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per la globalizzazione dei diritti
Gianfranco Fini, 4 dicembre 2005:"I soldati italiani sono a pieno titolo tra i costruttori di pace".
Benedetto XVI, 13 dicembre 2005: " i cappellani militari siano fedeli evangelizzatori della verità e della pace".
Carlo Azeglio Ciampi, 1 gennaio 2006: "Noi siamo arrivati in Iraq quando la guerra guerreggiata era finita Le nostre truppe sono arrivate in Iraq nel giugno 2003 quando gli eventi bellici veri e propri erano finiti alla fine del marzo 2003''.
Luciano Violante, 2 gennaio 2006: "il Parlamento intero guarda con orgoglio all'operato dei nostri militari nei confronti dei quali c'e' stessa gratitudine sia da parte della maggioranza che dell'opposizione
Anonimo soldato italiano, agosto 2004: " Guarda come si muove sto bastardo. Annichiliscilo, Luca... Porco zio... Annichiliscilo».
Nei giorni di passaggio tra il vecchio ed il nuovo anno numerose personalità hanno regalato una serie di osservazioni che dovrebbero (dovrebbero!)suscitare indignazione e sconcerto.
In attesa che ciò avvenga, poniamo alcune domande:
Se i cappellani militari sono solo evangelizzatori presenti per il conforto spirituale dei soldati italiani perché indossano la divisa dell'esercito, e ne assumono i gradi?
Come si possono deifinire "costruttori di pace" i soldati italiani? Come si può affermare che quando le truppe italiane sono giunte in Iraq la guerra era terminata? E se così fosse stato, chi siamo andati ad "annichilire" nell'agosto 2004? E per che cosa i parlamentari italiani dovrebbero essere loro grati?
E se la guerra era terminata, perché gli alleati statunitensi hanno fatto uso di fosforo bianco a Falluja nel novembre 2004?
Per suggerire ai passanti di porsi queste domande, si terrà mercoledì 4 gennaio dalle 18 alle 19, sui gradini del palazzo ducale di Genova, la centonovantasettesima ora in silenzio per la pace.
Incollo di seguito il volantino che verrà distribuito
UN ALTRO ANNO E' TRASCORSO..
Ed il bilancio mondiale della pace e della guerra non è certamente positivo.
Oltre alle più note, Itaq e Palestina, vengono oggi combattute nel moldo almeno cinquanta guerre "dimenticate"; le vittime di guerra, particolarmente civili, sono ovunque e costantemente in aumento. E quasi ogni giorno veniamo informati di inaccettabili corollari: torture a militari e civili; bombe al fosforo bianco; bambini rapiti, addestrati ed usati come soldati; uso di uranio impoverito. Quest'ultimo, in particolare, mieterà vittime anche negli anni a venire, anche a conflitti terminati, a causa della sua capacità di inquinare irrimediabilmente acqua, aria e suolo.
E ogni guerra porta con sé fame, miseria, distruzioni, mutilazioni, rancori.
Ma non è sufficiente definire questi fatti orribili ed ignobili: ORRIBILE ED IGNOBILE E' LA GUERRA IN QUANTO TALE, CHE NON PUO' ESSERE COMBATTUTA IN MODO ELEGANTE, CORRETTO E PULITO.
Tutti noi, oltre a gridare no alla guerra, possiamo fare qualcosa: per esempio sostenere nelle maniere più diverse i gruppi e le associazioni che si battono contro i conflitti e che portano aiuto alle popolazioni colpite.
E possiamo esigere dal governo il rispetto del dettato costituzionale ("L'Italia ripudia la guerra") ed il conseguente immediato ritiro dei soldati italiani da tutte le zone di conflitto