Quanto costa un posto di lavoro?
LArca di Noè, cooperativa sociale tra le più
conosciute a Roma, si trova ormai da tempo in una
situazione di grave crisi. Nel corso degli anni, tutti
i consigli di amministrazione che si sono succeduti
hanno imperversato in gestioni sciagurate, grazie
alle quali le risorse della cooperativa sono state
man mano polverizzate provocando una sorta di buco
finanziario di circa 800 mila euro.
Nonostante questa pesante situazione di indebitamento,
la cooperativa, che lavora su commissioni comunali e
municipali, quindi con finanziamenti pubblici, ha
continuato ad avere assegnati in appalto decine di
progetti, laboratori, servizi in affidamento: i suoi
amministratori potevano dormire sonni tranquilli,
potendo contare sul silenzio complice del Comune di
Roma, che pure dovrebbe effettuare controlli periodici
per accertare che gli enti coi quali lavora o che sono
accreditati al registro comunale, come in questo caso,
abbiano tutte le carte in regola per poter prendere in
carico un servizio qualsiasi, nel rispetto delle
previsioni contenute nella delibera di accreditamento,
nella delibera 135/00 e nel regolamento attuativo
259/05.
Dal canto loro i C.d.A. hanno di anno in anno fatto
carte false, attraverso piccoli o grandi
aggiustamenti ai bilanci presentati pur di continuare
a gareggiare per appalti e servizi. Una situazione che
non poteva durare a lungo: nella testa dei nuovi
amministratori si fa largo un idea geniale, lunica
che, sfruttando il modo particolare con cui sono
strutturate le cooperative, poteva assicurare impunità
per loro e sacrifici per tutt* gli/le altr*.
Attraverso un piano di ricapitalizzazione, la
cooperativa chiede ai propri soci di ripianare il
debito: ognun* dovrà sborsare 11 mila euro circa per
poter sottoscrivere la sua quota e continuare a
lavorare! Una vicenda questa che riassume tutte le
contraddizioni della posizione del socio-lavoratore in
queste aziende: chiamato a raccolta solo in queste
occasioni, il socio di cooperativa è tale solo in modo
virtuale, non partecipa ai dividendi, non ha voce in
capitolo nelle scelte fatte dallamministrazione,
sempre al riparo dalle critiche e impegnata
nelloperazione di rastrellamento dei soldi pubblici
(che fine avranno fatto?), si trova per giunta esposto
in simili circostanze a causa degli errori commessi da
altri che vantano una posizione economica decisamente
più vantaggiosa( gli amministratori delle cooperative,
misteriosamente, hanno sempre un sacco di soldi
).
Questa volta però la misura è colma, i lavoratori e le
lavoratrici non sono affatto intenzionati a sopportare
questo ingiusto ricatto: se ne vada chi ha sbagliato!
LArca di Noè continua a non rispettare il CCNL,
assume atteggiamenti antisindacali, continua ad
assumere con contratti precari, che ormai
costituiscono la quasi totalità della forza-lavoro
impiegata: sono 250 i collaboratori a progetto su poco
più di 300 lavoratori/rici. Una precarietà dalla quale
i collaboratori non usciranno più, data la completa
assenza di garanzie offerte da una cooperativa sul
lastrico che non ha alcuna intenzione di assumersi le
responsabilità di quanto accaduto. Comincia a
diffondersi lidea che salvaguardare i posti di
lavoro, uscire dalla precarietà, siano prospettive
totalmente in contrasto con la sopravvivenza di questo
ente. Le soluzioni ci sono, ma per raggiungerle
occorre lunità nella lotta!
Venerdì 3 marzo ore 14 assemblea sit-in di protesta
davanti alla coop. Arca di Noè via Bellegra 32
No al ricatto della ricapitalizzazione
No alla precarietà
Per la salvaguardia dei livelli occupazionali
Per la continuità dei servizi a chi ne ha bisogno
Comitato Autorganizzato Operatori/rici Sociali
(Caos-Usi/Ait)
Cocittos- Coordinamento Cittadino Operatori/rici Sociali
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