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Author: brunoa01
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Subject: [NuovoLab] Bolzaneto: G8, il Social Forum non sarà ammesso come parte civile
secolo xix

Il processo alle forze dell’ordine

G8, il Social Forum non sarà ammesso come parte civile

Genova. Il Genoa Social Forum non è stato ammesso come parte civile nel processo contro le violenze e i soprusi perpetrati all’interno della caserma di Bolzaneto durante il G8 genovese. Lo ha deciso ieri mattina, dopo una lunga camera di consiglio, il Tribunale presieduto da Renato
Delucchi. I giudici della terza sezione penale hanno
anche ritenuto inammissibile la richiesta secondo
la quale i ministeri dell’Interno, della Giustizia
e della Difesa dovessero essere citati quali
responsabili civili.
Per quel che riguarda il Genoa Social Forum il
tribunale ha accolto la richiesta che era stata presentata
dall’avvocato Sandro Vaccaro, difensore
di Giacomo Toccafondi e dell’ispettore Biagio Gugliotta,
alla quale si erano associati tutti gli altri
difensori. Sostanzialmente nell’articolata richiesta
di Vaccaro sono tre i motivi principali per cui
il Gsf non poteva essere ritenuto parte processuale.
Il caso Bolzaneto è del tutto diverso da quello
della scuola Diaz, dove l’associazione era presente
con un suo ufficio e quindi le violenze sarebbero
avvenute anche all’interno della sede operativa
della stessa. Nella caserma di Bolzaneto, invece,
ha sostenuto Vaccaro, «le presunte violenze
si sarebbero verificate all’interno della struttura
nei confronti di giovani che si trovavano in stato
di arresto e dove l’associazione non era ufficialmente
presente e il suo collegamento con i detenuti era meramente ideologico». Inoltre, hanno sostenuto i difensori degli imputati, Agnoletto non può essere ritenuto il legale rappresentante dell’associazione: è stato sempre definito “soltanto” il portavoce della stessa. Infine, si legge ancora nella richiesta di eslusione del Gsf dalla costituzione di parte civile, il Genoa Social Forum era nato esclusivamente per “l’occasione del G8”: si era costituito soltanto tre mesi prima di tale avvenimento — esattamente il 24 aprile 2001 — con l’intento di “organizzare un public forum
mondiale da tenersi a Genova il 19, 20, 21 luglio
2001“. Era evidente, ha scritto Sandro Vaccaro
nella sua richiesta, il carattere assolutamente
temporaneo di tale associazione destinata ad
esaurirsi con la manifestazione. Per cui, secondo
il legale, il collegamento del Genoa Social Forum
e il processo in corso è soltanto ideologico e quindi
non idoneo a costituirsi parte civile, con conseguente
richiesta di danni. Il collegio nella sua ordinanza
ha comunque ritenuto che Vittorio
Agnoletto potesse essere considerato legittimo
rappresentante del Gsf per avanzare la richiesta
di far parte del processo.
Gli avvocati dello Stato Giuseppe Novaresi e
Matilde Pugliaro hanno poi accolto con particolare
soddisfazione la decisione della terza sezione
penale di giudicare inammissibile la richiesta secondo
la quale i ministeri dell’Interno, della Giustizia
e della Difesa dovessero essere citati quali
responsabili civile, e quindi anche dei danni materiali
e morali, di quanto accadde all’interno
dellla Caserma di Bolzaneto.
Sono state diverse le parti civili escluse dal processo:
la ragione di questa decisione è dovuta al fatto che è risultato come la maggior parte delle stesse non si trovavano all’interno della caserma quando gli imputati erano in servizio. Il tribunale ha anche ritenuto legittimo il diritto alla richiesta di risarcimento per alcuni genitori di ragazzi picchiati a Bolzaneto. Il processo riprenderà il 15 dicembre quando finalmente, terminate le eccezioni,
dovrebbe iniziare il dibattimento.

Elisabetta Vassallo

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