Grazie "a quelli di acrobax" compagne e compagni dagli occhi speciali spalancati
sul mondo, grazie soprattutto ad Antonio, che proprio per il suo modo di
essere, a saputo regalarci in quelle ore di quel pomeriggio triste e indimenticabile,
ancora una volta, generosità, capacità di sentire profondamente il filo rosso,
la memoria che ci lega tutti.
E' passato un mese ma Antonio è ovunque ed è terribile ma è anche meraviglioso.
E' passato un mese ma il pensiero corre continuamente ai ricordi. Antò quando
ti ho visto in un attimo ho riconosciuto la mia storia, quella lunga e dolorosa
storia che abbiamo in comune, quella storia di carcere e abbandono ma anche
quella storia importante che è la nostra memoria, la nostra dignità. Ti ho
guardato e ci ho visti figli di donne e uomini che volevano cambiare il mondo,
figli oggi che provano ancora a cambiarlo perchè il nemico è sempre presente,
cambia, si modifica, ma è costantemente presente. Ti guardavo in quei giorni
di natale passati insieme, mentre felice come un bambino mi abbracciavi per
la cassetta che ti avevo regalato "vogliamo tutto", quel mix di canzoni di
lotta registrate tanti anni fa in radio da un altro ocmpagno come te. Ti
guardavo e ripensavo con dolcezza proprio a lui, a Massimo che se n'è andato
via giovane come te, pieno di quella stessa bellezza fuoriosa, generosa
e fragile. Fate parte di quello stesso esercito di sognatori e per questo
siete invincibili.
E' passato un mese e ancora non trovo parole per il vuoto che sento, che
sentiamo noi che restiamo, sempre. Ma le parole delle compagne e dei compagni
di Acrobax mi hanno fatto risentire quell'abbraccio di cui parlavo quel pomeriggio,
quell'abbraccio speciale che solo le compagne e i compagni sanno dare, è
l'abbraccio di Antonio, è l'abbraccio di Franca e Paolo che hanno saputo
darci la loro generosità, il loro dolore, il loro amore e farlo collettivo.
Quell'abbraccio speciale che "fuori" non ho mai trovato, quell'abbraccio
che ci rende in un attimo tutti sorelle e fratelli. Allora mi prendo il diritto
di respirare, di guardare questa vita con quello sguardo spalancato che ci
contraddistingue e lo sento, l'abbraccio di Antonio, di voi tutti, l'abbraccio
di Massimo, l'abbraccio di chi non smette di lottare, e lo porto "fuori".
E il mondo ricomincia a respirare.
Se ci saranno altri momenti per ricordare e stare ancora con Antonio e pensate
di aver bisogno del teatro che conserva e restituisce memoria, la sua funzione
più importante, io ci sono.
Vi abbraccio forte.
Tamara
Per Antò...mi fa pensare a te:
" E Johnny entrò nel ghiaccio e nelle tenebre, nella mainstream del vento.
L'acciaio delle armi gli ustionava le mani, il vento lo spingeva da dietro
con una mano intermittente, sprezzante e defenestrante. I piedi danzavano
perigliosamante sul ghiaccio affilato. Ma egli amò tutto quello, notte e
vento, buio e ghiaccio, e la lontananza e la meschinità della sua destinazione,
perchè tutti erano i vitali attributi della libertà."
(Il partigiano Johnny)
>-- Original Message --
>Date: Thu, 23 Feb 2006 15:23:44 -0500
>From: rafael@???
>To: incontrotempo@???
>Cc: precog@???, redditoxtutti@???
>Subject: [Incontrotempo] per ringraziare tutti i fratelli di antonio
>Reply-To: Ml di Incontrotempo <incontrotempo@???>
>
>
>
>...imparare a morire, significa disimparare a servire...
>
>M. Montaigne
>
>
>scriviamo queste due righe per ringraziare tutti coloro che si sono stretti
>intorno ad antonio, ai suoi cari e ai suoi compagni, in questi giorni di
>profondo dolore:
>
>e' passato un po' di tempo, troppo poco...
>un mese all'incirca dalla morte di Antonio. Da quel saluto collettivo che
>gli
>abbiamo dato direttamente dalla sua casa, dal suo spazio sociale, dal suo
>rifugio. Abbiamo dato vita ad una manifestazione pubblica del nostro dolore,
>abbiamo reso palpabile i nostri umani e profondi limiti di uomini e donne
>di
>fronte al dolore della finitezza umana.
