebbe mandato in frantumi la vetrata del palazzo dove hanno sede la Cisl e i
Testimoni di Geova. Pochi giorni prima, in condizioni analoghe, aveva
danneggiato un'ambulanza che lo aveva soccorso. L'immigrato, quella domenica, è
ferito al cuoio capelluto, sanguina, presumibilmente per una colluttazione della
sera precedente. In commissariato cedono alle insistenze: un sovrintendente si
reca sul posto, da solo e in borghese.
Al suo arrivo il poliziotto, riferirà poi, si trova di fronte a un uomo
presumibilmente ubriaco. Non riesce a gestire la situazione, chiede rinforzi.
La centrale dei carabinieri invia in via Adda la pattuglia del Nucleo
radiomobile della compagnia cittadina. A bordo un carabiniere e un
vicebrigadiere. Al loro arrivo trovano il sovrintendente in auto, che li
attende. Pochi istanti e il terzetto si trova di fronte Idrissi.
Secondo il rapporto dei carabinieri, l'uomo, in stato confusionale, lancia loro
sassi e li affronta con il collo di una bottiglia rotta. Il vicebrigadiere
riesce a sfilargliela di mano, ma non a convincerlo a salire sull'auto di
servizio. La situazione si protrae per una decina di minuti, l'uomo sanguina e
si oppone, finchè il vicebrigadiere riesce ad allacciare una manetta al polso
di Idrissi, che a quel punto cambia atteggiamento. Si denuda quasi
completamente, restando in mutande e si butta a terra. Intanto un gruppo di
giovani magrebini attirati dalle urla si avvicina. Uno di loro, con un
videofonino, registra la scena, mentre altri contestano l'operato dei tre
operatori di polizia. Nasce un alterco, documentato dal video.
Idrissi viene accompagnato in ospedale dove gli suturano la ferita e gli
diagnosticano otto giorni di prognosi. Tanti quanti ne avrà il vicebrigabiere,
per un pugno al volto che nel filmato non compare. Tre giorni di prognosi per
il sovrintendente di polizia. Idrissi viene quindi arrestato dalla polizia e
l'indomani, lunedì, condannato in tribunale a Modena a sei mesi di reclusione
per resistenza e lesioni. E' ancora in carcere.
Il filmato viene consegnato dall'autore all'associazione dei Giovani musulmani
d'Italia, che ha una sezione anche a Sassuolo. E' mercoledì quando le immagini
del pestaggio compaiono sulla "bacheca" del sito, con l'invito a valutare
l'operato delle forze dell'ordine. La notizia si diffonde e i responsabili del
sito decidono di oscurare il video, e di consegnarlo alla Digos della questura
di Reggio Emilia, la citta dove risiede la responsabile del sito. Invitano gli
immigrati a collaborare correttamente con le istituzioni, e chiedono che i
responsabili dell'episodio vengano puniti. Gli stessi carabinieri di Sassuolo
si procurano il filmato e lo trasmettono con una informativa alla procura della
Repubblica di Modena. Da Roma il comando dell'Arma annuncia l'immediato
trasferimento dei due militari e l'apertura di un procedimento disciplinare,
ringraziando l'associazione dei Giovani musulmani, in attesa delle
determinazioni della magistratura.
In città scoppia la polemica: cittadini organizzano una raccolta di firme per i
due carabinieri, le associazioni sindacali di polizia prendono posizione
denunciando anni di illegalità, il sindaco della Margherita e pressochè ogni
partito politico intervengono. Tutti ad attestare solidarietà ai due
carabinieri, ma quasi tutti a chiedere che se qualcuno ha sbagliato venga
punito. Fanno eccezione An, che dichiara fiducia "a prescindere" nei
carabinieri, e la Lega Nord: l'onorevole Mario Borghezio si precipita in
caserma, sabato 25 febbraio, viene ricevuto dal comandante provinciale ma non
lo fanno parlare coi due militari sotto inchiesta. I quali ieri, lunedì, a
rapporto dal comandante provinciale hanno ricevuto la conferma: devono lasciare
Sassuolo. Uno di loro, i carabiniere di 120 chili che nel filmato sale coi piedi
sul clandestino a terra, è stato destinato a fare da piantone presso il comando
di Bologna.