>Abbiamo incrociato molti sguardi in quell'ex cinodromo che per qualche ora
>e'
>sembrato sospeso dentro un alone magico ed irriproducibile. Ci siamo stretti
>in
>tanti intorno ad Antonio senza convenevoli e senza molta retorica.
>"...una cosa cosi' si fa' per i vivi e non solo per il morto..." e forse
>e'
>proprio cosi'. vivi ma piu' fragili poiche' ancora tremendamente presi da
>gioia, pianto, riso, dolore, passione e miserie di questo mondo. Gli abbiamo
>dato un saluto enorme di profonda partecipazione insieme a tutte quelle
>compagne e a quei compagni che hanno voluto abbracciarlo senza rinunciare,
>nel
>produrre rito e simbolo, ai propri riferimenti culturali e politici. Abbiamo
>anche in questa occasione noi tutti tentato di affermare forme di vita altre
>rispetto a questo modello di societa' della guerra globale che rifiutiamo
>in
>ogni suo aspetto. Anche li' abbiamo chiuso il potere in un angolo, nessuno
>e'
>venuto a celebrare la morte di Antonio. Non abbiamo avuto bisogno di chi
>ci
>somministrasse il rito attraverso forme laiche o ecclesiastiche di potere.
>Eravamo un cerchio ed anche Antonio ne faceva parte. Un cerchio di uomini
>e
>donne che non vogliono soccombere allo stato di cose presenti. Eravamo diverse
>generazioni a ricordare un ragazzo dalla storia molto particolare di questa
>italietta di magistrati zelanti e carceri speciali. Antonio era nato dentro
>una
>di queste carceri, figlio di militanti rivoluzionari che hanno pagato insieme
>ad
>altre migliaia di compagni la vendetta dello stato contro l'emergenza sociale
>e
>sovversiva di quegli anni. Una storia particolare che ha reso un clima unico
>intorno alla vita di Antonio cosi' difficile e particolare. Una storia fatta
>di
>movimento, passioni, lotte, e tarde ore la notte. Una storia di vita coraggiosa
>e forse piu' vissuta di tante altre indecise e superficiali. Antonio era
>estremamente generoso, ma soprattutto umano, oltre il bene ed il male, era
>pieno di contraddizioni, come ognuno di noi e non le nascondeva. Le porgeva
>con
>grande sincerita' senza sfuggire le sue insicurezze, senza ammantarsi mai
>di
>chissa' quale sovraumana dote, ma sempre affrontando la realta' dentro
>quell'umano crinale di contarddizione e di limite.
>E Antonio e' morto lavorando e questo per noi dice molto. L'amore per lui
>diventa rabbia e desiderio di trasformazione. Antonio e' morto svolgendo
>un
>pericoloso lavoro. come tanti altri ce ne sono. Faceva il pony a lunga
>percorrenza e tra una stressante chiamata e l'altra ha fatto un incidente
>mortale. Antonio e' morto sul lavoro come all'incirca un migliaio di persone
>l'anno. e cosi' la fredda statistica ha aggiunto il nome di un nostro
>fratello... e a questa mortifera consolazione non ci vogliamo piegare e
>rassegnare. Ora vogliamo trovare la forza che ancora ci sfugge per andare
>avanti, ma con quell' enorme consapevolezza che sebbene pesi come un macigno
>puo' darci essa solamente l'energia necessaria per affrontare aldila' delle
>parole, la quotidianita' nella sua complessita'.
>Ora siamo solo sicuri che ci aiutera' quell'alchimia che abbiamo nei nostri
>corpi, quell'alchimia che trasforma l'amore in rabbia e il rispetto in azione.
>Ora sentiamo piu' forte di prima quella spinta propulsiva che per tanto
tempo
>abbiamo condiviso con antonio. Ora a partire anche da come e' morto, vogliamo
>saper rilanciare con quella lucidita' che ancora ci manca, la capacita'
di
>riannodare le fila di un ragionamento che vogliamo continuare a tessere
in
>questa metropoli di solitidini.
>
>mandiamo un abbraccio forte a franca e a paolo, cosi' come a tutte le compagne
>e
>i compagni che abbiamo incrociato in questi giorni.
>
>quelli di Acrobax...
>
>_______________________________________________
>Incontrotempo mailing list
>Incontrotempo@???
>https://www3.autistici.org/mailman/listinfo/incontrotempo